Ciao a tutti,
oggi volevo parlarvi della mia personale esperienza di scrivere un libro. Il mio libro parla di avventure e queste avventure partono da incubi. Di brutti sogni ne ho fatti davvero tanti, fin dalla tenera infanzia e il problema è molte volte scrivere in modo comprensibile quando si è presi da turbini di emozioni.
In altre parole se sogno che un serial killer mi sta inseguendo con il machete, ho dei problemi a descrivere minuziosamente la macchiolina gialla che lo stesso ha nell'occhio sinistro. Anche se la macchiolina in questione fosse anche un tumore che gli rende la vista piuttosto scarsa.
Quando scrivo lo faccio di getto, cosa odiatissima dai correttori di bozze. Chi corregge detesta le emozioni forti, perché vorrebbe sapere tutti i dettagli e io penso:
Siete dei pretenziosi assurdi, io pensavo a salvarmi la pelle al diavolo voi e le vostre piccolezze.
Il punto è che: molto probabilmente hanno ragione loro. Non si può scrivere un libro pretendendo che tutti accettino spiegazioni facili, solo che capite anche me... rivivo situazioni un filino stressanti, come quella volta che ho sognato un tipo muscoloso, una sorta di John Rambo che mi ha corso dietro tutta la notte.
Oppure vogliamo parlare di quella volta in cui mi sono vista dormire e avevo i topi che mi correvano addosso? Dei teneri ratti da svariati centimetri avevo addosso, che cosa adorabile ad una donna vengono i nervi tirati come corde di violino.
Si diciamo che nei miei sono non mancano cieli sereni più o meno come il seguente:
Non mi importa nulla di essere un caso psichiatrico, quello me lo hanno già detto in molti, mia mamma compresa. A me mi interessa solo una cosa: se Corona vende, lo posso fare anche io. Voglio dire, se uno ha dei soldi da buttare per leggere le avventure di Corona, che li butti anche per me. Almeno io ci ho messo della fantasia e tanta paura, lui ha fatto un elenco, da quello che ho capito, delle donne con cui si è divertito. Non ho niente contro chi si è divertito, ma trovo poco galante fare i nomi delle poverine davanti a tutto il mondo anche perché, come al solito c'è un doppio standard: lui è un grande, lei invece è facile.
Il problema è che le poverine non so se lavoreranno mai più, per cui io almeno parlando dei miei incubi non sarò così nociva. :)
Un saluto,
Alessandra
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