"La stampante", diciottesima puntata

Ma, nonostante il suo desiderio di occuparsi esclusivamente di questioni professionali, il destino o chi per lui aveva in serbo evoluzioni di vario tipo in cui, pur non volendo, sarebbe stata coinvolta.
Nasi jr continuava senza successo a ronzarle intorno in modo vago e piuttosto fastidioso, tanto che un giorno Nasi senior le disse : “Clarissa, so che tu sei una ragazza intelligente. Non far caso agli imbecilli e continua a lavorare come fai”.
Non dette un nome agli imbecilli, ma la ragazza pensava di sapere a chi si riferiva, dato che l’avvocato padre non risparmiava all’avvocato figlio gli epiteti peggiori, praticamente a cadenza quotidiana.
Marco era sempre più catatonico e inespressivo. Spasimava dietro a Piera che non lo calcolava affatto e, dopo il pranzo con Clarissa, non mancava di sfogarsi con quest’ultima che non rispondeva o lo faceva a monosillabi, ma lui non si arrendeva e parlava a raffica di Piera e del suo fidanzato inutile e che lui sarebbe stato più adatto… E così via.
Linda era letteralmente a pezzi. Depressa, con la faccia tirata, nonostante trucchi e parrucchi vari.
Continuava a spendere in parrucchieri, estetiste e abbigliamento più di quanto molte famiglie spendessero per i beni di prima necessità, ma, ciononostante, era sempre sull’orlo delle lacrime e al lavoro, in effetti, combinava poco.
Ugualmente poco rendeva Piera, perennemente alterata.
Ma lei con Clarissa non parlava proprio.
Invece le era capitato di incontrare Francesco che si era sfogato con lei. Proprio non ce la faceva più. Pur amando ancora Piera, stava pensando a una soluzione di rottura. Così non era possibile continuare.
Clarissa era dispiaciuta per lui. Le sembrava ingiusto che Piera, anziché apprezzare le sue attenzioni, lo trattasse tanto male.
Ma la cosa più grave era che continuasse a tenerlo sulla corda, a invitarlo ai pranzi di famiglia, proprio come si conveniva a un fidanzato ufficiale.
Le segretarie sparlavano a più non posso di tutti, ma Clarissa cercava di evitarle. Comunque non riusciva a farlo del tutto. Qualche brandello delle loro conversazioni, inevitabilmente, le arrivava.
“Insomma, Marta – diceva Pina- dicono che stavolta il Dondi sia proprio perso dietro alla sua fiamma”
“Ma si è poi saputo chi è?”
“No, e questo è strano, in genere lui non è così riservato. Non si riesce a sapere niente, me lo ha detto anche Vera la cancelliera”
“E anche il tuo vicino di casa, quello che fa il corriere, non ha più visto niente?”
“Eh no, guarda, gliel’ho anche chiesto, ma dopo quella sera alle Risaie non ha più avuto occasione”
Ma via – pensava Clarissa – che razza di pettegole ficcanaso.
Cara Ludmilla – rivolta alla stampante- davvero meglio parlare con te che con loro.

(continua)

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