[FUORI CONCORSO] Una storia italiana - Area V (PREMIO 30% delle rew...

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Con questo post partecipo, fuori concorso e con intento unicamente promozionale, alla 30^ edizione del contest "Una storia italiana", promosso all'interno della rivista DIGITALY.

Per partecipare basta inventare una storia ispirata all'immagine di copertina. E' possibile prendere parte al contest scrivendo in qualsiasi lingua e dando al racconto l'interpretazione preferita, che sia essa, comica, romantica, drammatica, fantasy o altro, rispettando sempre i canoni base per la pubblicazione sulla piattaforma.

C'è tempo per partecipare fino a domenica, ore 23.59 italiane, il premio per il vincitore, scelto dal Team di @italygame, è del 30% delle rewards del prossimo numero di Digitaly.

Area V

Camicia stirata e inamidata, completo blu scuro appena ritirato dalle lavanderie Microsoft, cravatta nuova di zecca, acquistata online nel negozio di capi firmati più esclusivo della città, e scarpe lucide. Questo era l'abbigliamento con il quale Demetrio si apprestava a recarsi alla Robotronics, per dare vita al suo primo giorno di lavoro.

Fin da quando era bambino aveva desiderato di far parte, come ogni suo coetaneo, della multinazionale numero uno al mondo. "Alla Robotronics solo eccellenze" era del resto un assioma insegnato ai più piccoli fin dalla scuola primaria: essere prescelti da loro significava non solo poter abitare nell'esclusiva "Area V" di Milano e godere di uno stipendio annuale a cinque zeri, ma anche potersi ritagliare, nel caso di performance davvero brillanti, un posto nei futuri governi del Paese.

Da quando la costituzione era stata cambiata infatti, con l'abolizione del suffragio universale, soltanto i dipendenti qualificati delle multinazionali avevano diritto di voto e sebbene non esistesse ancora una legge specifica in merito, dal 2059 era prassi consolidata che primi ministri e rappresentanti dei dicasteri più importanti fossero scelti esclusivamente tra le alte sfere della Robotronics.

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Dopo la lettura dell'iride che ne certificasse lo status privilegiato, il TeslaTaxi, vettura senza conducente dell'unica compagnia autorizzata ad entrare in Area V, lo stava conducendo lentamente al di fuori delle zone più popolari della città, nelle quali aveva vissuto fino al giorno prima. Demetrio riviveva con la mente, in ordine sparso, alcuni frammenti dei dodici colloqui affrontati prima di diventare membro effettivo della Robotronics, compiacendosi delle sue capacità.

Da duemila candidati iniziali, scelti tra le oltre centomila domande pervenute alla sede di Milano nell'annuale Settimana della Ricerca (di solito lanciata verso la metà del mese di aprile), si era passati a solo sei assunti. E lui, era uno di quelli. Agli altri era concessa la possibilità di un'ulteriore contratto semestrale a capodanno, quando la lotteria aziendale metteva in palio un posto di livello 7 (il più basso).

Era un modo, nelle intenzioni della Robotronics, di mostrare la propria magnanimità. Tutti dovevano poter sperare di far parte della grande famiglia prima o poi, anche solo per alcuni mesi, ma se in realtà i criteri per essere davvero presi in considerazione rimanevano molto stringenti. Il computer di bordo avvisò Demetrio dell'ingresso in Area V, ma per chiunque era impossibile non accorgersi della differenza con le altre zone della città.

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Inquinamento, rumori e sovrappopolazione, varcato il cancello dell'Area V lasciavano immediatamente spazio a immensi viali ordinati, vegetazione curata e persone dall'aspetto irreprensibile. Non troppo distante dall'ingresso dell'Area V, quasi a voler rimarcare il suo ruolo di "guardiano" dell'intera zona, la sede della Robotronics si mostrava imperiosa in tutti i suoi ventisette piani.

Alle guardie private della multinazionale venivano demandati anche i normali compiti di polizia, ma come mostrato orgogliosamente dall'ologramma proiettato in Piazza World Peace, l'ultimo crimine in Area V era stato commesso ormai più di tre anni fa. I compiti delle guardie si limitavano perlopiù alla sorveglianza delle auto che accedevano alla zona, sebbene da quando il servizio di ingressi era stato automatizzato tramite la scansione preventiva dell'iride da parte dei computer di bordo dei veicoli, anche quell'aspetto aveva perso di significato.

"Benvenuto in Area V, signor Alessandrelli!" Una guardia, grazie alla ricezione dei suoi dati all'interno del visore in dotazione al corpo di vigilanza, aveva accolto cordialmente Demetrio, non appena poggiato piede a terra. Con un gesto, l'ufficiale richiamò l'attenzione di un anziano dipendente, in attesa davanti all'ingresso principale della ditta, il quale si precipitò subito vero il taxi.

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"Lui è Ruben, un dipendente di livello 7 e sarà la sua guida personale all'interno dell'azienda," continuò la guardia, con tono riverente. "La condurrà presso il suo luogo di lavoro e, al termine, la scorterà fino a casa". Demetrio ringraziò e senza farselo ripetere due volte cominciò a seguire Ruben lungo gli infiniti corridoi del primo piano.

La figura dell'uomo, abbondantemente sopra gli ottant'anni ma ancora in uno stato di forma più che accettabile, camminava a passo sicuro davanti lui. Ruben era l'ultimo tra i dipendenti della Robotronics ad essere stato assunto al di fuori della Settimana della Ricerca, prima dell'istituzione dell'Area V e della riforma della costituzione.

L'azienda gli aveva permesso di rimanere nell'organigramma e di vivere nella zona esclusiva con la moglie, insieme ai nuovi assunti, qualora avesse rinunciato alla pensione maturata già da un decennio e firmato un nuovo contratto di prestazioni a vita, ma segretamente Ruben sperava, con la sua lunga militanza, di poter prima o poi diventare amico del manager giusto e di tenere in caldo in qualche modo un posto in Area V per uno dei figli.

I nuovo assunti entravano solitamente con il livello 4 e in quelli come Demetrio, Ruben vedeva nient'altro che la possibilità di un'amicizia con un futuro membro del governo, da lasciare in eredità ai figli.