Serie A, analisi della 25^ giornata - Serie A, Week 25 analysis [Multilanguage]

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Vista esterna dello stadio di Bergamo. Vincenzo.togni, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

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BELLEZZA PROVINCIALE

Incredibile, ma vero! Non ci eravamo praticamente più abituati e con buona probabilità non succederà molte altre volte in futuro, ma tutte le partite del venticinquesimo turno della Serie A si sono disputate entro la classica collocazione domenicale, dando a noi l'opportunità di discuterne già ad inizio settimana.

Qualcuno potrà pensare che in fondo, considerando la classifica attuale e i rapporti di forze tra le varie protagoniste, da discutere ci sia rimasto ben poco, ma da inguaribile ottimista proverò lo stesso a cavar fuori argomenti interessanti, anche dalle cronache di un campionato virtualmente già assegnato.

Per farlo, come avrete immaginato, questa settimana non partiremo dalla testa, spostando di qualche paragrafo più in là le vicende delle tre "grandi", Inter, Juventus e Milan, ma ci concentreremo inizialmente sulla lotta per il quarto posto, che a meno di eventuale bonus dovuto al coefficente UEFA stagionale, sarà l'ultimo ad assegnare un posto nella nuova e più ricca Champions League.

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Lo stadio Dall'Ara di Bologna. Beric Dondarrion, CC BY-SA 4.0, da Wikimedia Commons

Se fino a qualche settimana fa la bagarre sembrava aperta ad almeno sei formazioni, tra un passo falso, un inciampo e la riproposizione di alcuni vizi mai risolti, il discorso oggi, con buona probabilità, è ridotto a tre squadre: Atalanta, Bologna e Roma. Un filotto di vittorie potrebbe in teoria ributtare nella mischia anche Fiorentina, Lazio e Napoli, ma ad oggi, se dovessi puntare un euro su un loro coinvolgimento significativo, preferirei spenderlo in caramelle.

La situazione più clamorosa appare quella del Napoli campione d'Italia, ancorato al nono posto in classifica anche dopo il deludente pareggio interno ottenuto nella gara contro il Genoa. Dal capoluogo campano si rincorrono le voci di un imminente esonero di Walter Mazzarri, tecnico che aveva a sua volta preso il posto di Rudi Garcia dopo una manciata di giornate.

Il terzo allenatore stagionale a Napoli, con un ottavo di finale di Champions League ancora da giocare, sarebbe qualcosa di clamoroso, ancor di più per il nome scelto dal presidente De Laurentiis per traghettare la squadra fino a fine stagione, quello del cinquantacinquenne Francesco Calzona, una vita da secondo di Maurizio Sarri, con un anno da collaboratore tecnico anche di Eusebio Di Francesco e Luciano Spalletti, e dal 2022 Commissario Tecnico della nazionale slovacca.

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Aurelio De Laurentiis (al centro) festeggia con la squadra la conquista della Coppa Italia del 2014. Hanson K Joseph, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Può essere l'uomo giusto per trascinare la squadra fuori dalle sabbie mobili del centro classifica e provare a rilanciarsi in chiave Champions League? Sulla carta, a giudicare dalla inesistente esperienza di Calzona da primo allenatore di una squadra di club, la mossa sembrerebbe quanto meno molto rischiosa.

La Slovacchia ha ottenuto, da seconda dietro il Portogallo, una qualificazione agevole a Germania 2024, ma lo ha fatto in un gruppo con avversari non irresistibili, come Lussemburgo, Bosnia, Islanda e Liechtenstein. A naso, se le indiscrezioni verranno confermate, sembrerebbe l'ennesimo delirio di onnipotenza di Aurelio De Laurentiis, che con le sue scelte è riuscito in pochi mesi a distruggere una macchina apparsa quasi perfetta solo fino a maggio dell'anno scorso. Auguri.

La Lazio, ottava un punto sopra i partenopei, che aveva concluso occupando la piazza d'onore l'anno scorso, è forse, dopo il Napoli, la delusione più grande di questo campionato. In estate, Sarri si è ritrovato con la rosa profondamente modificata e, basandosi sui precedenti, le sue creature iniziano a dare il meglio dopo un anno circa di conoscenza degli schemi.

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Il capitano della Lazio, Ciro Immobile. Nuță Lucian from Cluj-Napoca, Romania, CC BY-SA 2.0, da Wikimedia Commons

Inoltre l'impegno in Champions League, non ultimo quello vittorioso contro il Bayern Monaco, ha portato via parecchie energie mentali ai biancocelesti in stagione. L'anno scorso la squadra trovò la definitiva quadratura in primavera, vedremo se mister sigaretta riuscirà a replicare l'exploit anche quest'anno e a portare i suoi nella miglior condizione fisica quando i punti varranno doppio.

E se la Fiorentina continua a fallire praticamente tutte le prove di maturità che il campionato le offre, chi sembra aver imboccato la strada giusta è la Roma, al momento sesta in classifica a quattro punti dal quarto posto. Quattro vittorie in cinque partite per Daniele De Rossi, con la serie positiva inframezzata solo dalla sconfitta casalinga patita per mano dell'"ingiocabile" Inter, con annesse certezze, serenità e spirito di appartenenza ricreato all'interno del gruppo.

Le due realtà più belle del momento tuttavia, Inter a parte, si chiamano Atalanta e Bologna, appaiate al quarto posto a quota 45 punti. Compresa l'ultima (3-1) sul Sassuolo, cinque sono le vittorie consecutive dei bergamaschi (sei se ci mettiamo pure quella ottenuta in Coppa Italia sul campo del Milan), che come già visto più volte nelle passate stagioni, tendono a metterci un po' di tempo a carburare, ma finiscono solitamente in gran crescendo.

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L'allenatore dell'Atalanta, Gian Piero Gasperini. Football.ua, CC BY-SA 3.0 GFDL, da Wikimedia Commons

L'allenatore della Dea, Gian Piero Gasperini, è probabilmente il miglior "costruttore" di squadre in senso assoluto. Spesso deve ripartire da zero o con la rosa profondamente stravolta e altrettanto spesso riesce a riportare la squadra sui medesimi alti livelli. L'Atalanta non è più una sorpresa ormai da almeno sei stagioni, ma una realtà capace di stare costantemente tra le grandi. A mio avviso è assurdo che un tecnico così preparato non abbia più avuto, dopo l'esperienza all'Inter del 2011, un'altra chance con una grande.

E una possibilità in una nobile piazza (si parla di Juventus o Milan) avrà verosimilmente l'allenatore emergente del nostro campionato, l'italo-brasiliano Thiago Motta. Il suo Bologna, attualmente quarto a pari merito con l'Atalanta, incanta per dinamismo e organizzazione e in stagione è stato capace di giocarsela con tutti, grandi comprese (ha eliminato l'Inter in Coppa Italia e pareggiato in campionato con Juventus, Milan e la stessa Inter). A differenza dell'Atalanta non dovrà affrontare impegni europei, cosa che alal lunga potrebbe anche risultare un vantaggio nella corsa al quarto posto.

E siamo alla vetta, dove l'Inter, tanto per cambiare, ha fatto un sol boccone dell'avversario di turno (4-0 alla Salernitana) mentre le sue avversarie, Juventus e Milan, hanno perso ulteriore terreno. Male i bianconeri, fermati sul 2-2 a Verona dopo essere passati due volte in svantaggio, malissimo il Milan, uscito sconfitto 4-2 dalla trasferta di Monza.

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A sinistra, il capitano dell'Inter, Lautaro Martinez. Erjonallaraj, CC BY-SA 4.0, da Wikimedia Commons

E qui davvero non sembra esserci molto altro da aggiungere. Con nove punti sulla seconda, teoricamente elevabili a dieci o dodici in caso di risultato utile nel recupero casalingo con l''Atalanta di fine mese, più una superiorità tecnica evidente, l'Inter può perdere questo scudetto soltanto smettendo di scendere in campo.

Di sorpese nel calcio se ne sono viste tante e guai a considerarle impossibili, ma Inzaghi e i suoi dovrebbero andare incontro ad una crisi profonda e dietro le due inseguitrici cominciare a marciare in maniera decisa fino a fine campionato, cosa che attualmente sembra lontanissima dalle loro corde.

I match più interessanti della prossima settimana saranno l'incrocio di San Siro, tra Milan e Atalanta, e quello del Franchi tra Fiorentina e Lazio. L'Inter, che in settimana disputerà l'andata degli ottavi di finale di Champions League con l'Atletico Madrid, scenderà a Lecce, mentre la Juventus ospiterà all'Allianz Stadium il Frosinone.

Statemi bene, alla prossima!

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