Decreto sicurezza: cosa cambia per le armi private degli agenti fuori servizio (by @kork75)

Decreto sicurezza, armi libere alla polizia, anche non in servizio

Lo scorso febbraio 2023 il governo Meloni ha approvato un disegno di legge che introduce diverse novità in materia di sicurezza, tra cui una norma che consente agli agenti di polizia di portare senza licenza le armi private anche quando non sono in servizio. La sicurezza è uno dei temi centrali dell'agenda politica del governo, che ha presentato un disegno di legge per modificare alcune norme in materia di ordine pubblico, immigrazione, legittima difesa e armi. Il provvedimento, approvato dal Consiglio dei ministri il 18 novembre 2023, dovrà ora passare al vaglio del Parlamento, dove la maggioranza di centro-destra conta su una solida base di consenso. Tra le novità più rilevanti, c'è quella che riguarda il porto d'armi degli agenti di polizia, che potranno portare senza licenza le armi private anche quando non sono in servizio, purché siano iscritti all'albo delle persone autorizzate al porto d'armi per difesa personale. La norma, inserita nell'articolo 12 del disegno di legge, prevede anche che gli agenti fuori servizio debbano comunicare alla questura competente il possesso e il trasporto delle armi private, e che debbano rispettare le stesse regole di sicurezza previste per le armi di ordinanza.

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Ma Quali sono le ragioni di questa scelta? Il governo Meloni ha motivato questa scelta con la necessità di tutelare le forze dell'ordine, che sono spesso esposte a rischi e minacce anche al di fuori dell'orario di lavoro. Inoltre, la norma si propone di garantire una maggiore capacità di intervento degli agenti in caso di emergenza o di pericolo per la sicurezza pubblica. Infine, la norma si inserisce in un quadro di rafforzamento della legittima difesa, che il governo intende estendere anche alle vittime di usura e di reati di tipo mafioso. Prima di questa normativa, tale possibilità era riconosciuta da un decreto regio risalente al 1940 soltanto al capo della polizia, ai prefetti e viceprefetti, agli ispettori provinciali amministrativi, agli ufficiali di pubblica sicurezza, ai pretori e ai magistrati addetti al pubblico ministero o all’ufficio di istruzione. Questa nuova norma è stata accolta favorevolmente dalle organizzazioni di categoria, che hanno sottolineato che le armi di servizio sono troppo grandi e che preferirebbero armi più compatte e maneggevoli. Tuttavia, ci sono anche preoccupazioni riguardo a una possibile deriva "all’americana"; le associazioni per il disarmo e i diritti umani, hanno denunciato il rischio di una maggiore diffusione delle armi e di una possibile escalation della violenza. Anche alcune forze politiche di opposizione, come il Partito Democratico e Italia Viva, hanno espresso perplessità e preoccupazioni, chiedendo al governo di ritirare o modificare la norma.

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