I racconti dei nonni.

Ciao a tutti,

i racconti dei miei nonni sono sempre molto avventurosi, non fosse che sentendo i loro racconti molti volte a me viene l'ansia. Partiamo dalla mia nonna veneta. Di lei in Veneto si parla un gran bene, perché ha sempre lavorato e spedito i soldi a casa e quando qualcuno dei fratelli era in difficoltà lei si è sempre fatta in 4 per tutti. Ovviamente io da nipote affezionata la difendo sempre e la stimo con tutto il cuore, prego sempre di avere anche io il coraggio dei miei nonni. La nonna dice sempre di essere arrivata in Piemonte il 28 marzo e di aver lavorato nel Convitto con le suore. Queste ultime erano così cattive che non la lasciavano portare il reggiseno, perché era peccato... Quindi la nonna aveva i suoi nascondigli per i peccaminosi reggiseni. Secondo me erano delle invidiose perché mia nonna da giovane, era alta, gentile e aveva anche un visino da attrice. Ammetto che sono di parte, ma le voglio bene teneramente.

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FOTO della nonna, immagine di mia cara proprietà.

Dopo anni di lavoro in Piemonte la nonna aveva abbastanza denaro per tornare nel Veneto e per conoscere il suo fratellino minore. Quest'ultimo è un angelo perché ancora adesso telefona alla sorella maggiore!!! :) Comunque arrivare a vedere il fratellino non è stato per niente facile. La nonna non ha potuto tornare con il treno. Le locomotive erano tutte bucherellate dai proiettili sparati durante la guerra e le rotaie erano fortemente danneggiate. La nonna non si è persa d'animo ed è salita sui camion come passeggera, ha dovuto cambiare diversi camion, ha fatto un tratto su un barcone e stiamo parlano di una ragazza di 16-17 anni. Le storie di mia nonna sembrano le storie dei profughi, ma lei era una che parlava poco, si lamentava ancora meno e lavorava come un mulo, forte anche della sua costituzione robusta anche a 60 anni ci aiutava con l'orto. Mitica nonna!!! :)

🔥🔥🔥LA STORIA DEI NONNI PIEMONTESI🔥🔥🔥

Come forse sapete, l'altra parte della mia famiglia è piemontese. Mio nonno era tutto tranne che uno stinco di santo e sono molto ambivalente nel giudicarlo, tuttavia durante la seconda guerra mondiale ha dato il meglio di sé. Prima si è rifiutato i combattere, scappando durante il servizio militare. Dopo questo fatto risultava come remittente alla leva, sfortunatamente durante una retata i fascisti lo avevano arrestato. Lui e gli altri arrestati erano stati condotti nel castello di Gaglianico.

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File:Castello di Gaglianico xilografia di Barberis.jpg, CC-PD-Mark

Il nonno era giovane e forte e insieme ai suoi compagni di prigione aveva aspettato la notte per scappare. Conosceva molto bene il territorio e era scappato fino a Vercelli. Mia nonna lo andava a trovare di nascosto, mentendo a chiunque pur di coprirlo. La conosco molto bene, se c'era una persona che sapeva tenere i segreti era lei... Lei saliva su un camion con le sue amiche e poi andava a trovarlo, sempre di nascosto, perché oltre al fidanzato in guerra aveva anche il giovane fratello.

Ad ogni modo il nonno faceva anche le prove di ingresso per entrare nei partigiani. Offriva liquori ai giovani e se questi reggevano bene gli alcolici li accettava. Il nonno era uno attento ai particolari e non c'era da fingere con lui. Dopo la guerra il nonno è immigrato in Francia, come clandestino. Ha fatto un viaggio a piedi lunghissimo per arrivare da suo fratello e ovviamente è finito con il farsi sfruttare. Il fratello di lui lo aiutava, ma di quel periodo ricordava il cioccolato mangiato, perché lavorava in una fabbrica di dolciumi e poi le patate cotte in malo modo sulla stufa.

Dove non diversamente indicato le foto sono di mia proprietà


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Utente di STEEMPOSTITALIA :)

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