Nel 1679, una grande epidemia di peste colpì Vienna.
Sin dall'inizio della catastrofe, il medico belga Paul de Sorbait, all'epoca rettore dell'università di Vienna, lanciò forti avvertimenti che furono purtroppo ignorati.
La malattia, che si propagava rapidamente, fece infine decine di migliaia di vittime
L'imperatore Leopoldo I promise solennemente di far erigere una colonna votiva dopo l'estinzione della terribile pandemia. Da allora in poi numerosi artisti e architetti parteciparono ai progetti per il monumento commemorativo, che fu completato nel 1694.
La colonna della peste ha definito uno stile nuovo ed è servita da modello per numerose colonne della trinità del tardo barocco innalzate nella monarchia austro-ungarica.
Sopra il piedistallo riccamente lavorato, si vede la figura di una vecchia orrenda che precipita nell'abisso, un'allegoria non soltanto della vittoria sull'epidemia di peste ma anche allo stesso tempo, della sconfitta dell'islam da parte del cristianesimo nel corso degli assedi turchi. Sulla sinistra, la figura femminile che regge una croce elevata verso il cielo simbolizza il trionfo della religione cattolica.
Al di sopra, la statua dell'imperatore Leopoldo I in ginocchio, lo sguardo diretto ai nove cori degli angeli tra le nuvole sopra di lui ed alla trinità dorata che incorona il monumento.
Con la sua altezza di 18 metri la colonna in tardo barocco è il più alto monumento pubblico di Vienna e rappresenta il simbolo del potere degli Asburgo, fondato sulla fede.
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