ZERO MERCATO IN SERIE A, ASPETTANDO UN ALTRO TRIPLETE DELL'INTER

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Photo by Johnny Vulkan from New York, East Village, USA, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons

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A poco più di due settimane dalla prima partita in calendario nella stagione 2021/22 della Serie A, gara che vedrà impegnati i campioni d'Italia dell'Inter a San Siro contro il Genoa, le formazioni del nostro campionato si sono fin qui contraddistinte per il pressoché totale immobilismo sul mercato.

Che di soldi da spendere in giro, dopo un anno e mezzo di stadi chiusi e di calo di interesse verso il mondo del pallone, non ce ne fossero poi molti, era cosa risaputa già da tempo, anche se in molti confidavano nelle capacità creative dei nostri dirigenti, abili ad escogitare formule di acquisto sempre diverse e capaci di far fronte anche alle peggiori crisi economiche, per movimentare un po' le acque.

Non sarebbe la prima volta del resto che squadre senza il becco di un quattrino acquistino sfilze di giocatori affidandosi a non meglio precisati "pagherò", contando poi sulla benevolenza dei controllori in caso di insolvenza o su un'ancor più fantasiosa riorganizzazione del debito (vero Lotito?), ma evidentemente in questa finestra di calciomercato la situazione economica dei club è più grave di quello che si possa immaginare.

E così i veri colpi messi a segno dai dirigenti delle nostre formazioni si contano sulle dita di una mano, ma forse ciò che più conta è che nessuno di questi calciatori sembra in grado di partire titolare, o comunque di migliorare sensibilmente la qualità della squadra nella quale andrà a tirare calci a partire dalla fine di agosto.

Certo alla conclusione delle trattative a alla iconica chiusura della porta del calciomercato manca ancora quasi un mese, ma come i più esperti già sapranno, man mano che ci si avvicina alla scadenza, le possibilità di mettere a segno colpi importanti diminuiscono in maniera direttamente proporzionale, per via delle enormi difficoltà a sostituire gli eventuali partenti.

Sarà una Serie A ancora più ridimensionata, nonostante il fresco titolo da Campione d'Europa che la Nazionale di Roberto Mancini ha regalato al movimento del pallone tricolore? Se confrontiamo i movimenti delle nostre principali rappresentanti con quelli delle migliori squadre di Premier League la risposta apparirebbe scontata, ma dalla nostra parte possiamo contare sul rientro in panchina di alcuni dei migliori allenatori italiani, come Allegri, Sarri e Spalletti.

In altre parole un club italiano di prima fascia non può permettersi in questo momento acquisti sul livello degli 85 milioni spesi dal Manchester United per strappare Jadon Sancho al Borussia Dortmund, ma deve ripiegare su obiettivi minori, andando magari a scovare all'estero qualche giovane promessa o qualche talento in esubero, e sull'abilità tattica dei propri allenatori.

E così dovremo accontentarci, a meno di clamorose cessioni dei pochi big rimasti che permettano di reinvestire parte del capitale, di quel che passa il convento. La Juventus ad esempio si è assicurata la stellina brasiliana Kaio Jorge, anticipando la concorrenza indigena del Milan ed estera del Benfica, che con i canali carioca ha una corsia preferenziale.

Un giovane di 19 anni che ha però già all'attivo una ottantina di presenze in prima squadra con il Santos e che se esplodesse confermando gli ampi margini di crescita fin qui mostrati, come in molti dalla parti di Torino si augurano, potrebbe davvero rivelarsi un colpo interessante in chiave futura (in patria c'è già chi lo paragona a Neymar).

L'unica strada percorribile per la risalita sembra rimanere questa, credere sui giovani e sviluppare in casa più talenti possibili. Magari accompagnandoli con qualche campione in uscita, per limiti di età o di contratto, da realtà in questo momento dotate di più liquidità, come fatto dal Milan con Giroud e un paio di stagioni fa con Zlatan Ibrahimovic.

Quel che è certo, rimane che dal 21 Agosto in poi, sia che le nostre squadre saranno costellate di campioni o di ragazzini, torneremo a divertirci con la Serie A e con le rivalità che tanto ci fanno "scaldare", ovviamente in attesa che l'Inter, attualmente la più forte di tutte le partecipanti al nostro campionato, dopo la parentesi sfortunata della scorsa stagione riporti in Italia quella Champions League che manca ormai da dodici anni.

Uno scenario che appare oggi talmente concreto da far nascere alcuni sospetti in caso non si realizzasse. Già, perchè parallelamente a quanto accaduto nel decennio precedente, molti potrebbero essere portati a pensare che anche gli amici nerazzurri siano capaci di vincere "misteriosamente" solo in Italia, o no?

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