Chernobyl. Fra storia e attualità

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Foto di Susanne Niederwimmer da Pixabay

Ho appena concluso di vedere la bellissima serie televisiva “Cernobyl” che ricostruisce il drammatico evento capitato il 26 Aprile del 1986 quando esplose il nocciolo della centrale nucleare causando quello che è stato considerato il più grave incidente nucleare della storia.
La Miniserie televisiva si basa sui racconti del libro” Preghiera per Černobyl' scritto dalla giornalista e scrittrice bielorussa Svjatlana Aleksievič nel 1997. Nel suo libro la giornalista ha saputo ricostruire la drammaticità del momento come è stata vissuta dagli abitanti del centro di Pripyat. Le vite sconvolte di uomini e donne la cui unica colpa era quella di vivere accanto ad un impianto nucleare e all’interno di un paese soffocato dalla dittatura e dalla propaganda. Un paese che, ora come allora, cerca di nascondere la verità ai suoi cittadini e al mondo ma poi, alla fine viene sempre rincorsa dalla verità.
La giornalista insignita del Premio Nobel per la letteratura nel 2015 nel 2020 ha dovuto lasciare la Bielorussia per andare in Germania spinta delle violente repressione messa in atto dal regime del dittatore Lukašėnka nei confronti di chi si oppone e, su questa vicenda, Svjatlana Aleksievič sta scrivendo il suo ultimo libro.
La serie è bellissima ed è stata interpretata in maniera davvero magistrale dagli attori e la ricostruzione degli eventi è stata condotta con rigore quasi maniacale. Cinque puntate che vi lasciano sconcertati e con il fiato sospeso sino alla fine. Impressionante vedere che cosa ha rischiato tutto il continente europeo. E’ davvero incredibile come nessuna azione di sicurezza, nei confronti degli operatori e della popolazione sia stata adottata nell’immediatezza dell’incidente. L’importante era nascondere la realtà sperando di non essere scoperti….. Mosca ammise l’incidente solo giorni dopo e quando, di fatto, in Svezia e a 1000 KM di distanza, scoprirono l’aumento di radioattività.

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Foto di lukaspawek da Pixabay

Rivedere quelle immagini e ripercorrere quella vicenda mi ha molto colpito. Per due motivi.
Innanzitutto ho finalmente capito quali sono state le ragioni tecniche che hanno causato questo disastro ambientale che, seppur innescate da comportamenti sbagliati degli operatori della centrale, di fatto è stata la conseguenza di una tecnologia arretrata e non sicura utilizzata dai Russi nella costruzione delle centrali nucleari. Nel finale della serie, durante il processo che avrebbe dovuto scaricare interamente su alcuni operatori tecnici la colpa del disastro, la coraggiosa testimonianza del fisico Valerij Alekseevič Legasov svela la reale causa del disastro: una tecnologia arretrata e non sicura utilizzata in tutte le centrali nucleari russe.
Il fisico dopo 2 anni muore suicida, non prima però di aver lasciato la sua autorevole testimonianza sulla vicenda (ovviamente censurate dal regime subito dopo il processo).
In secondo luogo mi ha davvero impressionata l’analogia di questa vicenda capitata quasi 30 anni fa con l’attualità.
Ora come allora, davanti alla tragedia di una guerra o di un incidente nucleare il regime Russo si attiva immediatamente per distorcere e nascondere la realtà pur di non mostrare, di fronte ai suoi abitanti e al resto del mondo, il proprio fallimento o per giustificare le proprie nefandezze e azioni criminali. Pensate che ancora oggi i dati ufficiali dei morti sono 31! In realtà i numeri dei morti a causa del disastro nucleare, e che forse non si conosceranno mai , parlano di 4.000 o forse 9.000 vittime.
Per non parlare della contaminazione ambientale e delle malattie oncologiche.

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Foto di Taken da Pixabay

Io ricordo che in Italia per un certo periodo era vietato consumare verdure a foglie larga. Il pulviscolo radioattivo , la nube tossica, era arrivato anche da noi.
Ricordo anche che per anni molte famiglie della Sardegna accolsero tanti bambini Ucraini per qualche settimana per fargli respirare aria pulita nella speranza di limitare i rischi di malattia causata dalla nube tossica.
Ma la centrale nucleare di Cernobyl (assieme alle altre centrali che si trovano in Ucraina) purtroppo è tornata a far parlare di se con questa maledetta guerra di aggressione da parte dei Russi che non hanno esitato a mettere in pericolo il delicato sistema protettivo di Cernobyl.
"Non possiamo sapere cosa c'è nella testa dei russi. non potevamo aspettarci che si impadronissero delle centrali nucleari. La nostra regione sarà sempre in pericolo fino a quando il sistema in Russia non cambierà. La minaccia esiste sempre". Lo ha detto all'Ansa Yurii Fomichev, sindaco di Slavutich,

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Foto di Wilfried Pohnke da Pixabay

Mi sconcerta il fatto che proprio chi ha vissuto quel drammatico momento trenta anni fa oggi non esiti a brandire l’utilizzo delle armi nucleari. Dovrebbero essere i primi ad utilizzare prudenza e invece dimostrano un livello di aggressione davvero inconcepibile.
Mi chiedo dove siano i Russi…Mi chiedo chi siano i Russi.

Ma, a furia di dire bugie la verità prima o poi ti rincorre e ti acchiappa. Questo dice la storia.
Raccontare bugie e nascondere la realtà in fondo è stato l’atteggiamento tenuto costantemente dai Russi durante questo primo anno di guerra di aggressione della Ucraina.
Una guerra assurda, che non finirà mai troppo presto. Una guerra che gli Ucraini stanno eroicamente combattendo per riaffermare il diritto alla libertà di tutti e il principio che nessuno può aggredire uno stato sovrano.
Una guerra di resistenza, quella degli Ucraini , che giustamente gli stati liberi e democratici stanno aiutando con l'invio di armi.

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Foto di Daniel da Pixabay

Sconcertante e quasi surreali sono invece le immagini di Putin che parla di fronte ad una sala gremita di burocrati del regime che sembrano in realtà dei manichini incollati alle sedie. Tutti uguali, tutti fermi e immobili .
Quasi comica la recente brutta figura di Serghei Lavrov alla conferenza Raisina Dialogue in India che si è tenuta in occasione del G20 a New Delhi quando dice:
«Stiamo cercando di fermare la guerra che è stata scatenata contro di noi usando il popolo ucraino».
Immediate le fragorose risate del pubblico indiano.
La solita narrativa, propaganda e mistificazione del Cremlino che se riesce a far presa sui poveri Russi, non convince per nulla il pubblico indiano.
Ma noi questo lo abbiamo sempre saputo.
Ecco il link con il filmato: davvero incredilbile.
https://video.corriere.it/esteri/lavrov-delhi-la-guerra-iniziata-loro-platea-scoppia-ridere/9d615e22-b9eb-11ed-95ad-287c8c9a1773

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