Le festività natalizie sono caratterizzate dal fare e ricevere regali e offerte di cibo.
Nei presepi italiani non mancano mai i pastori che davanti alla grotta offrono a Gesù Bambino un agnello e un po' di pane, per alimentare colui che garantirà loro la salvezza, secondo una simbologia che richiama l'eucarestia; nei presepi siciliani e pugliesi, i pastori donano del formaggio, che, a pari del pane, è un prodotto fermentato, che quindi racchiude in sé l'idea di una trasformazione interiore.
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Naturalmente non mancano nemmeno i Re Magi, con i loro celebri e preziosi doni, oro, incenso e mirra, racchiusi in pittoreschi scrigni.
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Sul significato del dono si è detto molto. Per quanto riguarda i regali di Natale, oggi le persone si dividono tra coloro che ritengono giusto fare doni utili, quindi quasi delle offerte, come elettrodomestici, calzini, maglioni di lana e coloro che pensano che il regalo più autentico sia rappresentato da un oggetto superfluo, lussuoso, di cui si potrebbe benissimo fare a meno ma che è in grado di suscitare gioia e stupore, al di là di ogni valore pratico.
Inoltre la gente si divide tra coloro che pongono a familiari e amici la fatidica domanda: “Che cosa vorresti ricevere per Natale?” e coloro che invece amano fare le sorprese, andando incontro a conseguenze imprevedibili e non sempre piacevoli.
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Io credo che ci sia un unica azione che possa risolvere questi dilemmi: regalare cibo.
L'unica cosa a cui si deve fare attenzione in questi casi è l'eventuale presenza di patologie, intolleranze, allergie, ma questi sono argomenti che è facile affrontare nel corso di tutto l'anno.
Per il resto, dovremmo proprio prendere esempio dagli umili e saggi pastori del presepe.
Credo che chiunque sia felice di ricevere qualsiasi tipo di golosità, dolci o salate, senza che il regalo di Natale diventi un acquisto su commissione o un'azione di beneficenza, nonostante il cibo sia comunque necessario. Per evitare l'effetto “pacchetto della Caritas”, penso però sia meglio optare per cibi pregiati, inusuali, ricercati o tipici della tradizione natalizia.
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L'Italia offre una grande varietà di cibi tradizionali e molto golosi da donare a Natale; alcuni di questi prodotti richiedono nella loro lavorazione, maestria e tempi lunghi e ciò rende prezioso il regalo gastronomico.
Se percorriamo la penisola italiana da nord a sud, in quasi ogni località possiamo trovare in particolare prodotti dolciari tipicamente natalizi, alcuni dei quali con origini piuttosto antiche.
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Tra i dolci più celebri vi sono lo zelten del Trentino, il panettone di Milano, il pandolce genovese, il pandoro di Verona, il panforte di Siena, il pangiallo romano, gli struffoli di Napoli, il buccellato siciliano.
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Ma è anche usanza regalare per Natale prodotti gastronomici a lunga conservazione, come pesce essiccato o affumicato, frutta sciroppata o candita, salumi, olive, pasta ripiena, frutta secca, biscotti, grissini e taralli.
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Non dimenticate di confezionare con cura queste specialità, anche se utilizzate materiale di riciclo o eco sostenibile; l'importante è evitare di presentarsi direttamente con il sacchetto della spesa.
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Il cibo dona emozioni positive e qualche volta rievoca ricordi d'infanzia, sopratutto se si tratta di sapori legati al Natale e consumati solo in tale periodo dell'anno.
