Chi sono i cinquanta allenatori migliori del mondo?

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Pep Guardiola, photo by Football.ua, CC BY-SA 3.0 GFDL, via Wikimedia Commons

LA SCUOLA ITALIANA IN GRANDE SPOLVERO

Secondo la consueta analisi rilasciata annualmente dalla rivista Four Four Two, l'attuale guida tecnica del Manchester City, Pep Guardiola, sarebbe il miglior allenatore presente sulla faccia del pianeta. La classifica viene stilata tenendo conto di vari parametri ed incrociando un'infinità di dati diversi, tra i quali i risultati ottenuti dalle varie squadre in base alla rispettive possibilità.

L'ideatore del Tiki Taka continua nella tradizione che lo vede collocarsi sempre nelle prime posizioni in questa speciale graduatoria ormai da diversi anni. Oltre a portare a casa il riconoscimento del 2022 infatti, Guardiola è stato eletto miglior allenatore del mondo dalla prestigiosa rivista britannica anche in altre occasioni, tra le quali quella dell'anno scorso, nonostante la delusione di una finale di Champions League persa contro il Chelsea.

Che ci si definisca seguaci di una determinata filosofia di gioco, entrata ormai nell'immaginario collettivo ad identificare l'allenatore campione d'Inghilterra, o che si preferisca un calcio più pratico e attento ai risultati, non si può non riconoscere come l'ex canterano del Barcellona si debba ormai definire il personaggio che più ha innovato il calcio nell'ultimo decennio.

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Carlo Ancelotti, photo by Светлана Бекетова, CC BY-SA 3.0 GFDL, attraverso Wikimedia Commons

Pep Guardiola, così come in passato Arrigo Sacchi, Alex Ferguson, Rinus Michels o Johan Cruijff, è un personaggio destinato a rimanere nella storia dello sport più famoso del mondo per la rivoluzione iniziata proprio dalle sue filosofie calcistiche. Fino a questo momento il suo palmares è forse leggermente più spoglio di quello che ci si potrebbe aspettare, ma a soli 51 anni il tecnico catalano vede di fronte a sé ancora diversi anni di carriera per poter arrotondare il bottino.

Nonostante alcuni vogliano la scuola dei tecnici italiani piuttosto in declino, sono addirittura tre gli allenatori del Belpaese ad occupare le prime cinque posizioni della graduatoria, dieci in totale se estendiamo la ricerca alle prime cinquanta. Al secondo posto, alle spalle del vincitore del 2022, si piazza infatti un vero mito del calcio tricolore, Carlo Ancelotti, trionfatore in Champions League pochi mesi fa con il suo Real Madrid.

A chiudere il podio l'avversario battuto proprio da Re Carlo nell'ultima edizione della coppa dalle grandi orecchie, quel Jurgen Klopp, diventato personaggio in Germania alla guida del Borussia Dortmund, ma definitivamente affermatosi in Inghilterra, sulla panchina del Liverpool. Il secondo posto in Champions League e nella classifica finale del campionato inglese, hanno corredato una stagione comunque da ricordare per i reds, trionfatori in patria in FA Cup ed in League Cup.

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Antonio Conte, photo by @cfcunofficial (Chelsea Debs) London, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons

Ma come dicevamo, la scuola italiana si presenta ancora in grande spolvero ed altri due nostri rappresentanti occupano le posizioni di immediato rincalzo del podio. Antonio Conte riesce a far valere ancora la sua fama di rigeneratore di ambienti depressi e la conquista del quarto posto ottenuta l'anno scorso con il Tottenham gli è valsa anche per il 2022 una posizione nobile nella classifica di Four Four Two, mentre immediatamente dopo troviamo un'assoluta new entry, il fresco campione d'Italia, Stefano Pioli.

Che al Milan, con la conquista dello scudetto l'anno scorso, si sia compiuto un mezzo miracolo sportivo, non esistono dubbi, così come sul fatto che l'allenatore campione d'Italia sia riuscito a trovare un'amalgama perfetta in una squadra composta in maniera incredibile dalla coppia Maldini-Massara. Peccato che la rivista britannica non stili anche la classifica di direttori sportivi e uomini mercato, perché i dirigenti rossoneri vincerebbero a mani basse.

Per trovare un altro tecnico italiano bisogna scendere fino al diciottesimo posto, occupato dall'attuale Commissario Tecnico della nazionale, Roberto Mancini. La sensazione è che l'ex talento di Sampdoria e Lazio abbia pagato parecchio la mancata qualificazione al mondiale, e che se Jorginho avesse realizzato almeno uno dei due rigori falliti contro la Svizzera, ce lo saremmo ritrovati molto più in alto in graduatoria.

Cinque posizioni più in basso si piazza l'allenatore dell'Atalanta, Gian Piero Gasperini, mentre al ventisettesimo posto è possibile trovare una vecchia volpe come Luciano Spalletti, destinato a scalare presto la graduatoria nel caso in cui il suo Napoli continui a mantenere un ruolino di marcia e il livello di spettacolarità nella manovra visti fino a questo momento.

Nelle ultime dieci posizioni c'è spazio per altri quattro mister italiani: Simone Inzaghi, quarantesimo, precede di una posizione l'attuale tecnico del Brighton, Roberto De Zerbi, mentre Vincenzo Italiano e Maurizio Sarri occupano rispettivamente la casella quarantasei e quarantanove.

Tra gli stranieri che guidano una squadra di Serie A sono presenti José Mourinho, solo trentacinquesimo a dispetto dell'aura di infallibilità a lui attribuita dai media italiani, e il granata Ivan Juric, seduto una posizione più in basso.

Chi è il grande assente di questa classifica? Proprio Massimiliano Allegri, spesso inserito nelle posizioni di vertice durante gli anni scorsi ma ora improvvisamente sparito dai radar. E per fortuna che la classifica si ferma alla cinquantesima posizione, perché temo che non lo avremmo visto nemmeno molto più in basso.

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