La cattedrale nel deserto

Grande ritorno durante questo periodo di Pasqua dell'artista eccentrivo, irriverente e provocatore John the Cupyeeah.

Questa volta ci ha stupito con un quadro dalle molteplici sfaccettature, irriverenza e perfezione nelle pennellate danno a quest'opera un valore senza tempo.

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'Robiosa la cattedrale nel deserto.'

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Un quadro che non è proprio olio su tela, bensì pastello su carta.

Massimo esponente odierno del movimento artistico pressapochista di fine 800, John racconta con i colori ed un semplice pezzo di carta quanto sia dura la vita.

Cercando di far vedere al mondo che la sfortuna può celarsi in ogni angolo.

Si nota la carovana di persone che pian piano si avvicina alla città nel deserto.

Chi guarda il quadro, si immedesima nel viandante della carovana provando sete, fame e la stessa tristezza delle persone ritratte,
Il contrasto dei colori, il verde e il marroncino, il blu del cielo ed il giallo del sole, danno a chi guarda l'opera irriverente un senso di irrequietezza che non abbandona l'anima nemmeno togliendo lo sguardo.

Ma se entriamo più nel profondo, notiamo che la sfortuna non si trova nelle persone che si affannano a viaggiare in mezzo alla carovana, no... La sfiga, la vera sfiga, non è li.
Sarà forse situata nell'ultimo puntino in fondo a destra del foglio che sta a raffigurare un povero uomo di mezza età che è rimasto indietro da solo e nessuno se lo caga in mezzo alla carovana?
No... l'artista ci sta dicendo che la sfiga sta nel punto di vista di chi guarda il quadro, che senza accorgersene è più lontano dalla cattedrale nel deserto di tutti gli altri.
Guarda la carovana, guarda l'ultimo della fila e pensa...

  • che sfiga.

No amico.

Lo sfigato sei tu.

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Seguite anche voi John the Cupyeeah sui social come faccio io e vedete quante fighe...
Anche se siete donne.

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