"Cazzarola che botta!!", gridò Claudio in conseguenza all'impatto con il supporto a soffitto, Marina sentì anche il colpo cupo prima dell'esternazione del ragazzo.
"Che male, che dolore!!", continuava ad esclamare, ma senza fortunatamente mollare la presa del pesante apparecchio.
Marina si affrettò ad affiancare Claudio nel sorreggere il granitore, ed unendo le forze riuscirono ad appoggiarlo in un angolo della piccola stanza.
"Siediti, siediti per favore, e fammi controllare cosa ti sei fatto", esortò Marina.
Claudio si appoggiò su una sedia di legno, sufficientemente stabile, e porse la fronte in direzione della ragazza, che si chinò per vedere meglio la situazione.
Marina era intenta a verificare la zona dell'impatto, c'era una bella escoriazione in corrispondenza della parte esterna sinistra della fronte, ed era evidente che di lì a breve si sarebbe gonfiato, con relativa formazione di un livido.
Era molto delicata nei suoi movimenti, in quanto dapprima spostò i capelli dalla parte ferita, poi controllò minuziosamente millimetro dopo millimetro, finché non disse...
"Ti lascio un attimo qui, mi confermi che non hai capogiri o sensazione di svenimento??"
"No no, tranquilla, solo un gran male, ma sono lucido, vai pure, ti aspetto".
Marina si diresse rapidamente verso l'anti-bagno, dove c'era la cassetta del pronto intervento, prese il necessario per apportare le dovute cure, e ritornò dal ragazzo, che nel frattempo si era appoggiato al muro retrostante.
"Eccomi, eccomi qui, fidati e lasciami fare".
"Sono nelle tue mani", rispose placido il ragazzo.
Marina si chinò nuovamente verso Claudio in maniera amichevole e persino amorevole, diede una disinfettata generale, ripulendo l'escoriazione, che era molto superficiale, la zona si stava comunque gonfiando a causa del forte impatto, per cui applicò, massaggiando leggermente ma continuativamente, un adeguato strato di Reparil Gel, idoneo a limitare la formazione di future tumefazioni.
Complice la zona scarsamente illuminata e la necessità di essere molto vicini per prestare le cure, i due ragazzi erano in un fazzoletto di spazio, Claudio seduto e Marina sopra di lui, tutta chinata in avanti, nella sua t-shirt si era creata una leggera scollatura, per cui al ragazzo, anche non volendo, cadde l'occhio sui suoi seni nudi.
"Se sapevo che sarei andato incontro a questo, era un pezzo che avrei sbattuto la testa contro tutte le travi del tuo bar", disse con tono suadente Claudio.
"Smettila stupidotto, con tutte le ragazze che ti porti a letto, ci provi pure con me??"
"Quello è sesso senza sentimento, con te è diverso, c'è amicizia, c'è complicità, c'è intesa, tutto un altro discorso, anche se magari non combineremo mai nulla, ma non confonderti, sei un mondo a parte rispetto a loro".
La frase pronunciata da Claudio aveva disorientato Marina, che non si aspettava una tale apertura emotiva da parte del ragazzo, era quasi imbarazzata, non sapeva bene dove andare a parare, ma il ragazzo la aiutò, perché prese la sua mano sinistra e la tenne dolcemente nella sua, fissandola negli occhi e....
"Non ti vorrei sembrare inopportuno, non so neanche bene perché ho fatto questa sortita, forse la circostanza, forse i fatti come sono accaduti, ma sono cose che avevo da tempo dentro nel cuore, che non ti ho mai detto perché non c'è stata mai l'occasione, anche perché sei sposata e non sei una da una botta e via, viviamo a stretto contatto per diversi mesi all'anno".
Nonostante il chiarimento, Marina sentiva il classico cuore in gola, con respiro corto e affannoso, Claudio era al contrario molto più tranquillo, sembrava quasi rilassato e contento della situazione, al punto tale che tirò verso sé la ragazza, mettendola a sedere sulle sue gambe, erano completamente uno di fronte all'altro, i visi a pochissimi centimetri di distanza, e il movimento venne completato unendo le labbra, in un primo, piccolo, dolce bacio, al quale la ragazza non si sottrasse.
"Marina!!?!!?!!"
Continua.....