Si parla sempre di più di capitalismo finanziario.
Ce chi lo venera chiamandolo progresso, chiamandolo sogno, chiamandolo opportunità e c'è chi, giustamente, lo equipara al cancro della società contemporanea.
Con il capitalismo finanziario siamo entrati in un'era in cui il potere economico è nella mani di pochissimi e quei pochissimi, grazie al potere enorme che detengono, sono in grado di influenzare mercati, scelte politiche, indirizzi sociali e dunque anche le nostre vite.
Oggi l'economia è stata azzerata dal capitalismo finanziario.
Non stiamo premiando chi produce beni e servizi ma chi produce ricchezza e speculazione.
Il risultato è l'impoverimento della classe media e l'ingresso nei governi di burocrati come Monti o Draghi, cavalli di troia di un sistema economico/finanziario atto a sovrastare i bisogni dei più deboli.
La pandemia doveva fungere da livella e invece sta aumentando il divario.
Basti pensare al boom delle aziende dell'hi tech e alla concomitante chiusura di tanti piccoli esercizi commerciali, basti pensare all'aumento dei capitali in borsa e al conseguente aumento delle bollette di luce e gas.
Non siamo in grado di fermare questo fenomeno perchè non lo abbiamo ancora compreso.
Lo viviamo ma non lo abbiamo ancora capito.