Attenzione, contiente spoiler!
L'epopea di Freddie Mercury è senz'altro un tesoro storico che attraverso la musica dei Queen ha appassionato letteralmente miliardi di persone in tutto il mondo. Il 2018 ha visto davvero pochi film che si possono definire di qualità, fortunatamente proprio verso la fine dell'anno è uscito Bohemian Rhapsody, il film pieno di musica che ripercorre la storia di Freddie Mercury fin dalla giovane età fino alla fondazione dei Queen e del successo immortale che ne ha fatto una leggenda.
Il film comincia con un flash forward rispetto alla linea principale del racconto, le prime scene mostrano la preparazione all'evento che sarà anche il punto cruciale del film e la sua sigla definitiva: il concerto del Live Aid tenutosi il 13 luglio 1985 a Londra e trasmesso in tutto il mondo, con scopo di raccogliere fondi a favore dell'Africa e in particolare della carestia in Etiopia.
Quasi tutti coloro che hanno un paio di orecchie funzionanti conoscono i Queen, è praticamente impossibile non aver sentito nessuna delle loro canzoni o non averle ritrovate in qualche film, pubblicità o video gioco che sia. Molti particolari che vediamo nel film biografico sono probabilmente sconosciuti ai più; ed è qua che si mostra tutto il valore dell'opera che grazie al lavoro magistrale degli attori e del regista porta lo spettatore nella costruzione dei Queen e nei loro successi che uno dopo l'altro scalano le varie classifiche mondiali, portando la band in tour in giro per il globo.
Alcuni degli attori principali del film con al centro Rami Malek, la star di Mr. Robot, che interpreta il protagonista.
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Ovviamente la storia non è tutta rose e fiori, infatti il gossip si farà strada nella vita del cantante del gruppo, tormentato dall'abbandono della moglie e dalla solitudine tenterà di riempire quel vuoto in tutti i modi. Nonostante questo e l'allontanamento dalla band per realizzare due album da solista, Freddie continua a nutrire amore e amicizia per le persone che hanno fatto la differenza nella sua vita, puntando a ricongiungersi con tutti e sfruttando ciò che resta del suo tempo.
Tra le varie scene è emblematica quella che ruota alla canzone che fa da titolo al film, Bohemian Rhapsody rappresenta infatti una sfida del tutto originale all'offerta musicale del suo tempo, realizzando un pezzo che racchiude al suo interno una quantità di referenze e metafore tutt'altro che scontate. Sarà proprio questo pezzo insieme all'album realizzato a segnare il punto di rottura con il produttore, che è passato alla storia per aver chiuso con un gruppo che sarebbe diventato in pochi anni uno dei più importanti nell'ambito musicale mondiale.
Ho particolarmente apprezzato la decisione di non imputarsi troppo sulla malattia di Freddie, ricordandolo più per il suo immenso lavoro e per la descrizione del suo carattere e del suo stile. Un ruolo tutt'altro che semplice e che viene a mio avviso vestito in modo totalmente verosimile da Rami Malek. Il regista e gli autori ci risparmiano le scene strappa lacrime degli ultimi anni di vita e la tragica morte dell'artista, dedicando alla sua fine poche righe con alcune foto, con l'intenzione di concentrarsi sul successo e sulla grandezza della storia di uno dei protagonisti del XX secolo, che ha lasciato dietro di sè un'eredita invidiabile, a prescindere dalle ideologie e/o opinioni che si possano avere sulla sua persona.
Voto 9/10, da vedere se non l'avete ancora fatto.
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