La coscienza di Zeno

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La coscienza di Zeno

L'ultimo romanzo di Svevo, La coscienza di Zeno, è il lavoro che riesce a dare un po' di successo in più all'autore, anche grazie all'amicizia con Joyce, che lo fa conoscere alla critica europea. Viene pubblicato nel 1923 quando finisce la Grande Guerra. Svevo non viene conosciuto dagli italiani, lo snobbano, ed acquista attenzione e successo europeo - francese. Lascia la terza persona per passare alla prima persona: è una forma autobiografica. Prima prendeva distacco da sé stesso - si ha una sorta di "divisione" tra lo Svevo pre psicologia e post psicologia. Il personaggio si chiama Zeno Cosini, un triestino (scenario comune dei personaggio) che per liberarsi da una nevrosi che lo porta a fumare continuamente, si sottopone ad una cura psicoanalitica. La psicanalisi per Zeno Cosini serve per smettere di fumare; ci sono diversi racconti della sua vita che vengono narrati in libri diversi (tutti incentrati sullo stesso scopo - passa in rassegna dei momenti topici della sua vita che lo hanno segnato con dei titoli esplicativi). Quando poi c'è lo scoppio della guerra, Zeno abbandona il percorso psicoanalitico e si conclude il romanzo.

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Queste sono le caratteristiche fondamentali dei romanzi di Svevo.Queste teorie che lui approfondisce, sfociano anche nel teatro: si avvicina a questo mondo, ha scritto 13 testi teatrali (non è solamente un romanziere - anche se è passato agli onori della letteratura italiana con questi, grazie ad un'analisi psicoanalitica che fai dei personaggi - rapporto dei personaggi con il mondo, le difficoltà che questi incontrano e l'inadeguatezza che spesso si acquisisce nel momento in cui si deve far fronte a determinate sensazioni).
Talvolta lascia un po' di spazio anche all'IRONIA all'interno di questi scritti,
perché in alcune situazioni l'inettitudine sfocia anche nel grottesco - tende a stigmatizzare alcuni comportamenti che si assumono. Ad esempio, una frase che spesso si cita di Svevo (anche inerente a questa ironia che lo
contraddistingueva) è " Ci sono tre cose che dimentico facilmente : i nomi , le facce e la terza non me la ricordo".
Una cosa che fa sua è anche il flusso di coscienza, solo che lo rende più
italiano: c'è sempre una moltitudine di pensieri che si assembrano all'interno
della narrazione, però è più lineare rispetto alla concezione estrema di Joyce.
Svevo è un personaggio particolare, non particolarmente piena di entusiasmi, ma che va ad approfondire le caratteristiche dell'animo umano (fondamentali del romanzo psicologico).

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testo di @elikast, appunti delle mie lezioni frontali

foto, libere da copyright, prese dal web https://it.m.wikipedia.org/wiki/Italo_Svevo#racconti/lavori).

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