Con il sorriso - 13° parte


Immagine CC0 creative commons

Dopo pochi giorni dal ritorno a casa Claudio camminava senza nessun ausilio, autonomamente, incominciando a svolgere esercizi di rieducazione nella sua palestra di casa, per poi passare nella settimana successiva ad un aumento graduale del carico, per potenziare e rinforzare la sua muscolatura, scesa di tono in seguito ai due mesi abbondanti di inattività.

Riprovarono diverse volte a fare l'amore, e dopo un paio di tentativi incompleti, finalmente riuscirono a raggiungere l'amplesso con la classica penetrazione, fatto che tranquillizzò parzialmente il ragazzo, ma non completamente, in quanto sentiva in cuor suo che qualcosa non andava esattamente per il verso giusto, per cui decise, di comune accordo con Marina, che avrebbe fatto gli accertamenti che l'infermiera gli aveva consigliato, proprio per essere sicuro che tutto fosse andato a posto.

Rimaneva il problema Franco, il caro maritino di Marina, che seppur non viveva più con la donna, aveva sempre un atteggiamento molto aggressivo nei suoi confronti, senza dimenticare assolutamente il fatto più grande in assoluto, l'incidente volontario che poteva costargli la vita, per il quale aveva in mente una vendetta molto appagante, come avrebbe raggiunto un livello di forma fisica sufficiente lo avrebbe messo in atto, il gancio lo aveva già trovato, così pure come l'ambientazione e il luogo della sua rivincita personale.

Presero contatto con l'ospedale deputato per i controlli, compresa una visita specialistica, tutto a pagamento per velocizzare al massimo le operazioni, dopo un paio di giorni era fissato tutto quanto.

Claudio si recò all'appuntamento accompagnato da Marina, anche se non c'era l'ufficialità ormai erano una coppia a tutti gli effetti, salendo al piano dove si sarebbe tenuta la visita il ragazzo si sentiva come non mai, supportato da quella che sarebbe diventata la sua compagna a tutti gli effetti.

Entrarono nello studio del medico, il quale fece diverse domande, soprattutto sulle motivazioni che avevano spinto il ragazzo a richiedere quegli accertamenti, una volta ascoltato tutto quanto lo invitò a sdraiarsi sul lettino, dopo aver abbassato i pantaloni e gli slip, incominciando ad analizzare visivamente la zona interessata, passando alla palpazione dei genitali e del pene, qualche segno dei violentissimi impatti subiti erano ancora presenti.

Chiese al ragazzo quale fosse secondo lui il problema maggiore, e Claudio rispose che durante l'atto sessuale persisteva ancora un po' di dolore, e il raggiungimento dell'orgasmo non era come prima dell'incidente, così pure come l'eiaculazione, che avveniva in una maniera che non sapeva definire.

Il medico fece girare Claudio su di un fianco, dicendogli di rilassarsi, in quanto avrebbe controllato la prostata e le zone limitrofe, dopo pochi secondi tutto era finito, almeno per quanto riguardava l'esame da parte del dottore, che disse al ragazzo di ritornare alla posizione di partenza, perché avrebbe fatto un'ecografia, per avere a disposizione un primo esame diagnostico.

A questo esame seguirono un paio di successivi accertamenti, sempre svolti nella stessa giornata, e dopo due soli giorni il ragazzo venne invitato nello studio del medico, per la comunicazione del risutato degli esami.

Marina incoraggiava Claudio, cercava di infondergli fiducia ed ottimismo, mentre salivano le scale del nosocomio lo stringeva forte per un braccio, appoggiando la testa sulla sua spalla, e prima di varcare la soglia della stanza del medico gli disse un beneaugurante "Forza e coraggio amore mio".

Il medico salutò cordialmente la coppia, ed illustrò dettagliatamente il risultato di tutti gli esami, per arrivare alla conclusione che tutto sarebbe tornato nella norma con il passare del tempo, tranne un aspetto, molto particolare e delicatissimo, direttamente riconducibile all'incidente: Claudio aveva subito un fortissimo trauma, localizzato alla base del pene, che gli aveva provocato un interruzione molto profonda ed estesa, pari ad una vasectomia, per cui, sintetizzando tutto quanto, il ragazzo era diventato sterile, come evidenziato anche dall'esame dello sperma raccolto.

La notizia investì come un tornado Claudio, non aveva mai pensato all'eventualità di un figlio, ma sapere di non poter procreare, se non con un costoso e doloroso intervento di ripristino, del quale non era assolutamente garantita la riuscita, era qualcosa alla quale non era assolutamente preparato, lo si capì perfettamente quando scese le scale dell'ospedale, dopo essersi congedato dal medico:

"Cazzo che culo, non avremo più spese per i contraccettivi, siamo a posto, almeno un lato positivo l'incidente lo ha avuto, sicurezza totale e risparmio garantito", ma mentre pronunciava queste parole le lacrime scendevano dal suo viso, girandosi verso Marina notò la stessa cosa, le prese il viso tra le mani e baciandola le disse "Amore mio, non ci sono problemi, hai già due figli, vorrà dire che ci dedicheremo completamente a loro, nulla ci potrà fermare e separare, non ti preoccupare, va tutto bene, va tutto bene....."

Continua....

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