Ciao a tutti,
oggi ho fatto la mia dichiarazione di pensieri: ho fatto tutto il possibile, ora tocca aspettare almeno per quanto riguarda questa sfida. Sarebbe bellissimo vincerla, ma non devo né illudermi, né sperare troppo. In pratica meglio che io pensi ad altro che forse è più costruttivo. Domani se tutto va bene uscirà la nuova puntata sul Python dove parlerò di come fare una simpatica immagine a spirale. Nel frattempo questa sera sarò in giro con la bici a ritorno dal corso di grammatica tedesca, dove mi spiegheranno l'inquietante uso del passivo nelle frasi indirette. Sarà una cosa leggere quanto una tempesta atomica, ma non mi lamento perché se si deve fare per migliorare, si deve fare.
Chi invece deve aversela brutta con il tedesco è chi se lo è imparato da solo. Sapevate per esempio che, i primi lavoratori-ospiti conosciuti con il nome di Gastarbeiter, sono stati proprio gli italiani?
Ebbene sì! Sono venuti in Germania a metà degli anni 50 con la tipica valigia di cartone a bordo di treni e ne hanno viste di ogni. Alcuni di loro dopo aver lavorato nell'industria metalmeccanica tedesca, sono stati raggiunti dalle famiglie. Dopo essere stati raggiunti dai propri cari, hanno aperto le prime pizzerie. Queste ultime erano state aperte per dare da mangiare e come luoghi di ritrovo per gli italiani all'estero. Con il tempo, anche i tedeschi le hanno provate, prima sono stati spinti dalla curiosità, poi attirati dai nostri piatti golosi.
Dopo di che c'è stato il miracolo economico degli anni 60 per l'Italia e quindi alcuni sono rimasti in Italia. Il miracolo economico per la Germania era iniziato negli anni '50. A questo miracolo economico hanno partecipato decine di migliaia di nostri connazionali, impiegati nella ricostruzione della Germania. Se pensate che la città dove vivo era stata distrutta al 90% dalle bombe, inizierete a capire il lavoro gigantesco che si è dovuto fare.
Ho preso un'immagine di 70 e più anni fa che si trova davanti alla stazione centrale di Colonia. Ora capite quanto abbiano lavorato.
Un saluto,
Alessandra.
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