Se pensate che portare la musica classica sia un azzardo allora non avete mai visto Mozart In The Jungle. Che siate o meno degli appassionati di Beethoven, Vivaldi e compagnia poco importa perchè Mozart In the Jungle saprà conquistare gli scettici e far brillare gli occhi agli appassionati.
La serie è scritta ed ideata dal poliedrico Jason Schwartzman (che recita anche nella serie in alcuni episodi) e soprattutto da Roman Coppola, figlio di Francis Ford Coppola.
L'idea alla base era quella di rendere pop la musica classica, provando ad un'offrire una chiave di lettura scanzonata ad un genere considerato di nicchia e noioso ai più, specie ai più giovani.
Dall'incontro fra i 2 autori nacque una collaborazione che sfociò nella creazione di una serie tv che trovò casa nella appena nata costola seriale dell'impero Amazon.
Chi meglio di Gabriel Garcia Bernal avrebbe potuto incarnare la volontà di portare in tv la classic music sotto una veste briosa, allegra, conflittuale e libera?
Ed ecco che la scelta dell'attore messicano appare oggi come ovvia, quasi scontata.
Il personaggio interpretato dal protagonista di "I Diari della Motocicletta" interpretata il maestro Rodrigo De Sousa, giovane e brillante direttore d'orchesta conteso dalle filarmoniche di tutto il mondo nonostante un carattere esuberante ed imprevedibile.
Sarà lui l'uomo scelto da Gloria Windsor, presidente della New York Symphny, per risollevare le sorti della celebre sinfonica della grande mela, da tempo alle prese con una crisi economica, istituzionale ed artistica.
Sarà li che le anime burrascose e innocenti di Rodrigo ed Hailey Rutledge si incroceranno dando vita ad un intreccio artistico e amoroso sui generis.
La grandezza della serie di Coppola sta nell'aver parlato davvero di musica classica senza che nessuno ne avvertisse il consueto peso, grazie ad una serie di dinamiche colorate e spensierate che ne hanno alleggerito la gravitas.
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Ma Mozart In the Jungle è tutt'altro che una serie dove la musica classica è al centro e non c'è spazio per altro.
Rodrigo ci viene mostrato come un eterno Peter Pan, un uomo mai cresciuto che adora la vita, adora la musica e senza di essa non saprebbe cosa fare, come esistere al mondo.
Nell'incontro con Hailey prova a maturare, ad evolversi, dedicandosi, quasi inconsapevolmente, alla crescita umana e professionale di un altro essere umano.
Rodrigo prova ad essere quello che il maestro Rivera fu per lui:
un punto di riferimento, un'ispirazione, una guida.
Ma in tutto ciò è l'amore a vincere e trionfare e lo fa in forme non canoniche. Gli innamorati sono tali anche quando si lasciano andare, quando creano spazi concentrici in cui nemmeno si sfiorano ma dove ognuno è libero di esaltarsi e godere della propria libertà.
Mozart In The Jungle è un trattato sull'arte e sulla libertà con pochi eguali in tv.
Si rifuggono costantemente i canoni classici dei rapporti umani, delle convenzioni sociali, delle architetture artistiche ed istituzionali, e di per sè questa è già una gran bella sfida da vincere se al centro di tutto metti la musica classica, rigorosa, ferrea e ordinata nella concezione comune come pochi altri generi.
Rodrigo è una fonte di calore che permea lo spettatore, un vulcano di idee ed un tripudio di passioni che deflagrano quotidianamente in un'esistenza vissuta senza vincoli materiali o terreni con la gioia e la felicità come unica meta a cui approdare giorno dopo giorno.
Una libertà che vediamo in un concerto all'aperto o in una performance in prigione, suonando con dei bambini o passeggiando in bicicletta, in giro a Venezia come in Giappone, senza freni, senza limiti ma sempre con degli obiettivi chiari nel cuore anche se non fissati nella mente.
E' una melodia cosi semplice eppure fantastica
esclamerà Rodrigo ascoltando la prima performance live dei piccoli della Emilio Rivera Orchestra da lui fondata in onore del suo maestro.
A volte serve un infortunio per guarire delle ferite
Altra perla che ascoltiamo nel season (forse series) finale della quarta stagione.
Una serie di dialoghi, situazioni e prestazioni uniche che fanno battere il cuore e sentire più leggeri in questa comedy strepitosa che Amazon ci ha proposto e grazie alla quale ha ottenuto vari premi tra cui Emmy e Golden Globe.
Il finale della quarta stagione è forse il finale di serie (Amazon ha clamorosamente cancellato la serie) e ci lascia con un episodio conclusivo ma aperto, a suggellare la libertà di cui la serie si è fatta portatrice, in un simbolico trionfo di suoni, musica, passione e amore con Rodrigo silentemente in disparte a tessere le fila.
Play With the Blood
Se un piccolo insegnamento ci è stato consegnato è quello di suonare con il sangue, vivere con il sangue, oltre ogni limite a noi conosciuto, guardando dentro se stessi per volare in alto oltre quello che possiamo percepire, come avrebbe fatto Mozart se si fosse perso nella giungla, ritrovando se stesso grazie alla musica.