Ciao a tutti,
oggi parliamo della storia della Regina dei vestiti: la storia di una ribelle moderna, di una madre affettuosa e di uno spirito guerriero pronto sempre a ruggire. Seguitemi, signori e signore oggi vi parlo di: Anna Magdalene Burda.
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Ho deciso di parlavi di questa imprenditrice coraggiosa in due puntate, perché devo studiarmi tutto il materiale che è in lingua tedesca, mi scuso con voi se ci sono delle imprecisioni. Nel caso segnalatemele con la vostra tipica cortesia, grazie. Sarà mia specifica volontà correggerle. Ho cercato di dividere tutto il materiale per problemi di barriera linguistica e perché Aenne ha avuto anche una vita lunghissima: è morta infatti nel 2005, con più di 90 anni. Altra doverosa premessa è che gli scatti d'ira della protagonista, verranno descritti da me, perché ho visto il film sulla sua vita. Come sappiamo i film sono romanzati quindi non vendo quello che segue come verità della Bibbia.
Anne è nata con il nome di Anna Magdalene Lemminger il 28 luglio 1909. Ha sempre brillato per la sua intelligenza e intuizione, ma dopo vari istituti professionali ha sposato un ricco imprenditore: Franz Burda. I primi anni della sua vita con la scuola e il matrimonio, scorrono regolari, quasi monotoni, ma lei è convinta di essere felice con il marito. Dal matrimonio sono nati tre figli maschi:
✅ Franz Burda (* 24 maggio1932; † 17 gennaio 2017),
✅ Frieder Burda (* 29 aprile 1936),
✅ Hubert Burda (* 9 febbraio 1940).
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Di problemi a casa Burda ce ne sono stati e anche tanti, ma per lungo tempo Aenne non si è accorta di nulla. Un giorno il marito aveva dimenticato il portafoglio a casa e Aenne si è recata alla sua ditta, stranamente nessuno ha voluto dire nei dettagli dove fosse il marito. Lei ha cercato il marito, ma poi si è persa d'animo decidendo di tornare indietro. Sulla strada del ritorno, Aenne ha trovato la strada chiusa dalla polizia è dovuta tornare indietro di nuovo e qui per combinazione ha scorto la macchina del marito. Aenne ha visto il marito in lontananza baciare un altra donna e c'è anche una bambina. Quest'ultima ha chiamato il marito: papà.
Apriti cielo!!! Quella sera a casa Burda c'è stata la guerra, con Aenne che decide di partire per l'estero senza il consenso del marito. Dovete capire che siamo nella Germania dopo la guerra e che se una donna voleva viaggiare o lavorare doveva avere il consenso del marito. Aenne è una che se si mette in testa una cosa, smuove mari e monti e ha anche una granitica sicurezza in se stessa. Ha quindi preso la macchina ed è andata a chiedere il visto per andare in Francia, i francesi non glielo volevano concedere, lei ha scatenato l'inferno, dicendo che se la ditta del marito non funzionava e che se si fossero persi importanti affari sarebbe colpa di un burocrate, dopo questo attacco diretto Aenne ha preteso di parlare con il suo superiore.
Il burocrate ha commesso l'errore di ammettere di essere nuovo in ufficio e di non conoscere gli affari della famiglia Burla e qui Aenne ha proprio tentato di sbranarlo... lei ha sostenuto con veemenza che i suoi affari sarebbero stati rovinati per colpa di un burocrate poco informato, il poverino suda e capitola... Aenne dopo poco si è recata a Parigi, dove ha scoperto un altro alterino del marito, lui non le ha mai concesso di lavorare, ma alla sua amante ha dato un magazzino dove si stampa una rivista di moda. Quest'ultima è conosciuta da tempo a Parigi.
Aenne è tornata in Germania con l'intenzione di uccidere lentamente il marito, ma lo affronta in modo più civile: hanno litigato come dei pazzi. Aenne è stata irremovibile, o la rivista sarebbe stata data a lei o avrebbe chiesto il divorzio, scatenando uno scandalo. Dopo il burocrate Aenne ha fatto capitolare il marito. Un bel giorno Aenne si è presentata alla rivista di moda e ha detto: ora ci sono io. La terza nazione a capitolare è stata l'amante del marito che prende il cappotto e è costretta a tornare a casa.
Aenne ha poi preteso che la rivista fosse sua e ha preteso di andare dal notaio. Qui ha scoperto l'ennesimo altarino del marito: la rivista ha collezionato un sacco di debiti. Come potete brillantemente intuire il marito tendeva a tenerla all'oscuro di tutto e lei lo scopriva puntualmente. Io vorrei parlargli a quell'uomo: ma se volevi avere una sempre all'oscuro di tutto, ma tipo sposarne una ingenua, una che non si accorge di niente? Questa è peggio della CIA.
Dopo l'ennesimo segreto svelato i due coniugi hanno litigato anche dal notaio, ma Aenne pur di avere un lavoro ha firmato. Che dire? Erano una coppia fumantina, ogni tanto lei scopriva quello che lui aveva combinato alle sue spalle e volavano oggetti...
Lei aveva avuto qualche sentore che la rivista non fosse fatta proprio bene e già voleva apportare dei miglioramenti, mandandola in stampa perfetta come voleva lei, ma ora era arrivata la doccia fredda dei debiti.
Dopo essersi gettata anima e corpo nell'impresa di risollevare il destino della rivista, Aenne è tornata a casa e vede il piccolo Hubert in lacrime sulle scale. Gli ha chiesto cosa fosse successo e il bambino ha sostenuto di essere stato picchiato dagli insegnanti, ma senza un motivo comprensibile. Il giorno dopo Aenne si è limata per bene gli artigli ed ha accompagnato il bambino a scuola, è entrata nella stanza dei professori e ha fatto un discorsetto al responsabile della scuola. Lei aveva l'istinto di voler cambiare quello che non la convinceva del tutto, per cui dopo l'amante ha piegato la testa anche il responsabile della scuola. Suo figlio doveva essere trattato giustamente anche se si chiamava Burda, su questo Aenne non ha voluto sentire ragioni, ha imposto la sua volontà e punto.
Aenne mi sembra una donna dal carattere fortissimo, si è piegata davanti alle difficoltà della vita, ma non si è spezzata. Capito di essere stata tradita dal marito, appreso che tutti sapevano di questo tradimento, ha deciso di gestire la sua vita a modo suo. Ha lasciato la gente parlare quando era uno scandalo che una donna come lei lavorasse e sapesse delle evidenti scappatelle del marito. Una donna che ha applicato praticamente il detto:
Non ragioniam di lor, ma guarda e passa
Diplomatica quando era giusto esserlo, ma capace di esplodere come un vulcano; ha trasformato la frustrazione di un matrimonio fallito in creatività. Cercando di dare bellezza, gioia e piacere a donne che dovevano risollevarsi spiritualmente e psicologicamente dopo la guerra persa dalla Germania. Il marito non l'ha aiutata all'inizio sostenendo che la gente vuole il pane, ma lei voleva appellarsi ai sogni che ognuno ha nel cuore e è al cuore delle donne che ha provato a parlare. Lei infatti pensava sempre a questo: cosa vogliamo noi donne? Bellezza e ritorno ai vestiti alla moda, basta con tutta questa tristezza, è arrivato il momento di voltare pagina. Da una situazione di totale patriacato asfisiante e bigotto, nasce la matriarca Aenne.
Alessandra
Fonti:
⇨ Aenne Burda - Die Wirtschaftswunderfrau (1)
⇨„Ich würde nie einem Mann untertan sein“
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