Credo che nemmeno il più ottimista dei tifosi italiani potesse sperare che la nostra Nazionale si presentasse ad Euro 2020 a questo livellodi competitività. I segnali di ripresa e di netto distacco dalla tragica gestione Ventura sono stati evidenti fin dalle prime gare disputate tre anni fa, quando Mancini ereditò un gruppo ai minimi termini in fatto di autostima, idee di gioco e spirito di sacrificio, portandolo gradualmente a diventare una macchina da guerra e da record.

E così, dopo le dieci partite su dieci vinte nel girone di qualificazione agli Europei, la final four di Nations League da giocare in casa e l'ottimo inizio nelle qualificazioni mondiali, l'Italia ha già ottenuto un piccolo primato anche ad Euro 2020, dventando la prima squadra della manifestazione a raggiungere matematicamente gli ottavi di finale, comunque vada a finire la prossima sfida con il Galles.

Ora le Nazionali medio-piccole che affrontano gli azzurri mettono da parte le velleità di strappare un risultato positivo e badano a non uscirne con le ossa rotte, mentre quelle di caratura più elevata guardano gli avversari con rispetto e con un pizzico di preoccupazione, quelli dovuti alle squadre capaci, quando in giornata, di fare male a qualsiasi avversario.

Non è un caso se alcuni giornali spagnoli, da sempre sensibili al bel gioco e alle squadre spettacolo, questa mattina abbiano esaltato la prova maiuscola dell'Italia, paragonando il gruppo azzurro al Napoli di Sarri o all'Atalanta di Gasperini. Una Nazionale che gioca a memoria come una squadra di club, forse a livello tecnico e di idee una delle più forti della storia, pur senza la presenza di veri fuoriclasse.

Se dopo la prima partita alcuni detrattori avevano tirato in ballo il fatto che la Turchia non potesse rappresentare un banco di prova affidabile (anche se la stessa era stata presentata da diversi "esperti" come la seconda favorita del girone), ieri i nostri si sono ripetuti contro una delle rappresentative meglio quotate a livello internazionale, come la Svizzera, allenata da quella vecchia volpe di Vladimir Petkovic.

Non che gli ospiti non ci abbiano provato, soprattutto ad inizio gara e dopo il doppio svantaggio, ma la tranquillità nei momenti più complicati delle gare è una delle qualità che caratterizzano le grandi squadre. La banda di Mancini ha assorbito con naturalezza l'avvio sprint degli elvetici, desiderosi di mostrare un piglio baldanzoso per impressionare i rivali, cominciando gradualmente a macinare gioco nella maniera più congeniale.

Jorginho questa volta si è dimostrato più abile che nel primo tempo contro la Turchia e si è fatto trovare maggiormente dai compagni al fne di ispirare la manovra avvolgente dell'Italia. Nemmeno il goal annullato a Chiellini è riuscito a smorzare l'entusiasmo azzurro, con la squadra abile a continuare a giocare come se niente fosse e a confezionare una di quelle azioni tanto care agli allenatori moderni, che portano gli attaccanti (in questo caso Locatelli) ad entrare in porta col pallone.

Ma è con lo splendido missile del 2-0 che il centrocampista del Sassuolo si è preso la scena definitivamente, lasciando presagire che questa estate sarà per lui ancora più calda del solido. Gli emiliani, prima di Euro 2020, lo valutavano più di quaranta milioni, ma ho idea che dopo la rassegna continentale il prezzo del cartellino potrebbe schizzare ancora di più verso l'alto.

La rete di Immobile ha reso il 3-0 dell'Italia una specie di marchio di fabbrica, un timbro di qualità da appiccicare sopra gli avversari come monito per le future sfide. Ora toccherà al Galles scendere da Baku nella tana dell'Olimpico, dove l'Italia punta a suggellare il primo posto e garantirsi un ottavo di finale ancora alla portata e la continuazione di un sogno.