Segni del destino

Destino: alzi la mano chi ci crede.
Eccomi, presente.
Sono convinto da sempre dell'esistenza di un percorso già tracciato, ben definito per ognuna delle nostre vite qui sul Pianeta Terra e perciò, credo che essendo tutti quanti più o meno connessi alla fonte energetica dalla quale proviene la nostra essenza più pura, riceviamo di frequente da quest'ultima messaggi guida utili ad una maggiore comprensione dell'esperienza che siamo chiamati a "vivere".

Tempo fa scrissi un post a riguardo, potete dargli un'occhiata se volete.

Celati sotto forma di segni, numeri, lettere, accadimenti improvvisi, suggestivi o comunque particolari, spesso ci ritroviamo davanti a "strane coincidenze" di facile riconoscibilità che ci attraggono a sé e ci lasciano in qualche modo stupiti, perplessi o perfino esterrefatti: ciò che viene chiamato sincronicità, il concetto studiato da Carl Gustav Jung nel 1950, che è all'incirca il seguente

consiste in un legame tra due eventi che avvengono in contemporanea, connessi tra loro, ma non in maniera causale, cioè non in modo tale che l'uno influisca materialmente sull'altro; essi apparterrebbero piuttosto a un medesimo contesto o contenuto significativo, come due orologi che siano stati sincronizzati su una stessa ora.

In realtà non trovo molto chiara questa definizione di Wikipedia, quindi passerei subito ad un paio di esempi personali, per cercare di capirci più velocemente e per portarvi a conoscenza di alcune strane "coincidenze" capitate al sottoscritto.
Ad alcuni potranno sembrare episodi banali, di poco conto, ne sono conscio; però valutiamoli insieme e proviamo a capire se siano frutto soltanto di mere fatalità o se, come dicevo prima, dietro a questi "segni" si nascondano messaggi guida dell'Universo.

Se mentre scrivo me ne vengono in mente alcuni significativi in aggiunta ai due che ho davanti agli occhi in questo momento, li aggiungerò man mano durante la stesura del post, cercando di mantenere un ordine mentale che si rifletta in una lettura comprensibile.

Non voglio convincere nessuno di niente, ma sentite un po' qua...

Il vapore

Stamattina, come altre centinaia di mattine, mi appresto a consumare la mia abbondante colazione quotidiana: un paio di uova, un po' di granola con il latte di mandorla e, per iniziare, decaffeinato o acqua e limone (a seconda della disponibilità) nella mia tazza, che non ho idea e ricordo di quando e dove sia stata comprata o come sia finita in questa casa.
Finisco di bere, la guardo, come mille altre volte ed improvvisamente cosa noto?
Guardate voi stessi il disegnino stilizzato del vapore che esce dalla tazza di caffè disegnata sulla tazza vera.

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Foto di mia proprietà

Sì esatto, è proprio lui!

Ora qualcuno dirà: "Eh ma il vapore come lo vuoi disegnare, se non così?"
E quel qualcuno avrà senza dubbio ragione, ma nonostante il mio cervello conosca visivamente il logo di steem da ormai almeno 6 mesi, da ancor prima che cominciassi ad usare la piattaforma, mi chiedo: perché l'ho notato proprio stamattina, in questi giorni in cui mi sto seriamente interrogando su quale blockchain investire più tempo e/o soldi per questo futuro crypto, in cui credo fermamente?
Potrebbe essere una chiara risposta ai miei quesiti interiori, nonché un segno di buon auspicio?
Oppure sono lento tipo Homer Simpson?
Chissà...
E poi non è che il vapore stilizzato si possa e si debba disegnare per forza solo e soltanto così, eh... Sbaglio? Artisti aiutatemi!

La pittura cubana

Vediamone un'altra.
Personalmente, nel fatto che sto per descrivere trovo davvero del curioso.
Cuba, anno del Signore 2006, anche questo già raccontato in minima parte in questo post.
Durante una visita nel sud dell'isola, nell'incantevole Santiago, ci imbattemmo passeggiando in un negozio d'arte (in questo caso non so se fosse propriamente definibile galleria) che esponeva numerose opere eseguite su carta e non su tela, degli artisti emergenti locali.
Piuttosto carine e costose, poiché vendute in pesos convertibles, una delle due valute circolanti sull'isola, quella con il valore più alto destinata agli opulenti turisti che, per quanto non milionari, saranno sempre infinitamente molto più ricchi dei cubani comunisti, i quali, invece, vengono scarsamente retribuiti in pesos nacionales (quella che ha la celebre banconota e l'altrettanto famosa moneta con l'effige di Che Guevara che valgono entrambe 3 pesos), valuta che usano quotidianamente.
Una di esse attirò la nostra attenzione immediatamente.
Per me era, ed è, veramente troppo bella.
Si tratta della riproduzione manuale di uno dei manifesti che ogni anno vengono affissi per le vie e le piazze di Santiago de Cuba per propagandare il FESTIVAL DEL CARIBE, meglio conosciuto come FIESTA DEL FUEGO, manifestazione che si tiene in estate in città e che viene dedicata, ogni anno a rotazione, ad un diverso paese dell'America Latina che si affacci sul Mar dei Caraibi.
La mia pittura preferita fra quelle in vendita, era quindi la riproduzione artigianale del manifesto del festival tenutosi nel 2001, dedicato guarda caso a chi... Ma certo, a PANAMA!
Vorrei precisare che, ovviamente, nel 2006 al tempo del viaggio a Cuba, non era ancora nostra ferma intenzione quella di volerci trasferire in America Latina, tanto meno nella Repubblica di Panama; il tutto non era nei nostri pensieri, nemmeno lontanamente! Soltanto dopo quel viaggio, come descritto nel post linkato in cima a questo paragrafo, si insinuò nelle nostre menti il tarlo del voler cambiare vita a tutti i costi. E per quanto riguarda Panama, soltanto anni dopo ci accorgemmo della dedica per noi "così tanto particolare".

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Foto di mia proprietà

Non finisce qui...

La bottiglia piena di sabbia

Come anticipato prima, mentre sto scrivendo, mi stanno venendo in mente almeno altre tre occasioni degne di nota, una in particolare che adesso racconterò per terminare il post.
Vi ricordate la cabaña di bottiglie che io e @akireuna abbiamo costruito per necessità?
Ebbene, nei giorni immediatamente precedenti alla decisione ufficiale di costruire tale pazzia, come di consueto andai a pescare alla foce del fiume. Appena arrivai, la primissima cosa che vidi incastrata fra alcuni scogli presenti in loco, fu una bottiglia di plastica di Coca-Cola da due litri riempita artificialmente di sabbia fino all'orlo, che catturò immediatamente la mia attenzione.
La guardai e pensai sconcertato: "Non è possibile".
Da considerare che a quel tempo, il progetto iniziale per la costruzione del nostro cottage ecologico prevedeva "sulla carta" solamente l'uso di bottiglie di plastica piene di sabbia asciutta.
Quando la sera lo raccontai a mia moglie, mi chiese sbigottita se la stessi pigliando per il culo o se parlassi seriamente.
In seguito, oltre all'idea di utilizzare pure le bottiglie di vetro, pensando a quella bottiglia di Coca-Cola piena di sabbia fra gli scogli, venne l'ispirazione di aggiungere alla lista dei materiali anche grosse pietre di fiume.
Di sicuro, non mi ricapitò mai più di vedere altre bottiglie di plastica piene di sabbia in quel luogo, sebbene purtroppo ne vedo sempre troppo spesso moltissime vuote e abbandonate.


L'universo ci parla?
Secondo voi sto fantasticando o esiste un nesso in tutto questo?
Niente è per caso oppure sono solo coincidenze?
Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate e, se vi va, ovviamente raccontatemi le vostre esperienze analoghe!

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