Le maschere

Pausa odierna per quanto riguarda il racconto su Robiosaland.

Oggi cambiamo argomento e parliamo di teatro.

No, no... non vi preoccupate, niente di intelligente o minimamente vicino al colto, se cercate cose del genere avete proprio sbagliato indirizzo.
Cercherò comunque di instaurare un discorso interessante, per lo meno per me che lo scrivo.

Da qualche tempo, quando mi viene in mente una cosa che non conosco o un detto popolare che mi stuzzica la curiosità, me la segno sul block notes del telefono e poi lo cerco su google.

Tempo fa, una cosa la sapevi oppure non la sapevi, adesso ci sono mille modi per sapere tutto in ogni momento.

Ma veniamo a noi, mia figlia sta studiando il Rigoletto, le maestre stanno spiegando la trama, i personaggi e tutto ciò che c'è in teatro.

Mi è capitato di parlare delle maschere.

Disambiguazione.

Sto per parlare dei tizi che girano per il teatro o per i cinema ad accompagnare le persone ai posti a sedere oppure controllano che tutti stiano in silenzio e seduti, non delle maschere che ci mettiamo in faccia a carnevale, o delle maschere che indossano i supereroi o delle maschere delle coppie che girano i video hard e non vogliono farsi riconoscere.

  • ehi, guarda quel tatuaggio sulla chiappa... ma non è la titty?

  • noooooooo... allora lui è il giorgione.

Non serve la maschera se hai tatuaggi riconoscibili sulle chiappe.

Comunque, torniamo a noi, stavo parlando delle maschere del teatro.

Perché si chiamano maschere?

Perché i teatri non sempre sono stati frequentati da gente per bene ed educata, ma tempo fa, le maschere facevano praticamente da buttafuori nelle sale teatrali e per evitare ritorsioni personali dai malviventi che cacciavano fuori dai teatri si coprivano la faccia con delle maschere per non farsi riconoscere.
Probabilmente i primi che non si mascheravano venivano poi picchiati il giorno dopo davanti a casa.

Probabilmente pure Batman ha preso spunto da loro, altrimenti quanti schiaffi si prendeva ogni giorno quando andava in comune a presentare il modulo per il rimborso della mensa?

Chissà se anche le maschere camuffavano la voce come il pipistrello oscuro e non si capiva una cippa di quello che dicevano.

Forse per questo erano scorretti a sbattere fuori la gente dai teatri, perché ai primi diciotto avvertimenti i poveri malcapitati non capivano proprio un bel niente.

Non venivano riconosciuti con la maschera in faccia per due semplicissimi motivi, ai tempi non avevano tatuaggi sulle chiappe e per lavorare in teatro tutti usavano i pantaloni, quindi eventuali segni riconoscibili venivano nascosti, a meno che non erano persone così povere da avere i pantaloni bucati proprio sul di dietro, in quel caso però potevano inserire dei pezzi di stoffa comunque per coprire, ecco che da questo fatto è nato il detto ' avere le pezze al culo ' , o per lo meno credo, se volete m'informo e faccio un intero post dedicato alle pezze e ai culi che ricoprono.

Probabilmente il perizoma deriva dalle mutande completamente lise e consumate degli straccioni, un tempo sinonimo di povertà diventato oggi ( in alcuni casi ) oggetto di seduzione e vetrina per i tatuaggi.

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