Pole Position - steemexclusive

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Ho la fortuna, perche' e' una fortuna, di avere alcuni amici viaggiatori, gente che appena lavoro e finanze lo consentono prendono un aereo per godersi la vita.
Oramai regolarmente mi propongono di condividere un loro viaggio, c'e' chi va in Colombia, chi in Vietnam, chi in Kenia, Madagascar, Senegal, ecc...
Regolarmente declino gentilmente l'invito, posticipando il momento in cui dire di si a quella gentile proposta, perche' prima o
poi questi viaggi li dovro' fare.
Per il momento spiego loro che con 2 viaggi di piacere all'anno (il lavoro non conta) preferisco l'usato sicuro.

Perche' in questi tempi cupi e perigliosi, continuo a frequentare un'isola da cui i cubani emigrano e che i residenti abbandonano?
Ammetto che esiste una buona componente di pigrizia, o meglio esiste la consapevolezza di godermi quello che, negli anni, ho saputo crearmi attorno.
Se tutto funziona, tutto e' ben programmato, le persone giuste sono nel luogo giusto al momento giusto perche' rimettere tutto in discussione?

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Se avessi tutto il tempo che voglio a disposizione allora potrei anche, borsillo permettendo, esplorare quel mezzo mondo che ancora non conosco, ma visto che mi posso permettere, per il mio stile di vita e di lavoro, 2 vacanze da 25 giorni ciascuna, fino ad ora, chi me lo fa fare di mettere in discussione cosi' tante certezze?
E' vero la situazione sull'isola e' quella che e', inutile negarlo, ma davvero, per un turista che sa comunque quale e' il giro del fumo, le cose non sono poi cambiate cosi' tanto?

Una volta trovata l'acqua (se non si trova si fa bollire comunque la loro...) per quale motivo dovrei disperarmi per il prezzo dell'aceite o per per la carne a 500 pesos la libbra?
Non sono residente, non ho una casa da mandare avanti, una famiglia da mantenere, quale dovrebbe essere il problema?
Quindi dal punto di vista della mia vita personale tutto procede come sempre, e' forse cambiato il contorno ma questo non ha influito sulle mie giornate o quasi.

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Cuba, malgrado tutto, resta comunque uno dei paesi piu' sicuri al mondo, possiamo dire che lo e' meno di 20 anni fa ma in ogni parte del mondo le cose sono differenti rispetto a 20 anni fa.
Poi se vuoi cercarti le grane con mezzo kg di oro al collo sono tutti cazzi tuoi.
Il mio budget non solo e' invariato da lustri ma tutto sommato, con la situazione del cambio attuale sull'isola, durante gli ultimi viaggi ho addirittura speso di meno, senza privarmi mai di nulla.
Nel 2000 ho pagato la renta 20 dollari, ora la pago 11 euro con desajuno a Tunas, all'Avana 15/20.
Evito di parlare dei divertimenti perche' ogni scarafone e' bello a mamma soja...ma ci siamo capiti.

Il costo del volo si e' abbassato drasticamente da quando volo da Torino all'Avana, riesco quasi sempre a stare sotto i 400 euro ida y vuelta, prima spendevo quasi il doppio da Malpensa ad Holguin ed in piu' mi perdevo i giorni nella capitale.
Ho comunque una famiglia di riferimento, nella renta che conosco da 15 anni mi trattano come un figlio.
Il figlio vero della duena della renta e' primario al policlinico quindi qualunque problema dovessi avere (SGRAT) avrei chi si occupa di me.

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Ho amici italiani che hanno ristoranti e locali dove passare le serate in cui mi sento come a casa, mangio bene in ottima compagnia.
Quindi al momento sulla bilancia fra il dare e l'avere il secondo continua ad avere la meglio anche se meno di un tempo, sicuramente prima o poi quei viaggi, almeno qualcuno, finiro' per farli, ma non adesso.
Quando avro' piu' tempo libero allora potro' pensare di andare ANCHE da altre parti ma per il momento, crisi o non crisi, Cuba resta ancora nella mia personale pole position.

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