Ciao a tutti,
benvenuti nella storia di una nuova figura eroica e dolce, micidiale e precisa come la sua mira.
Oggi vi parlo della storia di una delle cecchine russe più di successo della storia, oggi parliamo di: Roza Egorovna Šanina.
L'infanzia ed adolescenza.
Roza nasce nel nord della Russia a Yedma il 3 aprile 1924, cresce come un uragano attorniata da 5 fratelli: Michail, Fëdor,
Pavel, Sergej e Marat e dalla sorella Yuliya. Solo Marat sopravvive alla guerra, ma la leggenda di Roza è ancora vivissima in Russia. Un simile coraggio non si aspetterebbe dalla figlia di fattori di un kolkhoz, cioè una fattoria collettiva dell'Unione Sovietica.
La maestra la ricorda come una vera monella, piena di vita e lei stessa quando è al fronte ricordando gli anni della scuola dice di aver parlato tantissimo.
La nostra ragazza è alta, bionda, ha due occhi freddi, fieri e determinati ha tutta la vita davanti ed ama la pallavolo.
Nonostante l'abitudine di essere energica e piena di vita ama gli studi, dove primeggia.
Il problema è che Roza è una ragazza e secondo la mentalità della famiglia solo i maschi dovrebbero studiare, il padre si impone e la vuole mandare a lavorare. Roza non ci sta e pensa ad un diversivo per poter studiare, ci vuole ben altro per spegnere il suo spirito battagliero. Anche solo per andare alla scuola media doveva camminare per 13 Km, ma ora la sfida è molto più impegnativa, ma questa adolescente non demorde. Lascia la casa con pochi soldi, un po' di cibo e cammina nella Taiga russa per 120 Km.
La ragazza arriva poi a Arkhangelsk dove il fratello la ospita e può studiare al college. Lei comunque è una giovane ed ama il cinema e gli amici, quindi quando torna in ritardo ed il dormitorio è chiuso, gli amici legano dei lenzuoli uno con l'altro per farla entrare dalla finestra. Nel dormitorio lei vive grazie alle borse di studio, ma queste ultime vengono tagliate nel 1941, Roza non si rassegna e si trova un lavoro in un asilo. La mattina lavora e poi la sera studia, nonostante la fatica Roza vince la sua sfida intellettuale e si diploma a pieni voti. Vuole ancora studiare, vuole diventare un'autrice, ha ambizioni letterarie, ma un fatto distrugge la sua speranza. Michail, l'amato fratello cade nella battaglia di Leningrado.
Lei è volitiva e reagisce presentandosi alle basi militari e dicendo di volere servire nell'Armata Rossa. Dopo la sofferenza patita dai russi nella guerra, è possibile per le donne fare il servizio militare anche per le donne oltre ai 30 anni.
I russi hanno una mentalità molto aperta per quanto riguarda le donne in guerra, anzi le donne hanno, secondo loro, alcuni vantaggi:
- sono pazienti ed intelligenti,
- grazie al grasso corporeo secondo loro possono resistere al freddo,
- sono molto elastiche.
Per questo motivo molte donne russe vengono addestrate come cecchini e che cecchini dirie io.
Roza, vive ancora nel dormitorio intanto che aspetta che la sua richiesta sia accettata presso Central Women’s Sniper Training School. Il 22 giugno 1943 la sua richiesta viene accettata e Roza dà il meglio di sé nella scuola e ci riesce. Diventa implacabile, precisa, metodica, non perde mai la calma in battaglia, è capace di aspettare tutta la notte ed appena arriva la prima luce dell'alba sa come abbattere il nemico.
Anche qui in questa scuola si diploma a pieni voti e preme per entrare in battaglia e ci riesce il 2 aprile del 1944, un giorno prima del suo compleanno.
La sua prima uccisione è stata appena 3 giorni dopo la sua entrata in guerra, lei arriva sconvolta tra le amiche cecchine e dice:
Ho ucciso un uomo.
Le amiche più esperte le dicono:
No hai ucciso un fascista.
Vedete le cecchine russe sono gente piuttosto coriacea, in 2484 cecchine sono riuscite ad uccidere più di 11000 soldati.
Anche se proibito Roza tiene un diario dove scrive come si sente e ama scrivere alla famiglia.
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Dal diario si legge la sua fredda determinazione nell'uccidere il nemico, le sue ambizioni per il futuro, il suo non accettare la morte di un uomo che amava. Si legge la sua sensibilità, il suo volere adottare orfani dopo la guerra, perché questa è una donna che non sa cosa l'egoismo sia. Nel diario c'è Roza, capace di uccidere un uomo e finirlo a colpi di baionetta e di difendere gli amici a costo della vita, c'è tutta la sua dimensione umana e il suo amore per la vita. C'è un uragano e nello stesso tempo c'è il Terrore invisibile della Prussia orientale. In Prussia in pochi giorni lei riesce ad uccidere 26 soldati tedeschi.
Nonostante uccida uomini su uomini e sul suo petto ci siano medaglie per il coraggio, per la gloria, lei non si cura dei giornali che parlano di lei, lei lotta per avere una migliore vita poi, per il suo futuro e per la felicità degli altri.
Un giorno fa un sogno premonitore, sogna di essere ferita in battaglia. Il giorno dopo viene ferita, nonostante il dolore, lei descrive la sua ferita come due punti rossi sulla spalla. Aveva uno spirito di abnegazione indomabile, ma da buon cecchino aspettava le prime luci dell'alba e appena vedeva la luce filtrare lungo i rami, prendeva la mira e sterminava i nemici anche in movimento, niente fermava la sua mira precisissima. La sua specialità è sempre stata la capacità di colpire due obiettivi in rapida successione.
Nonostante la guerra e tutte le altalene emotive Roza scrive che la sua felicità è rendere gli altri felici e se dovesse morire per questo le sarebbe pronta ad abbracciare questa morte.
La morte.
Dice una canzone:
Gli eroi sono tutti giovani e belli.
Il testo lo trovate qui: Testo la locomotiva – Francesco Guccini
CC-BY-SA-3.0, Roza-Shanina profilo.jpg
Questa canzone mi ricorda Roza. Lei stessa ammette di desiderare un posto più sicuro, ma una forza sconosciuta la spinge verso il fronte. Lei ha visto la morte in faccia, perché del suo battaglione composto da 78 soldati ben 72 sono morti.
Il 27 gennaio 1945, giorno in cui i russi entrano a Auschwitz, Roza nell'estremo tentativo di salvare la vita a un officiale dell'artiglieria viene ferita. La trovano, per terra agonizzante e provano ogni tentativo per salvarla, prima di morire Roza, pentita chiederà scusa per aver potuto fare così poco. A volte essere troppo generosi può costare molto, molto caro.
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Sono 59 i soldati uccisi secondo le stime confermate, ma altri parlano di 54 uccisioni confermate.
La ragazza, per la drammaticità della guerra viene sepolta sotto un pero, ma con il tempo la fama di cui non si è mai curata la seguirà.
Tra tutti i riconoscimenti uno dei più prestigiosi viene dato nel 1985: la medaglia all' Ordine della Gloria di 1a Classe.
Libri su Roza.
Per chi volesse saperne di più c'è un libro intitolato Posle boya vernulas in inglese Returned After Battle scritto da Nikolai Zhuravlyov. Pare che questa fosse stata la risposta di Roza, quando dopo il ferimento un comandante le chiedesse di rientrare il prima possibile:
Ritornerò dopo la battaglia.
Avrebbe detto semplicemente così con il suo accento del nord in russo.
Alessandra.