Dopo le carnivore, stesso trattamento per le grassocce ma con alcuni accorgimenti diversi...
Prima di iniziare a svasare e levare il terriccio vecchio, bisogna accertarsi che tutto il pan di terra sia completamente asciutto. Nel mio caso, le piante sono completamente disidratate in quanto hanno appena affrontato un periodo di asciutta invernale, ma un rinvaso può essere effettuato anche durante l'anno se una pianta lo necessita. Perché questo?
Perché se andiamo a prendere una pianta col substrato bagnato, le cellule delle radici saranno sicuramente imbibite di acqua che eserciterà una pressione maggiore sulle pareti. Ciò comporterebbe una rottura dei tessuti (in quanto più tesi e turgidi), durante la manipolazione. A tessuto disidratato questo avviene molto meno.
Una volta accertati di questo, iniziamo a pulire bene le radici.
Personalmente sconsiglio l'uso di acqua durante questa operazione a meno che non ci siano particolari problemi di marciumi, patogeni o altro, dove invece una bella sciacquata sarebbe utile.
Durante la pulizia, soprattutto per piante con apparati fittonanti come il genere Ariocarpus, non preoccupatevi se staccate radici secondarie, andrebbero comunque a morire e marcire successivamente in vaso. L'importante è non tagliare MAI il fittone in quanto non è in grado di rigenerarsi.
Ariocarpus hintonii
Se ci sono radici marce, secche o che presentano parassiti, strappate via il tutto. Per quanto possa sembrare brutale, è meglio strappare con le mani in quanto, con l'ausilio di forbici, potete trasmettere eventuali patogeni da pianta in pianta.
Una volta pulite, le piante devono essere sistemate in un luogo ventilato e all'ombra, questo per far si che tutte le ferite causate durante le manipolazioni possano cicatrizzarsi e non entrare in contatto con patogeni mettendole direttamente in terra a ferite aperte, soprattutto se i substrati sono poco minerali e umidi.
I tempi di "attesa" variano in base alla grandezza delle piante e all'eventuale danno causato, ad esempio mi è capitato di tenere talee ad asciugare per oltre due mesi, ma non è certamente questo il caso, 3/7/10 giorni vanno bene.
Trascorsi questi giorni è possibile finalmente mettere in terra le piante, ma anche questa operazione richiede i suoi accorgimenti, ad esempio la scelta dei terricci e materiali inerti, tipologia e grandezza vasi, pacciamature ed altro.
Quest'anno, inoltre, ho deciso di cambiare composta e sceglierne due diverse da usare molto probabilmente in relazione alle esigenze e al tipo di apparato radicale della pianta giocando un pò sulle granulometrie.
Non avendo i materiali, questi giorni partirà la caccia per cercarli, quali: lapillo vulcanico, pomice, cornunghia come concime, sabbia e torba.
Vi saluto con qualche foto fatta in giornata, per aggiornarci tra qualche giorno. In seguenza:
Gasteria gracilis var. minima variegata e Haworthia retusa
Astrophytum asterias cv. super kabuto e Astrophytum asterias
...e non potevo non mettere anche questi bellissimi narcisi freschi freschi...
Tutte le foto sono di mia proprietà