Arte a Bologna: Compianto sul Cristo Morto. (Photo by Sard@rt)

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Bologna è città nota per la sua antichissima Università e per la sua fantastica tradizione gastronomica che la rende unica e speciale.
Però anche il suo patrimonio storico e artistico è di primissimo ordine e si può ammirare passeggiando in città o scoprendo dei veri e propri tesori conservati all’interno delle sue chiese.
Come questo gruppo scultoreo, chiamato il Compianto sul Cristo Morto che da solo vale una visita a Bologna!

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Il gruppo scultoreo è opera di Niccolò dell’Arca e si trova conservato nella chiesa di Santa Maria della Vita
Sono delle statue in terracotta a grandezza naturale che riproducono i personaggi che circondano il Cristo Morto.
Le figure sono staordinarie e restituiscono, nell’espressione dei loro volti e nella composizione dei corpi, l’intensa drammaticità del momento.
Sei personaggi che piangono e si disperano alla vista del corpo del Cristo.

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La Madonna, la Maddalena, Maria di Cleofa , San Giovanni, Maria Salomè sono tutti riprodotti in un momento drammatico per loro e le loro espressioni non lasciano dubitare del dolore intenso che vivono attorno al Cristo Morto.
Un dolore che deforma i loro volti, scompone i corpi e le vesti…tutto denota dolore, strazio, stupore e terrore.

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Anche la statua raffigurante il Cristo morto restituisce l’immagine di uomo provato per le tante sofferenze subite.
L’opera di Niccolò dall’Arca , realizzata attorno al 1463, al tempo non ottenne grande successo per via , forse , del fatto che era stata realizzata in un materiale , considerato povero.
l Compianto del Cristo morto è un tema molto caro all’arte e, a questo momento, si trovano altre famose rappresentazioni come ad esempio l’affresco realizzato da Giotto tra il 1303 e il 1305 nella Cappella degli Scrovegni a Padova.

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Naturalmente il gruppo scultoreo è stato decritto e ammirato nel tempo con grande efficacia ma è molto famoso il modo con cui venne definito, “Urlo di pietra”, da Gabriele D’Annunzio.

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Dolore furiale. Una verso il capo – a sinistra – tende la mano aperta come per non vedere il volto del cadavere e il grido e il pianto e il singulto contraggono il suo viso, corrugano la sua fronte, il suo mento, la sua gola. L’altra con le mani tessute insieme, con i cubiti in fuori, ammantata piange disperatamente. L’altra tiene le mani su le cosce col ventre in dentro e ulula,,
(Gabriele D’Annunzio 1906)

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L’opera è unica nel suo genere e non potete non restare affascinati dalla drammaticità di queste figure.
L’opera scultorea per molto tempo è stata custodita nella Pinacoteca Nazionale di Bologna, e solo nel XX secolo è stata riportata nella sua posizione originale, appunto nella Chiesa di Santa Maria della Vita che si trova in via Clavature n. 10, nel centro storico di Bologna, a pochi passi da piazza Maggiore.

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Per entrare il biglietto da pagare è di 5 euro , ma li vale tutti.

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