Con il sorriso - 5° parte


Immagine CC0 creative commons

Un ultimo attimo di incertezza, poi Marina incominciò lentamente a parlare.....

"Ieri sera, quando ci siamo lasciati in maniera così burrascosa e rocambolesca, sapevo che potevo andare incontro ad uno di quei prolungati momenti di tensione casalinga, ma contavo di poter sfruttare l'elemento figli a mio favore, avendo la possibilità di concentrarmi su di loro ed evitando la potenziale aggressività di mio marito, ormai lo conosco anche troppo bene, non si limita alle parole, spesso allunga le mani, in tutti i sensi, al punto che sto pensando da tempo seriamente alle separazione, il clima che si è instaurato è di perenne dittatura, lui comanda ed io sono la sua schiava.
Questa mattina sarebbe partito e si sarebbe assentato per 3 giorni, il tempo a volte è utile per fargli calare l'adrenalina, il problema più grosso era quello di superare indenne la serata di ieri.
Purtroppo rientrando a casa non trovai nessuno, provai a chiamarlo ma il rumore della chiave nella toppa mi fece desistere e trasalire al tempo stesso, era da solo, aveva portato i bimbi dai suoceri, per poter mettere a ferro e fuoco senza problemi.
La cena era già pronta, apparecchiai velocemente la tavola, ma lui si dilungava con una bottiglia di vino appena stappata, mi guardava e stava zitto, non erano buoni segnali, perché più il tempo passa in questi casi, maggiore è la veemenza con la quale si sarebbe scagliato contro di me, è come una dinamo, accumula e poi scarica.
Ci sedemmo a tavola, venne nella sedia a fianco a me, altro segnale inquietante, in quanto di solito siamo uno di fronte all'altro, ed incominciò a chiedermi cosa facevamo nel retro del locale.
Gli dissi la semplice verità, lo esortai a mangiare, ma bevve un altro bicchiere praticamente a stomaco vuoto, e guardandomi diritto negli occhi mi ripeté la domanda, in tono più cattivo, stessa giustificazione da parte mia, ma non era contento, continuò a bere, la bottiglia era quasi vuota, altra domanda, sempre la stessa, tono sempre più aggressivo, stessa mia replica, prese la bottiglia un'ultima volta, ormai era vuota, bevve direttamente dalla stessa l'ultimo sorso e in un attimo mi colpì lateralmente, poco sopra all'orecchio, usando la bottiglia, per questo motivo sono scattata questa mattina quando hai provato ad accarezzarmi, non avevo ancora deciso di dirti tutto quanto".

"Che testadicazzo, bastardo di un pezzo di merda, quando rientra gli faccio un bel discorsino, ma non sarà molto piacevole per lui, te lo garantisco", replicò secco Claudio.

"Stai attento, stai molto attento, è pericoloso, tutte le voci che circolano sul suo conto ti assicuro che sono vere, ha le mani impastate in tanti traffici, comprese amicizie con persone poco rassicuranti".

A questo punto la ragazza si fermò per qualche istante, con fare incerto, Claudio le gettò una ciambella di salvataggio, chiedendole se ci fosse ancora altro.

"Sì, c'è altro, solo che mi avvilisce quello che dovrei e vorrei, per certi versi, dirti, ma mi vergogno un po', perché mi sento umiliata talmente in profondità che la ferita è ancora freschissima, e non mi riferisco alla testa, che pur mi fa male".

"Coraggio, apri il tuo cuore, non avere paura, con me non hai nulla da temere."

"Va bene, ci provo, non è facile per niente, ma ormai a questo punto....
Dopo avermi colpito con forza con la bottiglia, mi prese per il collo, serrandomelo forte con la mano destra, con la mano sinistra mi afferrò il braccio destro, storcendomelo dietro alla schiena, pochi metri e mi gettò sul divano, in un lampo era già sopra di me, nuovamente la sua mano che mi afferrava il collo, ero finita a pancia sotto, era quello che voleva, sottomettermi, affermare la sua supremazia, umiliarmi, cercavo di divincolarmi, ma ad ogni mio movimento ricevevo un colpo ai reni, dopo alcuni pugni capii che per l'ennesima volta era inutile resistere, in ogni caso avrebbe sempre vinto lui, le mie sofferenze e la mia resistenza erano perfettamente inutili, ma come si possono accettare certe situazioni??
Rimani improvvisamente immobile, praticamente inerme e senza vita, un burattino nelle sue mani che poteva muovere a suo piacimento, sapevo perfettamente cosa sarebbe capitato di lì a poco, via la gonna, via gli slip, le dita che frugavano e si infilavano dappertutto, fino all'apoteosi finale, il suo fiato pestilenziale e nauseabondo sul collo, e la sua schifosa virilità che si faceva strada nel mio punto più stretto, fino a violentarmi molto più in profondità di quanto fisicamente non riesca a fare..........."

"........Ecco, scusa la piccola pausa, ti ho raccontato praticamente tutto quello che è successo, tutte le volte che litighiamo quando siamo soli in casa, il copione più o meno è sempre lo stesso, abusa di me, finché ne ha voglia, picchiandomi se non sono brava o se faccio resistenza, quando non ci sono i bimbi in casa cerca qualsiasi pretesto per litigare, per poter mettere in scena il suo squallido teatrino e dare libero sfogo alla sua cattiveria, ci sono poche varianti, tutte umilianti ed avvilenti, per lasciarmi alla fine dolorante e ferita nel corpo e nell'animo."

Claudio la fissava senza dire una parola, lo sguardo era vitreo e inespressivo, sapeva che Marina da tempo non se la passava bene tra le mura domestiche, ma quello che aveva appena sentito andava oltre a quello che si sarebbe aspettato, anche nella più pessimistica delle ipotesi, la micchia si era ormai accesa, e non vedeva l'ora di reincontrare l'uomo, il prepotente, il tiranno, il despota, il maniaco che aveva umiliato la consorte per quella che doveva essere necessariamente l'ultima volta, doveva fargli capire che tutto era finito, che le cose sarebbero andate ben diversamente.

"Alzati un attimo, per favore, vieni qui, sotto questa luce."

"No, dai, non c'è bisogno, lasciamo stare, scusa ma non mi sento ancora a mio agio, è troppo fresco questo ricordo, sto ancora male."

"Il male passa prima quando c'è del bene", così dicendo prese delicatamente per mano la ragazza, portandola nel punto desiderato, la ragazza ebbe un leggero tentennamento finale, prima di seguire definitivamente il ragazzo.

Spostò i capelli, scoprendo piano piano l'orecchio, per meglio verificare il punto d'impatto della bottiglia, fortunatamente non erano presenti tagli, ma una bella ecchimosi si era formata per diversi centimetri, molto dolorante al tatto.

Passò alla parte posteriore del suo corpo, sollevando i lunghi capelli scuri, che riuscivano a coprire i segni violacei presenti ovunque sul collo e nelle zone limitrofe, disse alla ragazza di rilassarsi e lascialo fare, dopo qualche titubanza acconsentì a sfilarsi la maglietta, lo spettacolo era contrastante, da un lato l'evidente bellezza delle forme e della giovane pelle, ma largamente deturpata da graffi, lividi, pesti di ogni genere, erano in tale quantità da poter sporgere denuncia per maltrattamenti.

Claudio tolse a sua volta la t-shirt, invitò Marina a girarsi, petto contro petto, ognuno nelle braccia dell'altro, scese verso le sue labbra, e questa volta il bacio non venne interrotto, anzi, fu lungo, dolce e piacevolissimo, Marina si lasciò andare, ricambiando le attenzioni che il ragazzo certamente non le lesinava, respiri, mugulii, gemiti, finalmente quello che si doveva chiedere e pretendere da un incontro intimo, condivisione, unione, rispetto, affiatamento.

Dopo alcuni dolcissimi minuti passati a baciarsi e coccolarsi, non rimaneva altro da fare che sbarazzarsi della parte inferiore dei vestiti, che caddero a terra quasi all'unisono, Claudio le accarezzava i glutei, continuando a scambiare baci, finché la sollevò da terra senza problemi, sempre sostenendola per i fianchi, facendola lentamente scendere lungo il suo corpo, finché la sua parte emozionale non fu completamente dentro alla dolce cavità della ragazza, rimasero fermi per lunghi istanti, lasciando parlare i loro corpi, ascoltando il ritmo dei loro cuori, respirando la stessa aria, vivendo le stesse intensissime emozioni, per poi incominciare a muoversi ritmicamente, in perfetta sintonia, sembrava che facessero l'amore da sempre, e dopo che l'universo intero si era fermato e tutto il mondo era fuori dal loro piccolo nido d'amore, Claudio accelerò progressivamente il ritmo, finché l'esplosione dei sensi non sfociò nel più appagante dei piaceri, concedendo loro uno sconvolgente orgasmo reciproco....

Continua.....

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