Di sole (o di pioggia) e d'azzurro - Storia di un viaggio in Albani...

_{Tirana, un cavallo pascola sui prati del monte Dajti, foto di proprietà dell'autore}

PARTE VII

Siamo ormai agli sgoccioli della nostra vacanza a Tirana, ed avendo praticamente visto già tutte le attrazioni turistiche della città, la nostra attenzione si è spostata sulle gite fuori porta. Le opzioni per la giornata di sabato, che il meteo annunciava, in parte sbagliando, un po' più clemente delle altre erano fondamentalmente tre.

La prima riguardava Durazzo, città sulla costa a 35 chilometri dalla capitale, nella quale arrivano anche numerosi traghetti dall'Italia; la seconda, la cittadina di Kruja, raggiungibile in bus navetta in circa un'ora e descritta come caratteristica per i suoi numerosi reperti storici, e la terza, la gita al monte Dajti, collegato con la periferia della città da una teleferica.

Durazzo avrebbe probabilmente vinto il ballottaggio in condizioni normali, ma fuori il cielo è tanto per cambiare coperto e minaccia pioggia; inoltre, il termometro segna diciotto gradi, decisamente pochi per potersi permettere un bagno con vista sulle coste pugliesi e il costo del solo trasporto andata e ritorno per cinque persone si sarebbe aggirato sugli ottanta euro. Non esiste ferrovia che colleghi le due città e per raggiungere la nostra meta avremmo dovuto cambiare due pullman. Decisamente troppo sbattimento e troppi soldi.

_{La teleferica, Dajti Express. Foto di proprietà dell'autore}

E così, lasciando viva l'opzione Kruja per uno dei prossimi giorni, la scelta è caduta sul Monte Dajti, 1600 metri di altitudine posti appena fuori dalla città e considerati come il rifugio abituale dei tiranesi nei fine settimana. Percorriamo a piedi i cinque chilometri che separano casa dalla teleferica, approfittandone per buttare l'occhio anche in una zona ancora non esplorata.

Allontanandosi dal centro i negozi e le attività commerciali in genere iniziano a diradarsi e a diventare decisamente più spartani. Le case dallo stile moderno e lussuoso e i palazzi alti, simili in alcuni casi a quelli milanesi, lasciano il posto spesso a condomini vecchi e fatiscenti, ma giunti nella zona del Dajti Express la situazione cambia di nuovo, diventando più simile a quella della "nostra" zona.

Evidentemente la vicinanza con la teleferica e il passaggio dei turisti deve aver fatto bene al quartiere, perché ad ogni angolo è possibile notare nuovamente ristoranti, fruttivendoli, market e altre piccole botteghe. Sospettando che sulla cima del monte le cose si sarebbero fatte decisamente meno economiche, ci riforniamo in basso di cibo e acqua (più una deliziosa bottiglietta di Dalle, bevanda locale dal gusto simile allo yogurt salato) da una panetteria della zona, dando fondo agli ultimi passi prima della teleferica.

_{Vista dal Dajti Express, foto di proprietà dell'autore}

Il costo del trasporto andata e ritorno, circa 11 euro gli adulti e 5 i bambini, è quanto mai accettabile, specialmente se si considera che il Dajti Express, con i suoi quattro chilometri e mezzo di lunghezza, è la funivia più lunga dei Balcani. Il viaggio dura quasi un quarto d'ora e se non si soffre di vertigini è possibile godere di un paesaggio davvero spettacolare.

In cima al monte, l'aria diventa pungente e, come logico, in assenza di sole le temperature scendono ulteriormente. Vediamo giungere, sulla cabina successiva alla nostra, una coppia di turisti in pantaloncini e canottiera e mentalmente auguriamo loro buona fortuna, sperando che abbiano pensato di portare nello zaino almeno una felpa.

_{Le indicazioni per le varie attrazioni, foto di proprietà dell'autore}

All'uscita dalla funivia si trovano un bar, dai prezzi triplicati rispetto al centro di Tirana (qui ad esempio un caffè costa 200 Lek, contro i 50/60 abituali) e un hotel, più varie attrazioni spilla soldi agli sceicchi di turno, come sparare ai palloncini, fare un giro sui cavalli o una corsa sulla pista sterrata a bordo di una specie di Dune Buggy.

Percorriamo l'unica strada disponibile, che porta al Visitor Center (inspiegabilmente chiuso) e ad un parco naturale, nel quale fare pranzo su una delle tante panchine con tavolini messe a disposizione. Ci aspettavamo di dover condividere il posto con molti più turisti, ma incontriamo poche facce e a pranzo siamo gli unici ad occupare l'area.

_{Una vista di Tirana dal Monte Dajti, foto di proprietà dell'autore}

Scattiamo qualche foto dai vari punti panoramici e concludiamo la visita riposandoci una mezz'oretta al parco giochi, dove i pargoli si scatenano sulle varie attrazioni. Nel frattempo, il vento cresce di intensità e la temperatura si abbassa ulteriormente: i ragazzi sembrano non accorgersene, ma noi due "vecchietti", fermi sulla panchina, cominciamo ad avvertire il gelo alle ossa, e dopo l'esplorazione dell'area intorno alla funivia, preferiamo scendere.

Ci aspettano del resto i cinque chilometri del ritorno, e anche se non abbiamo alcuna fretta, è bene tenerne conto. E' la serata di Albania-Moldova, partita che si gioca allo stadio cittadino, valevole per le qualificazioni agli Europei del 2024.

_{Foto di proprietà dell'autore}

Qualche giorno fa avevamo espresso il desiderio di vederla seduta tra i seggiolini, in mezzo ai tifosi locali, ma varie vicissitudini ci spingono a preferire una tranquilla serata davanti ad un piatto di carne alla brace in un piccolo ristorantino: 1,2 Kg di carne, due piatti di patatine fritte e un'insalata mista, più acqua e pane, per venti euro mal contati. Se venite da queste parti, sappiate che conviene di più mangiare fuori che fare la spesa.