Con il sorriso - 14° parte


Immagine CC0 creative commons

Nonostante le rassicurazioni date alla cara Marina, Claudio si sentiva derubato nel proprio intimo, gli veniva a mancare un parte fondamentale, anche se fino a quel momento immateriale, del proprio essere, della propria natura, qualcosa di impagabile e non acquistabile in nessuno luogo della Terra, qualcosa che per cause non imputabili a se stesso ora non c'era più, volatilizzato, sfumato, svanito, tutto a causa di un maledetto incidente, procurato volontariamente da quella brutta bestia di Franco, la notizia della sopraggiunta sterilità lo aveva gettato in una situazione di sconforto, anche se cercava di dissimularlo agli occhi della ragazza.

"Le pagherà, le pagherà tutte, compresa questa, è ora che per lui suoni una campana con tristi rintocchi, non morirai, no, non sono così carogna, ma stai tranquillo, che te lo ricorderai per sempre, figlio di troia che non sei altro", si ripeteva Claudio ormai quotidianamente, il tempo era giunto, quello di passare dalle parole ai fatti.

La forza e la potenza fisica erano ritornate quelle dei tempi migliori, gli ultimi 20 giorni erano stati interamente dedicati al perfezionamento di tutto quanto, grazie all'ausilio di un paio di maestri istruttori ai quali Claudio si era rivolto, per poter sfruttare in pieno tutto l'arsenale da guerra che aveva a disposizione.

Dopo pochi giorni telefonò al gancio, dicendogli di fissare un appuntamento per le 19 presso un centro commerciale in fase di costruzione con Franco, che era immanicato nella gestione dei contratti di affitto dei futuri locali, non avrebbe fatto nessuna obiezione, era una cosa abbastanza normale, vista la situazione del fabbricato, a quell'ora non ci sarebbe stato praticamente nessuno in giro, la zona era deserta in quanto gli operai terminavano la loro giornata lavorativa almeno un'ora prima.

Detto e praticamente fatto, in meno di dieci minuti il pollo aveva abboccato, tutto confermato per quella sera stessa, un ghigno satanico balenò sul viso del ragazzo, che già pregustava quello che sarebbe successo di lì a poche ore.

Pochi attrezzi, pochi arnesi, un pomeriggio di preparazione mentale e poi si sarebbe, nel vero senso della parola, scatenato l'inferno.

Si fece prestare una vettura, proprio per non dare punti di riferimento alla carogna, che infatti arrivò puntuale all'appuntamento, Claudio controllava da una stradina sovrastante il centro commerciale, e la piccola piazzola dove era fissato il contatto.

Accese la vettura e scese verso la grande berlina tedesca di Franco, diede un leggero lampeggio con i fari al soggetto, in segno di saluto, e spense immediatamente la sua vettura, posizionandosi a pochissimi metri di distanza.

La notte facilitava enormemente tutto quanto, l'unica cosa di cui ancora Claudio non disponeva completamente era la velocità, doveva arrivare molto vicino al bastardo e sferrargli il primo colpo, poi sarebbe stata una passeggiata sul velluto...

"'Sera", disse stroncando il saluto, ricambiato prontamento da un molto più aperto e cordiale "Buonasera" di Franco.

Claudio allungò la mano guantata in senso di saluto verso Franco, tenendo il capo abbassato e coperto dal cappellino, e come sentì il contatto con l'altrui appendice strinse a dismisura la presa, provocando una prima smorfia di dolore al vigliacco.

Franco stava per gridare per la mano serrata nella morsa di Claudio ma improvvisamente partì una gomitata in faccia, seguita da un paio di calci al plesso solare, che lo lasciarono senza fiato, un colpo al ginocchio completò la prima fase d'attacco.

Ritrovandosi inspiegabilmente a terra, dolorante al limite della follia in più parti del corpo, Franco cercava disperatamente di urlare, o almeno parlare, ma la voce era bloccata dai colpi ricevuti, Claudio non gli concedeva nessuna chance, trascinandolo dentro il sedile posteriore della sua vettura, somministrandogli la seconda, profondissima serie di pugni, almeno un paio di costole si conficcarono nei polmoni, strozzando ulteriormente la capacità di proferire parole del maiale violentatore.

Ormai era in suo potere, preso dagli spasmi del dolore che conduceva quasi allo svenimento, ma Claudio sapeva come tenere desta l'attenzione, per cui scaricò dalla vettura l'occorrente per organizzare il proprio festino personale, utilizzando inizialmente del nastro americano, un paio di giri completi intorno alla bocca per impedire alla carogna di emettere qualsiasi suono, per poi passare a sigillargli le mani dietro la schiena, sempre utilizzando il nastro americano, infine lo costrinse alla posizione fetale, unendogli le caviglie, le ginocchia al petto ed al collo, per poi passare alla seconda fase, quella più intima ed emozionale....

"Pezzo di merda, mi hai riconosciuto?!?!?", disse Claudio allo stupratore, "ti ricordi di me, vero???".

Franco riconoscendo il nuovo compagno di quella che ormai, a tutti gli effetti, si poteva considerare la sua ex-moglie ebbe un fremito di ribellione, ma era quello che non doveva fare, perché una nuova pioggia di colpi si abbattè su di lui, facendolo rimanere nuovamente senza fiato e senza forze, in preda alla disperazione più totale.

"Tu non hai ben capito una cosa, cara la mia testadicazzo che si diverte ad impalare le femmine, che quando si porta a letto una donna bisogna portarle rispetto, anche e soprattutto quando ci concedono di fare un viaggetto nella loro porticina di servizio, in quanto dobbiamo essere gentili, nulla ci è dovuto, dobbiamo comportarci in maniera tale che se ci dovesse essere una seconda volta non otterremmo un secco no, lasciando aperta questa possibilità, perché siamo stati dolci e premurosi, tu non sai neanche lontanamente dove stanno di casa la cortesia e le buone maniere, hai violentato tante donne, tua moglie, pardon, la mia compagna, l'infermiera che mi ha torturato, tutte le altre donne alle quali hai inferto supplizi di varia natura, è giunto il momento che impari, a tue spese, qualcosa....."

Sciolse una corda da arrampicata, estraendo un coltello dal giubbotto, con il quale lacerò i pantaloni del maiale, rendendo estremamente vulnerabili il pene e lo scroto, che furono immediatamente serrati dalla corda, che passando in diversi punti del corpo arrivava a formare un perfetto ed equilibrato insieme.

"Sai, questa è una delle tecniche che mi hanno insegnato diversi anni fa in Libano,nelle forze speciali, è tra le più leggere, ti lascio immaginare le altre, se sei intelligente non morirai, altrimenti potresti lasciarci la pelle, vedi tu, ti ho avvisato, intanto proviamo se tutto funziona a dovere", disse Claudio sferrando un calcione sull'apparato uro-genitale della carogna.

Franco ebbe uno scatto spasmodico dovuto al tremendo dolore, ma la legatura effettuata da Claudio aveva come caratteristica quella di serrarsi progressivamente alla base del pene e dei testicoli, potendo giungere, nei casi di movimenti molto estesi, alla castrazione totale.

"Funziona, funziona tutto a meraviglia, non devi scattare, perché ti fai ancora più male, devi stare calmo, molto calmo, anche fra poco, quando apprezzerai un nuovo piacere, ma questa volta quello che riceverà qualcosa nel culo sarai tu, per cui ti ripeto, rilassati, rilassati altrimenti farà ancora più male e sarà un piacere doppio per me infilarti il collo di questo bottiglione su per il tuo buchino."

Il salame umano provava a muoversi e divincolarsi, ma era tutto inutile, un paio di fendenti ai reni gli tolsero nuovamente il fiato, e dopo un attimo il lungo collo della bottiglia si stava insinuando nel suo orifizio anale, almeno 25 centimetri di consistente e e spesso vetro avevano trovato la propria collocazione nelle viscere della bestia, che digrignava i denti per l'intromissione posteriore.

"Adesso ti passo un paio di giri di nastro, giusto per fissare la bottiglia ed impedire che ti possa fare male, non vorrei mai che tu dovessi avere ulteriori complicazioni, è già sufficiente quello che hai fatto alle tue incolpevoli vittime, e con la scusa di consumare dei normali rapporti sessuali, scaricavi su di loro tutte le perversioni ed il sadismo più sfrenato, bastardo merdoso che non sei altro."

Era lì, in suo potere, alla sua completa mercé, il potentissimo, influente professionista maiale da orgie era splendidamente adagiato sul sedile posteriore della sua vettura, in preda alla rabbia ed alla disperazione, senza nessuna possibilità di uscita, senza scampo, Claudio poteva fare quello che voleva, e questo, per il suo modo di ragionare, era intollerabile ed inaccettabile.

"Ahhh, dimenticavo, ti faccio vedere un'ultima cosa, che penso ti interesserà abbastanza, è un video, un video amatoriale che mi ha passato un amico, dove è ripresa la parte finale di un certo incidente, guarda che bella facciadaculo che il conducente della vettura, guarda come si preoccupa delle condizioni del motociclista, guarda come gli presta soccorso, guarda soprattutto come se la batte di filata, cosa possiamo addebitargli, omicidio volontario, omicidio preterintenzionale, omissione di soccorso, dimmi tu cosa puoi rischiare se questo video dovesse giungere alle Forze dell'Ordine, anche un super-professionista come te, con le spalle coperte da tanti leccaculo politicizzati potrebbe rischiare seriamente di finire al gabbio, dove ci sono tanti bravi ragazzi che ti aspettano con le braccia aperte ed i pantaloni abbassati per mettertelo in culo, lo sai meglio di me, gli stupratori delle donne passano dei brutti momenti tra le sbarre, le donne ed i bambini non si toccano, nel codice non-scritto del carcere".

La sequenza filmata gettò ulteriormente nel panico la carogna, che ricevette il colpo di grazia finale con il seguente discorso finale...

"Ti lascio con queste parole, fissatele dove vuoi, se capita qualcosa a me o a Marina, il video finisce dai Carabinieri, e tutta la tua famiglia di merda, genitori, nonni, zii, cugini, fratelli, e tutto quel cazzo che hai al mondo, a parte quegli innocenti dei tuoi figli, finisce sotto-terra, qualcuno per me farà piazza pulita, con immenso piacere, non hai idea di quante persone stanno cercando un pretesto per farti pagare certi scherzetti che gli hai giocato, per cui pensaci bene prima di toccarmi, anche perché se non mi metti a guardare le margherite dalle radici, ti stacco il cazzo e te lo ficco giù per la gola, spero di essermi spiegato.
Adesso me ne vado, buona serata e soprattutto un buongiorno per domani mattina, vorrei proprio vedere la faccia delle persone che ti ritroveranno."

Chiuse la portiera della vettura e si incamminò brevemente verso la propria, l'animo era leggero e sereno, finalmente....

Continua....

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