Con il sorriso - 16° parte


Immagine CC0 creative commons

"Ma sei sicuro che non abbia trovato qualcosa in giro, sai, l'uccellino che non becca è perché a volte ha già beccato...", gli disse un amico ascoltando lo sfogo di Claudio.

"No, ci metterei la mano sul fuoco, non ha nessuno, di questo fatto sono certo", replicò Claudio, "come non riesco a farmi una ragione di questa frenata e calo del desiderio sessuale, a volte mi sembra di vivere come fratello e sorella, c'è amicizia, c'è sentimento, c'è stima, ma l'attrazione fisica dei bei tempi andati non si sa più nemmeno dove stia di casa, le volte che riusciamo a farlo sono sempre molto schematiche e ripetitive, anche la fantasia sta andando a farsi fottere."

Decisamente un quadro generale tutt'altro che incoraggiante, ma il sesso era solamente una delle componenti che da qualche tempo a questa parte non funzionava più a dovere, anche un'altra grande passione di Claudio, il ciclismo, rischiava di avere un stop definitivo, per cause imprecisate.

Il brutto incidente passato aveva momentaneamente fermato Claudio per diversi mesi, la ripresa dell'attività ciclistica era stata dolce e progressiva, in quanto si era affiancata la cara Marina, e le uscite in coppia avevano spesso un retrogusto tutto particolare, perché il ragazzo cavallerescamente (ma non solo....) mandava avanti la ragazza quando la strada incominciava a salire, e quando l'asperità si faceva sentire, Marina si alzava sui pedali, ondeggiando il suo meraviglioso culetto stupendamente fasciato dalla salopette da ciclo, ragion per cui al primo prato libero i ragazzi si ruzzolavano allegramente, badando solamente a regalarsi piacere reciproco.

Successivamente Claudio aveva ripreso sistematicamente a pedalare come ai tempi migliori, ma erano ormai un paio d'anni che era alle prese con dolori di varia natura, che partivano dalla zona lombare per poi irradiarsi spesso fino sotto al pedale da corsa, consulti, visite, fisioterapisti, osteopati, ortopedici, nessuno era riuscito a trovare una spiegazione completa e precisa sull'origine di questo dolore, molto atipico e asintomatico, si supponeva che tutto partisse da quel famoso incidente, ma non c'era nessun dato che avvalorasse completamente questa ipotesi, si continuava a brancolare nel buio, con il poco edificante risultato che Claudio non poteva percorrere più di una decina di km senza che la sindrome dolorosa non si manifestasse.

I responsi finali di quasi tutti i consulti giungevano più o meno alla medesima conclusione pratica, appendere la bicicletta al chiodo e passare alla corsa, meglio ancora alla camminata veloce, perché il maggior impatto con il terreno derivante dalla pratica del podismo poteva risultare dannoso per quella determinata patologia.

L'idea di dover rinunciare alle tanto piacevoli pedalate era decisamente deprimente, una vita senza ciclismo non era fino a pochi anni prima neanche lontanamente ipotizzabile, ma ormai era molto più di un'eventualità, stava diventando giorno dopo giorno sempre più concreta e reale, scatenando malcontento e malumore nel suo animo.

Sostanzialmente questi erano le sue più grandi problematiche, che in confronto ad altre situazioni potevano quasi far sorridere, ma Claudio amava alla follia sia Marina sia la bicicletta, e doversi limitare fortemente nel caso della compagna (dal punto di vista sessuale) e dover dall'altra parte rinunciare irrimediabilmente al ciclismo erano due freccie conficcate nel suo cuore, di cui l'approccio amoroso con la cara Marina era sicuramente il più doloroso.

Cercava di farsene una ragione, parlare con altre persone aiutava per certi versi a sfogarsi e trovare magari una chiave di lettura alternativa, ma in buona sostanza Claudio era ancora quello di un tempo, il ragazzo che aveva tirato una riga con il passato, per abbracciare in tutti i sensi la prospettiva di una vita con Marina, mentre la ragazza si era piano piano concentrata su altre questioni, il lavoro, la famiglia, i figli e l'imminente conseguimento del grado di nonna.

"Nonna, sehhh, se tutte le nonne fossero come te, sai come sarebbero contenti i nonni?!?!", rifletteva Claudio pensando alla sua amata, "sei ancora una figa da incubo, solo che non ci fai più caso, sembra quasi che non te ne importi più", continuava ad interrogarsi, ripassando mentalmente tanti momenti della loro vita passata insieme, ormai erano trascorsi una quindicina d'anni, da quando avevano deciso di diventare un tutt'uno, di dedicarsi l'uno all'altra, e per certi versi lei aveva sempre mantenuto fede alle loro promesse simboliche, a parte il lato fisico ed esplicito del sentimento, che si era molto raffreddato.

In certi giorni l'apatia di Marina era quasi insopportabile, sovente si ritrovavano in casa senza nessuno in giro, era naturale per Claudio tentare un approccio amoroso, ma la donna accampava sempre tante scuse, del tipo "Proprio ora?!?!", "Adesso non ne ho voglia", "Ho il mal di testa", "Dai, facciamo un'altra volta", e via discorrendo, forse una parte della responsabilità era riconducibile al fatto che era entrata il menopausa già da un paio d'anni, molto precocemente, ma la mirata cura ormonale alla quale si era sottoposta aveva normalizzato parecchie cose, per cui anche sotto il profilo del sesso non ci sarebbero dovuti essere problemi di sorta.

L'abitudine di girare nuda per casa con addosso solo una camicia di Claudio non l'aveva persa, ma a differenza del passato, quando il suo uomo cercava di incantonarla in ogni angolo, lei sembrava non gradire le sue attenzioni, fermandosi al massimo ad un veloce bacio, e se la mano maschile partiva alla perlustrazione delle parti intime, veniva prontamente bloccato, con frasi secche e mirate a far desistere anche il più focoso degli amanti, erano diventate situazioni molto castranti, che lo portarono ben presto a ridimensionare il proprio slancio amoroso, per non sentirsi umiliato e ferito dalle reazioni della donna.

Claudio incassava spesso in silenzio, a volte si ribellava e incominciava un battibecco tra i due, l'uomo rinfrescava i ricordi dei bei tempi andati mentre la donna faceva presente che le cose erano cambiati, che per lei ora andava bene così, che si doveva accontentare e, quando la discussione assumeva toni accesi, poteva sempre farsi un lavoretto artigianale con la mano, questa frase provocava un fastidio che rasentava il dolore, non essendo possibile per Claudio che a pronunciarla fosse proprio la sua donna.

Ben presto Claudio abbandonò la bicicletta, le profezie dei consulenti si avverarono, aveva ormai provato tutte le selle disponibili sul mercato, compresi attacchi speciali e pantaloncini di ogni genere, ma il dolore persisteva e tendeva ad aumentare con il passare del tempo, questo fatto procurò un grande dispiacere nell'animo di Claudio, che si rifugiò nel mangiare, scaricando sulla forchetta le frustazioni e le ansie delle tematiche che lo rendevano infelice, per scatenare un continuo rialzo del peso corporeo, passando dai 70 kg che aveva sempre più o meno mantenuto agli 80, 85, 90, 95, fino a sfiorare il quintale nel giro di tre anni, in cui l'uomo sembrava poco interessato a qualsiasi cosa se non a ingurgitare cibo e tracannare bevande alcoliche, nel frattempo la frequenza dei rapporti sessuali si era ulteriormente diradata, arrivando a non più di un rapporto al mese.

Continua....

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