Sylvia Plath ❤️

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Cari steemies,
era da un po' di tempo che volevo dedicare un post alla mia poetessa preferita

Sylvia Plath

Nata a Boston nel 1932 da madre austriaca e padre tedesco svolge i suoi studi allo Smith College dove dimostra subito una vocazione alla poesia. Dopo un tentativo di suicidio, si trasferisce in Inghilterra grazie a una borsa di studio. A Cambridge conosce il poeta Ted Hughes che sposa nel 1956. Insieme tornano negli Stati uniti dove insegnano entrambi. Dopo qualche anno rientrano in Gran Bretagna e hanno due figli. Sylvia soffre di depressione e delle frustrazioni domestiche in contrapposizione alla forte ispirazione poetica che le fa scrivere dei veri e propri capolavori. Nel 1962 si separa dal marito e nel 1963 muore suicida portando con se i suoi due bambini.
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Incontrai la vita di questa fragile creatura a uno spettacolo teatrale intitolato Quarto Comandamento circa 15 anni fa. Lo spettacolo facendo riferimento al Quarto comandamento, Onora il padre e la madre, aveva come tema la relazione genitori figli e ruotava intorno a quattro personaggi figli realmente esistiti e con vite tragiche in relazione alle figure genitoriali. Tra loro vi era anche lei Sylvia Plath. Avevo realizzato i costumi dei figli per quello spettacolo e potei assistere a diverse prove conoscendo sempre di più questa poetessa.

Mi colpì fin da subito, per la sua tragica dolcezza, per le sue metafore dense di immagini e per la sua voce senza filtri carica di forza e dolore. Mi comprai un libro con una raccolta di poesie e lo lessi più volte. Lessi anche La campana di vetro un romanzo semi-autobiografico che affronta diverse tematiche. Con il tempo mi sono molto affezionata a lei... ho pianto della sua tragica morte e l'ho vista e sentita attraverso le sue poesie.
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Ogni tanto prendo in mano la raccolta di poesie e me ne rileggo qualcuna per ricordarla. Per farvela conoscere ho pensato di sceglierne una tra le mie preferite che sono Orlo, Medusa, Papaveri in luglio e Io sono verticale.
Ho scelto

ORLO

La donna è a perfezione.
Il suo morto
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Corpo ha il sorriso del compimento,
Un'illusione di greca necessità
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Scorre lungo i drappeggi della sua toga,
I suoi nudi
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Piedi sembran dire:
Abbiamo tanto camminato, è finita.
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Si sono rannicchiati i morti infanti ciascuno
Come un bianco serpente a una delle due piccole
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Tazze del latte, ora vuote.
Lei li ha riavvolti
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Dentro il suo corpo come petali
Di una rosa richiusa quando il giardino
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S'intorpidisce e sanguinano odori
Dalle dolci, profonde gole del fiore della notte.
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Niente di cui rattristarsi ha la luna
Che guarda dal suo cappuccio d'osso.
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A certe cose è ormai abituata.
Crepitano, si tendono le sue macchie nere.

La poesia non è una lettura semplice, almeno per me. Ma con Sylvia Plath non ho avuto nessuna difficoltà ad entrare in contatto con questa forma d'arte così sottile e complessa e per questo la ringrazio.

A prestissimo!
Isa
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Con questo post partecipo al contest di @fulviaperillo Contest : "Preferenze poetiche".

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