Con il sorriso - 3° parte


Immagine CC0 creative commons

Inconfondibile, realmente inconfondibile, quella voce che aveva urlato il nome della ragazza, il marito la stava cercando, ringhiando come un cane alla catena.

"Mio marito, nooo, adesso cosa gli dico??"

"Calma, tranquilla, non ci può aver visto, gli dici semplicemente quello che è successo, omettendo solo il bacio, il mio pesto parla da solo", ostentava effettiva sicurezza Claudio.

"Non lo conosci, c'è poco da stare allegri...."

Il caro e dolce maritino era una persona da prendere con le molle, con un carattere decisamente problematico.

Si conoscevano dai tempi del liceo, e da allora erano una coppia, con all'attivo già un paio di periodi di separazione, entrambi prima del matrimonio riparatore, in quanto Marina era rimasta incinta, senza quel graditissimo imprevisto probabilmente non sarebbero convolati a nozze, diversi dubbi offuscavano, allora come oggi, la mente della donna, che non era convinta del tutto della bontà dei sentimenti della controparte, troppo spesso contraddittoria e particolarmente tiranna ed aggressiva.

La durezza del carattere del marito si era progressivamente inasprita con la crescita esponenziale dell'influenza e del potere economico-politico del consorte, che aveva le mani impastate in tante situazioni dai contorni molto incerti, al confine della legalità, anzi, più illecite che lecite, abilmente coperte ed avallate dalla fitta rete delle sue conoscenze di ogni genere, sempre pronte allo scambio di reciproci favori, nemmeno la nascita del secondogenito.

"E lui non conosce me..."

Anche questo era vero, Claudio era sempre stato abituato ad affrontare i problemi, senza girarci intorno, a gettare il cuore oltre all'ostacolo, se una cosa andava fatta, si faceva, non c'erano storie: sin dall'adolescenza si era appassionato alla pratica di alcuni sport, ciclismo e judo su tutti, per poi continuare a frequentare l'ambiente delle due ruote fino a giungere al livello semi-professionistico, dove capì che per emergere occorreva scendere a compromessi, ai quali non era assolutamente disposto a sottostare, ed allora aveva stoppato la carriera ma senza appendere la bicicletta al chiodo, la passione era rimasta e costantemente ravvivata, come quella per gli sport da combattimento, avere il controllo del proprio corpo, riuscendo a gestire correttamente rabbia, forza e velocità dei movimenti era una cosa che lo aveva sempre affascinato.

"Dove ti eri cacciata?!?!?"

"Ero in magazzino, stavo sistemando gli apparecchi che ormai non utilizzavo più".

"Sarà mezz'ora che ti chiamo, sei rincoglionita improvvisamente?!?!"

"Guarda che la prima parola che ho sentito è stata quel Marina stridulo di poco fa", ed in quel momento comparve nel bar la figura di Claudio.

"E questo da dove cazzo scappa fuori??"

"Eravamo dietro che le ho dato una mano a spostare un paio di apparecchi molto pesanti, ed ho sbattuto la testa contro una sporgenza, mi stava medicando la ferita che mi sono fatto".

"Non sto parlando con te, fatti i cazzi tuoi e rispondi quando parlo con te".

"Ohh bello, stai tranquillo, lingua corta, toni bassi e rispetto, altrimenti......"

"Altrimenti cosa, ehhh, bagnino dei miei maroni?!?!"

"Altrimenti ti insegno un po' di educazione, visto che non la conosci, e lo farò con molto piacere".

"Quelli come te li compro per due euro e li vendo per maiali".

"Ok", "adesso vediamo", disse Claudio avviandosi con fare minaccioso verso l'uomo, "vediamo cosa sai fare".

Marina si frappose prontamente tra i due contendenti, non aveva assolutamente nessuna voglia che la situazione degenerasse, Claudio aveva una dannata voglia di dare una bella ripassata all'arrogante e supponente soggetto, ma gli sforzi della donna ebbero successo, in quanto riuscì ad allontanare il marito, che continuava a guardare con riluttanza Claudio.

"Non finisce qui, coglione, ci puoi scommettere.....", ringhiò il marito andando verso la propria vettura.

Continua.....

H2
H3
H4
3 columns
2 columns
1 column
13 Comments