Qual'è il vostro filo nascosto? - Which is Your Phantom Thread? Review [ITA-ENG]


Il filo nascosto è l'ultimo film di Paul Thomas Anderson (Magnolia, Vizio di Forma, Il Petroliere) che vede il ritorno alla collaborazione fra il regista e l'attore pluripremiato all'oscar Daniel Day Lewis, che aveva già lavorato con Anderson (vincendo tra l'altro un oscar come miglior attore protagonista) nel 2007 al magnifico film Il Petroliere.

Il film ha avuto un'accoglienza strepitosa da parte della critica, tanto da meritarsi svariate nominations agli oscar 2018 appena tenutisi a Los Angeles. Opera interamente girata in pellicola, lontano dagli artifici del digitale, ennesima prova autoriale di Anderson anche nell'utilizzo del mezzo e non solo nella narrazione e nella regia. 

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Il filo nascosto è uscito nelle sale recentemente e ci porta dentro la vita, e letteralmente dentro mente e cuore, dello stilista Reynolds Woodcock, famosissimo e inquieto che vive un'esistenza rigorosa e al tempo stesso fantasiosa grazie ai suoi abiti ma rigidamente imprigionata dentro un'anticonformismo privo di uno sguardo verso gli aspetti più profondi dell'animo umano. Per Woodcock l'amore è qualcosa di temporaneo, si dichiara uno scapolo impenitente, vive rapporti usa e getta con il gentilsesso instaurando degli scambi anaffettivi con le proprie donne che utilizza come muse ispiratrici e modellini viventi per le sue creazioni. A vestire i panni del suo braccio armato, del Mr Wolf di casa Woodcock è la sorella Cyril (Leslie Manville) che come una sorta di grillo parlante fa notare di volta in volta al fratello quando è il momento di lasciare andare le sue amanti, ormai imprigionate in una vita priva di passione e affetto.

Ma sarà proprio una delle muse di Reynolds a cambiargli la vita. L'incontro con la cameriera Alma (un'incredibile Vicky Krieps) nasce dalla volontà di Woodcock di avere una nuova fonte di ispirazione, di soddisfare il proprio ego e soprattutto il proprio appetito dopo averlo perso in seguito all'ultimo rapporto con la musa precedente. Woodcock vive in un loop rassicurante fatto di invaghimento, conquista, passione, creazione, stasi, sofferenza, abbandono. E' questo stesso loop la chiave del suo successo come uomo di moda. Non vuole privarsene. Non può privarsene.

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Alma è solo l'ennesima vittima di questo circolo vizioso, inconsapevole e ingenua come tutte le altre. Ma la cameriera si dimostra diversa dalle altre, decisa a non restare sullo sfondo, decisa a non essere vittima dell'inquietudine di Reynolds, testarda almeno quanto lui ma in contrapposizione a lui. Alma cerca un posto nel mondo di Woodcock, lo vuole per se, lo invita a prendere decisioni delicate e andare oltre la sua rigida routine. Tutti i tentativi falliscono e si infrangono contro il muro di vuoto interiore eretto da Woodcock. Per quanto Alma insista e perseveri nel forzare il suo amato verso una nuova consapevolezza le cose non cambiano e anche lei è destinata a essere messa da parte da Cyril.

Ed è qui che il film diventa morboso, disturbante, rompendo gli equilibri ed ergendosi a capolavoro. Il rapporto fra i 2 protagonisti si spinge oltre, si fortifica attraverso un gesto di cui solo nel finale capiremo le connotazioni.

La narrazione prende una piega che superficialmente potrebbe sembrare forzata e di cattivo gusto ma che in realtà risulta molto profonda ed elegante. Come saziare l'appetito di un uomo in costante voglia di qualcosa di temporaneo? Come conciliare la voglia di stabilità di Alma con la voglia di effimero di Reynolds? Come potrebbero 2 mondi cosi distinti incontrarsi? Come congiungere le reciproche voglie dell'altro se il loop continua a girare?

Il film ci da una risposta netta, Anderson imprigiona lo spettatore in una spiazzante verità: per soddisfare l'appetito dell'animo umano bisogna essere causa della fame e contemporaneamente cibo in pasto a chi si ama. Per farlo bisogna essere disposti anche ad avvelenarsi, anche a svuotare la sensazione di sazietà dell'amato per rendersi nuovamente indispensabile. Bisogna annientare un loop fatto di routine per sostituirlo con un loop perverso fatto di continuo ravvivarsi, continuo resettarsi, per vivere sotto nuove forme e con nuova linfa la stessa e identica sensazione, quella agognata da tutti e trovata da pochi:l'amore con la A maiuscola.

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Reynolds Woodcock aveva un segreto, il suo segreto lo custodiva nei suoi abiti, inserendo nelle cucitore dei suoi vestiti qualsiasi cosa, soprattutto messaggi. Alma scopre uno di questi messaggi "Mai dannato". Criptico come pochi, proprio come il protagonista. Enigmatico ma identificativo di un personaggio sfuggente che mettendosi a nudo ci svela il suo segreto, il suo più intimo desiderio, quello di non essere mai dannato e dunque il desiderio di essere salvato da se stesso. Un desiderio che permea il film pur non essendo mai svelato, un non detto micidiale che riecheggia nella mente dello spettatore all'uscita dalla sala e una volta arrivati a casa come una sentenza ma senza voler essere definitivo mai, per nessuno.

Personalmente ho visto il film qualche settimana fa e ne sono rimasto folgorato. E' uno di quei film che ti lascia la sensazione di capolavoro solo alla fine, solo all'uscita dal cinema. Esteticamente perfetto grazie alla maestria di Anderson, narrativamente perfetto grazie alle scene finali. Un film che resterà.

Prima di congedarmi vorrei spendere qualche parola per quel fantastico attore che è ed è stato (ma che probabilmente mai più sarà causa ritiro dalle scene) Daniel Day Lewis. 3 premi oscar alle spalle e alla sua ultima interpretazione della carriera. Non delude, porta il peso del film sulle spalle, lo eleva. Come sempre uno dei pochi attori che offrono alle pellicole a cui prendono parte un enorme valore aggiunto, uno dei pochi casi in cui il film deve all'attore almeno quanto l'attore debba al film. Anche stavolta Lewis per entrare nella parte al meglio si è immedesimato nel personaggio a fondo, lavorando con lo stilista Balenciaga a New York per svariate settimane. Altra interpretazione da manuale, un'altra gemma in una carriera unica che tale resterà anche dopo il suo ritiro.


Nel buio delle vostre stanze, nello specchio delle vostre anime, quale è il vostro filo nascosto?

Come sempre, grazie per aver letto l'articolo, se vi è piaciuto vi invito a fare :


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***********************ENGLISH VERSION***********************



 Phantom thread is the latest film by Paul Thomas Anderson (Magnolia, Inherent Vice, The Master) that sees the return to collaboration between the director and Oscar-winning actor Daniel Day Lewis, who had already worked with Anderson ( winning, among other things, an Oscar for Best Actor in a Leading Role) in 2007 at the magnificent film Il Petroliere. 

The film had an amazing reception from the critics, so much deserving several nominations to the Oscar 2018 just held in Los Angeles. Opera entirely filmed, away from the artifices of digital, yet another authorial proof of Anderson also in the use of the medium and not only in the narration and direction. 

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 Phantom thread has been released in the halls recently and brings us into life, and literally inside mind and heart, of the stylist Reynolds Woodcock, very famous and restless living a rigorous and at the same time imaginative existence thanks to his clothes but rigidly imprisoned inside a anti-conformism without a glance towards the deeper aspects of the human soul. For Woodcock, love is something temporary, declares an unrepentant bachelor, lives disposable relationships with the gentilsesso, establishing anaffective exchange with his women who uses inspiring muses and living models for his creations. To take on the role of his armed arm, Mr. Woodcock's Mr Wolf is his sister Cyril (Leslie Manville) who points out to his brother from time to time when it's time to let go his lovers, by now imprisoned in a life without passion and affection. 


But it will be one of Reynolds' muses to change his life. The meeting with the waitress Alma (an incredible Vicky Krieps) born from Woodcock's will to have a new source of inspiration, to satisfy their ego and above all their appetite after losing it after the last relationship with the previous muse . Woodcock lives in a reassuring loop made of invagion, conquest, passion, creation, stasis, suffering, abandonment. It is this same loop that is the key to his success as a fashion man. He does not want to be deprived of it. He can not deprive himself. 

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 Alma is just the umpteenth victim of this vicious circle, unconscious and naive like all the others. But the waitress proves to be different from the others, determined not to remain in the background, determined not to be the victim of Reynolds' restlessness, stubborn as he is but in opposition to him. Alma seeks a place in the world of Woodcock, wants it for himself, invites him to make delicate decisions and go beyond his rigid routine. All attempts fail and break against the inner wall of emptiness erected by Woodcock. As much as Alma insists and perseveres in forcing her beloved to a new awareness, things do not change and she too is destined to be sidelined by Cyril. 

 And it is here that the film becomes morbid, disturbing, breaking the balance and becoming a masterpiece. The relationship between the two protagonists goes beyond, is strengthened through a gesture of which only in the final we understand the connotations. 

 The narrative takes a turn that superficially might seem forced and in bad taste but that in reality is very deep and elegant. How to satisfy the appetite of a man in constant desire for something temporary? How to reconcile the desire for stability of Alma with the desire for ephemeral of Reynolds? How could such two distinct worlds meet? How to connect each other's cravings if the loop keeps spinning? 

 The film gives us a clear answer, Anderson imprisons the viewer in an unsettling truth: to satisfy the appetite of the human soul we must be the cause of hunger and at the same time food for those who love. To do this we must also be willing to poison, even to empty the feeling of satiety of the beloved to make itself indispensable again. You have to annihilate a routine loop to replace it with a perverse loop made of continuously reviving, continuously resetting, to live under new forms and with new life the same and identical feeling, the one craved by everyone and found by few: the love with the L capital letter. 

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Reynolds Woodcock had a secret, his secret kept it in his clothes, inserting anything in the sewer of his clothes, especially messages. Alma discovers one of these "Never Cursed" messages. Cryptic like a few, just like the protagonist. Enigmatic but identifying an elusive character who, by stripping bare, reveals his secret, his most intimate desire, that of never being damned and therefore the desire to be saved from himself. A desire that permeates the film while never being unveiled, an unsaid deadly that echoes in the mind of the viewer leaving the room and once arrived home as a sentence but without ever wanting to be definitive, for anyone. 

 Personally I saw the film a few weeks ago and I was struck by it. It's one of those films that leaves you feeling like a masterpiece only at the end, only at the exit from the theatre. Aesthetically perfect thanks to the skill of Anderson, narratively perfect thanks to the final scenes. A film that will remain. 

 Before saying goodbye, I would like to say a few words about that fantastic actor who is and has been (but will probably never again because of his retreat from the scene) Daniel Day Lewis. 3 Oscars awards from behind and his latest career interpretation. It does not disappoint, it carries the weight of the film on its shoulders, it elevates it. As always, one of the few actors who offer films with huge added value, one of the few cases in which the film owes the actor at least as much as the actor owes to the film. Also this time Lewis to enter the part to the best has empathized in the character in depth, working with the designer Balenciaga in New York for several weeks. Another manual interpretation, another gem in a unique career that will remain even after his retirement. 

 In the darkness of your rooms, in the mirror of your souls, what is your phantom thread? 

As always, thanks for reading the article, if you liked it I invite you to do: 


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