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Kosame
Mi chiamo così, Kosame come la pioggerella di inizio primavera. Da non confondere con Saiu la pioggia fine, Iakuu la pioggia debole e Konaku ame la pioggia a piccole gocce. Ognuna ha una sua precisa identità qui in Giappone.
Pioggerella
Fin da piccola sono sempre stata attratta dai suoni. Passavo ore ad ascoltare le gocce del rubinetto della cucina che perdeva. Mi era dispiaciuto quando lo ripararono...
Gocce di un rubinetto
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Per il mio decimo compleanno mi regalarono un registratore, di quelli portatili, rettangolare, liscio, profumato e con tanti buchini in corrispondenza del microfono. Era molto semplice da usare: un tasto per accendere e spegnere, una rotellina per regolare il volume, il tasto per registrare e il tasto stop. C'erano delle piccole cassette che si potevano poi ascoltare nel registratore di casa.
Scricchiolio di una rotellina
Da quel giorno la mia vita cambiò.
Trascorrevo tutto il mio tempo libero a registrare cose.
Lo scorrere dell'acqua della vasca da bagno, il cigolio della porta scorrevole della mia camera, il vento che passava sotto le finestre, la pioggia sul tetto, la goccia del lavandino di pietra, i passi di mia sorella sui gradini d'ingresso, i passi della mamma e della nonna sui tatami, i salti sul futon di mio fratello prima di dormire, la carta del pane appena comprato, il martello del vicino, le risate delle vicine, il piagnucolare della piccola Yuki, l'abbaiare dei cani di mio zio, il miagolare dei gatti in amore, il crepitio del fuoco nella stufa, il suono della spazzola tra i miei capelli...
Calde e morbide risate
Sfrigolare di foglie secche
Uno dei miei suoni preferiti era lo scalpiccio sulle foglie cadute dagli alberi che sprigionava anche un profumo intenso d'autunno. Con gli stivali di gomma era un suono morbido mentre con le scarpe di cuoio era molto più grave e cupo. Mia mamma mi aveva dato un sacchettino trasparente di plastica dove tenere il mio registratore per non farlo bagnare. E così mi piaceva uscire quando pioveva e aggiungere al mio piccolo archivio tutti i tipi di pioggia che riuscivo a registrare insieme ai salti nelle pozzanghere.
Splash di una pozzanghera
Adoravo le cicale dell'estate e i grilli della sera, il brulicante suono dei formicai, il ronzare delle api così diverso dalle vespe, il bzzz delle mosche dispettose e il saltellare delle cavallette.
Uno dei suoni più particolari era quello della neve. Talmente delicato che solo io riuscivo a sentirlo.
Silenzio felpato
La sera, dopo cena, mi immergevo in tutti i suoni della giornata e mi sembrava di essere ad un concerto di musica molto particolare.
Canto leggero del vento di primavera
Sono passati vent'anni da allora. Ora ho un archivio di più di 1000 cassette. La musica è la mia vita e la condivido con Ryūichi, l'uomo che ho sposato. Siamo due musicisti di successo e lui, nei sui componimenti, spesso mi chiede se può inserire un pezzettino di me e io ne sono molto entusiasta e lo ringrazio.
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Un bacio avvolgente
Le mie orecchie sono sempre state i miei occhi.
Tratto dalla cassetta Kosame del 14 ottobre 2002 di Kosame Yamato
Con questo post partecipo a theneverendingcontest-n-10-s5-p2-i1-Contest di @spi-storychain
A prestissimo!
Isa