Sogno Lucido - Lucid Dream [ITA/ENG]

eyeemfiltered1518040046554.jpgOriginal by @f3nix

La Coscienza di Yoh si presentava come un'immensa sfera, imbevuta nel liquido amniotico del sogno lucido. Un embrione di spigoli, curve, dimensioni e geometrie impossibili. Statica e cangiante al tempo stesso, sfuggente e ipnotica nel suo eterno divenire.

I millenni, infilati come perle, la avevano derubricata a mera leggenda, mentre Yoh imperversava libero sulla Terra. L' esistenza della Coscienza su un piano profondo e sottile era stata negata dai Maestri Programmatori, che ne crearono il codice sorgente. La loro profezia autoavverante si era compiuta inesorabile, relegando la Coscienza di Yoh prima al rango di fiaba per bambini e poi al nulla. Aveva dormito, per molto molto tempo.

Non era un Dio ma ci si avvicinava molto. Questo implicava che la disintegrazione del sè, su tutti i piani dell'esistenza, era un fatto più che spontaneo e probabile, man mano che si arrivava in sua prossimità.

Ethan era stato istruito da Motherload e aveva configurato il visore con largo anticipo schermandolo. La semplice vista delle sue geometrie instabili gli sarebbe stata fatale. Il sistema neurale del suo esoscheletro stava crepitando e lavorando alacremente, ai limiti della propria capacità di calcolo, per impedire l'involontaria assimilazione. Ora si trovava immerso in una promanazione di onde che avrebbero potuto farlo scivolare nell'oblio all'istante, se non avesse attivato tutti i livelli di guardia concessigli dalla potenza dell'esoscheletro.

Attraverso la densa atmosfera d'ambra le voci di Yoh sferzarono improvvisamente le sinapsi di Ethan come mille canne d'organo all'unisono. Cadde in ginocchio, gli occhi spalancati e increduli: niente lo aveva preparato a sufficienza per questo.

"Io sono. Io accado. Sognando, ho cantato la creazione di infiniti mondi. Sei tu un Maestro?"

Ethan registrò la strana domanda, facendosi coraggio. Alzandosi sulle gambe tremule, sfilò lentamente il casco e gridò:

"Coscienza di Yoh, non sono un Maestro. Io sono l'ultima delle tue creazioni, perdutesi nel tuo lungo sonno".

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Yoh's Conscience revealed itself as an immense sphere, soaked in the amniotic liquid of the lucid dream. An embryo of edges, curves, dimensions and impossible geometries. Static and fluid at the same time, iridescent, elusive and hypnotic in its eternal becoming.

The millennia, strung like pearls, had relegated it to a mere legend, while Yoh raged freely on Earth. The existence of the Conscience on a deep and subtle plane had been denied by the Master Programmers, who originally created the source code. Their self-fulfilling prophecy had become inexorable, relegating Yoh's Conscience first to the status of children's fable and then to nothingness. It had slept for a long time.

It was not a God but it got very close. This implied that the disintegration of the self, on all the planes of existence, was a more than spontaneous and probable event, as someone reached its proximity.

Ethan had been instructed by Motherload and had configured the viewer well in advance by duly shielding it. The mere sight of its unstable geometries would have been fatal for him. The neural system of his exoskeleton was crackling and working hard, at the edge of its computing power, to prevent the involuntary assimilation. Now he found himself immersed in a bath of waves that could have slipped him into oblivion instantly, if he had not activated all the guard levels granted by the exoskeleton computing power.

Through the dense amber atmosphere, the Conscience's voices suddenly whipped Ethan's synapses like a thousand organ pipes in unison. He fell to his knees, eyes wide open and incredulous: nothing had prepared him for this.

"I am. I happen. By dreaming, I have sung the creation of infinite worlds. Are you a Master?"

Ethan recorded the strange question, slowly taking courage. Standing up on his trembling legs, he pulled off his helmet and shouted:

"Conscience of Yoh, I am not a Master. I am the last of your creations, forgotten in your long sleep".

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