Claudio faceva fatica a prendere sonno quella notte, ripensava a quello che aveva vissuto alcune ore prima, soprattutto a quel bacio interrotto bruscamente, era stato un momento molto emozionante, come da tempo non gli succedeva, tante avventure sentimentali di ogni genere, ma una sola storia importante, che ormai si perdeva nella notte dei tempi, essendo vecchia di una decina d'anni, un periodo di convivenza spesso tormentato, una ferita finale che lasciò strascichi dolorosi per lungo tempo.
Era sorpreso di quelle nuove sensazioni, tutto era nato quasi per caso, da quella botta contro il sostegno, fino a quel bacio, dolce, intenso, fugace.
Certo, c'era stima e amicizia tra loro, ma da lì ad arrivare a baciarsi, con trasporto e sentimento, ne passava di acqua sotto ai ponti, per cui Claudio era un po' perplesso e stupito dell'accaduto, ma anche piacevolmente attratto da quella imprevista svolta che i loro contatti avevano avuto, magari non ci sarebbe stato più nulla, era stato solamente un momento di imprevedibile debolezza, ma sentiva che avrebbe voluto una diversa continuazione.
Il sonno alla fine arrivò, e si svegliò con la grande voglia di vedere Marina, si preparò alla velocità della luce, saltò in sella alla sua potente bicilindrica e schizzò al lavoro, il bar era già aperto, ed a quell'ora avrebbe potuto scambiare quattro chiacchiere con lei in tutta tranquillità e relativa solitudine.
Parcheggio volante, una corsetta fino quasi alla porta del bar, poi qualche passo di camminata, per non fare la figura del ragazzino innamorato perso, infine l'entrata mai tanto agognata nel locale che più desiderava in quel momento.
"Ciao Marina", disse con il più radioso dei sorrisi, "tutto bene??".
"Sì, tutto bene", fu la rapida risposta della ragazza.
Il tono utilizzato dalla donna era asettico e piatto, Claudio non si aspettava nulla di particolare, ma sicuramente un po' più di espansione, si interrogò brevemente del motivo di quella reazione, improvvisamente gli tornò alla mente il finale della precedente serata, soprattutto il volto di suo marito, del quale a grandi linee era a conoscenza dei grossi limiti e dei comportamenti non proprio idilliaci.
"Com'è andata a casa??"
"Normale".
Non era certo l'immagine della loquacità Marina, parlava con poco più di monosillabi, per cui Claudio decise per un approccio diretto, voleva fare un ultimo tentativo prima di alzare bandiera bianca, e battere, almeno momentaneamente, in ritirata.
"Hai i capelli in disordine questa mattinata, ma sei ugualmente bella e affascinante, sei un piacere per gli occhi", ed allungò la mano per farle una carezza, ma la ragazza scostò istintivamente il capo, svolgendo lo sguardo da un'altra parte.
Claudio si sentì improvvisamente spaesato, gli era capitato tante volte di prendere dei 2 di Picche galattici, ma questa volta era diverso, non stava recitando nessun copione, era sinceramente attratto da Marina, da tempo nutriva sentimenti nei suoi confronti, ma li aveva sempre accantonati per tanti motivi, quell'imprevista divagazione nel retro del locale aveva creato i presupposti affinché tutto potesse venire alla luce con maggiore intensità e forza, aveva chiaramente percepito, nei brevissimi istanti in cui le loro labbra si erano unite, che anche lei provava qualcosa per lui, che il suo cuore era aperto nei suoi confronti, e allora perché questo brusco dietrofront??
Salutò con un cenno Marina e con l'animo un po' dolorante lasciò il bar, dove solo poche ore prima aveva avuto un grande sussulto emotivo.
Mattinata di lavoro molto tranquilla per Claudio, ogni tanto gettava un fugace sguardo verso il bar, cercando rapidamente Marina, almeno un paio di volte si squadrarono, la ragazza chinava quasi subito il capo e faceva finta di fare qualcosa, ma si capiva che fingeva, che c'era qualcosa sotto, che mancava qualche tassello al mosaico, se fosse stata un'altra persona il ragazzo sarebbe tornato a chiedere delucidazioni senza alcun problema, ma con lei era diverso, dannatamente diverso, tutte le sue certezze, capacità ed attributi servivano a ben poco, voleva ostentare sicurezza ma era una battaglia persa in partenza, brancolava nel buio, con grandi dubbi sul da farsi.
Il pomeriggio volgeva quasi al termine, Claudio si apprestava a fare il classico giro di sistemazione giornaliera, quando sentì arrivare un messaggio sul cellulare, era Marina.
Con tanti pensieri in testa, ma nella speranza che fosse qualcosa di positivo, lo aprì.
"Alla chiusura puoi passare un attimo?"
Il "Certamente" che scrisse lo avrebbe voluto urlare al mondo intero, da quanto era grande l'emozione che provava, in fondo non significava nulla, ma era un'apertura nei suoi confronti, positiva o negativa lo avrebbe capito tra pochissimo tempo, non più di un'ora mancava a quello strano appuntamento.
Finito di riporre l'ultimo attrezzo, Claudio controllò per la duecentesima volta il grande orologio dello stabilimento, con le lancette che sembravano incollate, non voleva fare la figura del bambinetto smanioso, ma contava ormai i secondi che ipoteticamente mancavano all'ora X.
Le serrande del bar erano già abbassate, si chinò sotto il livello di quella dell'ingresso ed entrò, Marina aveva appena finito di pulire la macchina del caffè.
"Ciao Marina".
"Ciao Claudio".
Un po' d'imbarazzo, un po' di gelo nella stanza, qualcosa di anomalo c'era effettivamente tra i due, la persona più intraprendente fu la ragazza...
"Gira la chiave nella porta, non vorrei essere interrotta in quello che vorrei dirti, è già abbastanza difficile per me".
Se già erano presenti mille pensieri nel cervello di Claudio, ora si erano raddoppiati e vorticavano all'impazzata, ma una mezza idea stava facendosi strada...
"C'entra per caso quello che è successo ieri sera??"
"Sì, tante cose sono partite da quel bacio che ci siamo scambiati, ma non so bene da dove iniziare".
Claudio deglutì, la tensione era palpabile, ma cercò di prendere in mano la situazione, facendo una grande ammissione, prese per mano la ragazza, portandola in una zona che offriva copertura da sguardi indiscreti.
"Non è stato un bacio come tanti per me, non l'ho dato con leggerezza, ci pensavo questa notte, ci ho pensato tanto, ho cercato di negarlo, di mentire a me stesso, ma non posso prendermi in giro, sei qualcosa di più di una semplice amicizia, non riesco a definirti, ti dico solo che quando oggi mi hai allontanato, per un attimo mi è crollato il mondo addosso".
Marina guardò Claudio, se era riuscita a tenere a freno le emozioni fino a quel momento, quest'ultima frase le inumidì gli occhi, colmandoli di lacrime che a stento non sgorgavano, si gettò tra le sue braccia, stringendolo forte.
Claudio abbracciò dolcemente la fanciulla, istintivamente portò la mano sulla testa della ragazza, ma un grido di dolore gli gelò il sangue.
"Scusami non volevo", si giustificò il ragazzo guardandola in viso, ma fu prontamente scagionato da un "è tempo che ti dica qualcosa di me, ho bisogno di confidarmi con qualcuno, e sento che tu sei la persona giusta in questo momento", disse Marina con un grande sospiro.
Continua....