"La stampante", seconda puntata

Le segretarie, Pina e Marta, ridacchiavano tra di loro come al solito, cosa che Clarissa non sopportava. Il costante chiacchiericcio delle due, infarcito di malignità e pettegolezzi, era davvero poco gradevole.
Gli altri tre praticanti, però, due ragazze e un giovane, non la pensavano come lei. Anzi, si facevano in quattro per essere della partita, parlare male degli assenti ed entrare nelle grazie delle segretarie. Cosa quest’ultima davvero incomprensibile per Clarissa. Già non sopportava le oche, ma quando poi erano stagionate come le due succitate signore, la faccenda diventava davvero poco attraente.
Invece i suoi colleghi, Marco, Linda e Piera, pur essendo preparati e intelligenti, riuscivano ad “ocheggiare” benissimo e gli piaceva pure.
Un pollaio, praticamente.
Solo le urla (piuttosto frequenti) dell’avvocato Nasi riuscivano a zittire il pettegolio. Che però veniva sostituito dal brontolare continuo del maturo professionista che continuamente ricordava i suoi tempi e di come le donne fossero più serie e meno giulive.
Poi, rivolto a Marco, aggiungeva : “E tu, un giovanotto laureato, ti metti al pari di queste sfessate! Ma non sarai mica finocchio? Ah già, ora si dice gay…” E scuoteva il capo con disapprovazione.
Marco, in realtà, era decisamente etero e innamorato perdutamente di Piera, una brunetta col naso camuso, veramente tutta pepe.
Quest’ultima, però, aveva un fidanzato storico e Marco non si decideva a dichiararsi. Ma Clarissa lo vedeva soffrire quotidianamente dietro la collega.
Linda invece … Beh, lei era la bella dello studio. Alta e slanciata, con un viso espressivo e lunghi capelli biondo scuro, grandi occhi azzurri e un sorriso da favola.
L’avvocato Nasi jr, Federico, figlio di Giulio, ne era invaghito, ma senza speranza, mentre il terzo avvocato dello studio, Bruno Dondi, sembrava indifferente alle sue grazie. D’altronde era sposato e padre di due figli. Però, Clarissa aveva l’impressione che Linda avesse una certa propensione verso di lui, quarantenne di successo e di bell’aspetto.
Mah, pensava Clarissa, com’è complicata la mente umana!
Lei, per il momento, non si sentiva pronta ad avere una relazione seria.
Si rivolse alla stampante e, sottovoce, le sussurrò : “Cara Ludmilla, qui sono tutti matti, meno male che sei arrivata tu a farmi compagnia senza chiacchierare a vuoto!”.

(continua)

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