ALIMENTAZIONE VEGETARIANA: RICERCHE ED EVIDENZE

Salve a tutti, oggi voglio parlarvi dell'alimentazione vegetariana, servendomi di alcuni studi effettuati piuttosto recentemente. Andremo ad analizzare le incidenze di questo specifico tipo di dieta sull'insorgenza di alcuni disturbi, malattie o patologie croniche.

Partiamo col definire che cosa significa essere vegetariani.


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Una dieta vegetariana è quel tipo di alimentazione che non prevede il consumo di carne, pesce, crostacei e molluschi, ma si basa sull'assunzione di alimenti di origine vegetale.
Nell'ambito del vegetarianismo, possiamo distinguere e considerare diversi modelli di alimentazione, tra cui, i più diffusi sono sicuramente due:


- Dieta Latto-ovo-vegetariana
- Dieta Vegana

I latto-ovo-vegetariani (comunemente detti vegetariani) sono coloro i quali non assumono carne, pesce e molluschi, ma che , oltre a tutti gli alimenti di origine vegetale, si nutrono di derivati animali, quali latte, uova, formaggi miele e yogurt.

I vegani sono coloro i quali, oltre a non consumare carne e pesce, fanno a meno di assumere anche ogni tipo di derivato animale, ammettendo il solo consumo di alimenti di origine vegetale.

Molteplici sono e sono state le questioni sollevate da chi sostiene che la dieta vegetariana sia incompleta per carenza di proteine e per apporto nutrizionale bilanciato, con particolare riferimento all'alimentazione vegana e alla totale mancanza di assunzione della Vitamina B12.


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Nel 2009, la American Dietetic Association ha espresso in maniera specifica la sua posizione in merito alle diete vegetariane.
L'Associazione evidenzia come le diete appropriatamente pianificate , incluse quelle vegane, siano salutari, nutrizionalmente adeguate e possano fornire benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune malattie.
L'alimentazione di tipo vegetariano si è dimostrata appropriata per persone durante tutte le fasi del ciclo di vita, tra cui la gravidanza, l'allattamento, l'infanzia e l'adolescenza. Inoltre, anche per gli atleti.

Sono stati anche rivisti i dati relativi ai nutrienti chiave per i vegetariani.
Tra questi:

  • proteine
  • acidi grassi n-3 (o Omega-3)
  • ferro
  • zinco
  • iodio
  • calcio
  • vitamine D e B-12



Lo studio stabilisce che una dieta vegetariana può soddisfare le attuali raccomandazioni per tutti questi nutrienti e che, in alcuni casi, integratori o cibi specifici possono fornire quantità utili di nutrienti importanti.

La ricerca ha poi dimostrato che le diete vegetariane possono essere nutrizionalmente adeguate in gravidanza e portare sviluppi positivi per la salute sia della mamma che del feto.

Inoltre, i risultati hanno evidenziato un'importante correlazione: la dieta vegetariana è associata a un minor rischio di morte per cardiopatia ischemica.

I vegetariani, inoltre sembrano avere livelli di colesterolo lipoproteico a bassa densità (LDL) più bassi, pressione sanguigna più bassa e tassi più bassi di ipertensione e diabete di tipo 2 rispetto ai non-vegetariani.

Inoltre, tendono ad avere un indice di massa corporea più basso e tassi di affezioni tumorali più bassi.
Le caratteristiche di una dieta vegetariana che portano a ridurre il rischio di malattie croniche, si basano su un basso apporto di grassi saturi e colesterolo e un maggior apporto di frutta, verdura, cereali integrali, noci, prodotti a base di soia, fibre.

C'è però da considerare che la variabilità delle pratiche alimentari tra i vegetariani rende essenziale la valutazione individuale dell'adeguatezza della dieta.
Oltre a valutare la completezza e la correttezza del quadro nutrizionale, i professionisti dell'alimentazione e della nutrizione possono anche svolgere un ruolo chiave nell'educare i vegetariani su fonti di nutrienti specifici, acquisto e preparazione di alimenti e modifiche dietetiche per soddisfare i loro bisogni.



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Un'altra ricerca, condotta presso l'Istituto per la chimica clinica e la farmacologia clinica di Bonn in Germania, invece, mira a sottolineare la buona influenza che un'alimentazione di tipo vegetariano dimostra di avere sull'assorbimento e sintesi del colesterolo, rispetto a soggetti onnivori.

Le evidenze sono le seguenti:

I latto-ovo-vegetariani assorbono il 44% in meno di colesterolo e ne sintetizzano il 22% in più, senza mostrare differenze nei dati relativi al colesterolo totale e a colesterolo LDL.

I soggetti vegani assorbono il 90% in meno di colesterolo, ne sintetizzano il 35% in più e hanno un colesterolo totale simile, ma un colesterolo LDL del 13% più basso.

Per concludere, riporto un interessante studio, sempre compiuto in Germania, ma in questo caso, presso la Divisione di Oncologia di Heidelberg, che mette a confronto l'insorgere e il rischio di neoplasie colorettali avanzate, in associazione ai diversi modelli alimentari.
Una ricerca compiuta su larga scala, che ha incluso circa 15000 pazienti, di cui circa il 10% affetti da neoplasie colorettali avanzate, ha dimostrato la correlazione diretta tra sana alimentazione e riduzione dell'insorgenza della patologia.
Sono state richieste informazioni sui fattori di dieta e stile di vita attraverso dei questionari e gli esaminati sono stati sottoposti a colonscopia.

Un comportamento alimentare sano, anche se non specificamente vegetariano, ma molto vicino a questo stile di alimentazione, era associato a una minore prevalenza di neoplasie colorettali avanzate.

Grazie a tutti per l'attenzione e alla prossima



Fonti e bibliografia



GM




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