Con il sorriso - 9° parte


Immagine CC0 creative commons

Un piano per vendicarsi del dolore che gratuitamente quell'infermiera gli aveva inferto ancora non lo aveva ben formulato, anche se un'idea si stava facendo rapidamente strada, per maggiore sicurezza aspettò la mattina seguente, un'altra operatrice sanitaria venne ad accudirlo, sempre verso le 8, con una tranquillità e delicatezza pari a quella della mattinata precedente.

Ormai non c'era più nessun dubbio, c'era qualcosa di anomalo nel comportamento di quella famosa infermiera, che aveva procurato tanto dolore maneggiando con eccessiva rudezza le sue parti intime.

Altra mattinata e altro servizio di pulizia ineccepibile, da momento temuto era diventato un momento di sollievo, quasi piacevole, Claudio sentiva anche la forza e l'energia che ritornavano a circolare nel suo corpo, provava anche a sollevarsi, con grande difficoltà ma riusciva ad eseguire dei piccoli movimenti, era contento di questi piccoli successi, anche se la strada da percorrere era appena stata imboccata.

Arrivò la sera, sua madre si era da poco congedata, ormai Claudio non aveva più bisogno di particolare assistenza, stava guardando il Telegiornale, quando un'ombra si stagliò nella stanza, e una persona entrò con fare furtivo, il ragazzo la guardò e rimase senza fiato....

"Marina, Marina, sei un sogno, finalmente mia madre è riuscita a contattarti", disse Claudio guardandola estasiato.

"No, non ho visto tua madre, sono venuta di mia spontanea volontà, sperando di riuscire a forzare il blocco, avevo una voglia matta di salutarti, non potevo più resistere", replicò la ragazza abbracciando il suo tenero amore.

Marina non sapeva che lui aveva firmato ed autorizzato il suo accesso alla stanza, che non c'erano più problemi, ma non c'era fretta, almeno pensava, glielo avrebbe detto non appena avrebbero finito di scambiarsi un dolcissimo bacio, ma un uragano si materializzò improvvisamente....

"Ancora tu, non lo hai capito che te ne devi andare, che qui non ci devi venire, fuori da questo reparto, subito!!!!!"

Era la famosa infermiera, che si era rimessa in sesto dall'influenza ed aveva ripreso servizio prendendo, tanto per cambiare, il turno serale, come Claudio la vide istintivamente schiacciò il pulsante di chiamata del personale, rivolgendosi contemporaneamente ad altissima voce alla sua aguzzina:

"Basta, non fare un altro passo, adesso basta!!!"

Le urla del ragazzo richiamarono immediatamente una collega della malandrina, preoccupata da quanto stava accadendo, Claudio le puntò immediatamente il dito e le intimò di andare a vedere nel registro delle persone autorizzate e verificare la presenza del nome di Marina, la nuova infermiera andò in guardiola per ritornare dopo pochissimi istanti, confermando che tutto era a posto, all'apprendimento di questa notizia l'aguzzina non si scompose, e volle provare ancora a tenere la cresta alta, intimando l'uscita alle 21 in punto.

"Intanto fuori dai coglioni, per incominciare", intimò il ragazzo.

"Quella pezzo di merda la caccio sotto terra, per 4-5 mattine mi ha fatto vedere le pene dell'inferno, con la scusa del bidet mi ha massacrato tutto quanto, un male che non ti dico, per non parlare che veniva prima delle 6 a fare i suoi porci comodi, ma adesso è finita, se domani mattina si presenta la sistemo una volta per tutte, sono sicuro al 99% di quello che dico, non so ancora il motivo ma so che è così".

"Togli il 99% e metti un bel 100% tondo, perché quell'ultimo 1% mancante te lo aggiungo senza incertezze io".

"Cioè?!?"

"Cioè quella cara e professionale infermiera la conosco bene, e quel bastardo di mio marito la conosce ancora meglio, molto ma molto intimamente, perché lei insieme ad altre 2 troie facevano dei festini a luci rosse, dove tutti tiravano di coca, facendo delle orgie colossali, con la presenza di 10-15 uomini per volta, ore ed ore di sesso sfrenato, dove venivano riempite in contemporanea in tutti i pertugi, i maiali come mio marito impazzivano per questi appuntamenti, figurati che quando scoprii tutto quanto, in tutta risposta mi riempì di botte perché dovevo farmi i cazzi miei".

"Figlio di puttana, ho un conto in sospeso con lui, non vedo l'ora di saldarlo, ma una cosa alla volta, prima sistemo questa puttana, tanto sono sicuro che domani all'alba me la ritrovo qui, ma stavolta avrà una sgradita sorpresa, te lo assicuro".

"Stai attento, sei ancora malmesso, ancorato ai farmaci flebo e quant'altro, fai ancora troppa fatica, non è il caso ancora che tu reagisca."

"Non ti preoccupare, per una così mi basta il mignolo della mano sinistra."

"Posso dare un'occhiata sotto??", chiese Marina.

"Certo, non è un grande spettacolo, anzi, è una delle zone maggiormente colpite."

Marina abbassò lentamente la coperta, quando viene la zona inguinale si portò la mano alla bocca.

"Mamma mia come sei conciato male, non pensavo mai di ritrovarti così", disse sconvolta la ragazza.

"Figurati che, a detta di un'altra infermiera, la situazione è già migliorata, da quando sono arrivato qui, mi hanno riferito che ha pensato al peggio, ma dovranno farmi degli accertamenti ulteriori, quando mi sarò rimesso, per verificare che tutto sia effettivamente a posto".

La ragazza accarezzò delicatissimamente un paio di volte gli attributi di Claudio, dicendogli che non vedeva l'ora di fare l'amore nuovamente, quell'unico rapporto consumato andava bissato per infinite volte....

"Tu invece come stai, lui ti ha picchiata ancora??"

Marina non si aspettava quella domanda, l'attenzione era puntata sulle condizioni di Claudio, cercava di tenere un profilo alto ma la risposta fu espressa con un tono incerto e tremolante:

"Dai, non c'è male, dai, non c'è male.."

"Guarda che fra i due, se c'è qualcuno che prende l'altro per il culo, al limite sono io, nel senso letterale della parola, mentre tra noi non ci devono essere segreti, per cui dimmi la verità, si sente lontano un km che stai sparando delle cazzate."

La ragazza abbassò gli occhi, Claudio aveva centrato l'obiettivo, deglutendo iniziò un breve racconto.

"Una prima volta mi picchiò appena rientrato dal viaggio, poi è stato un inferno, per qualche settimana ho provato a resistere, poi, qualche sera fa, l'epilogo di tutto quanto, ero in ansia per te, per il fatto che ancora non ti avevo visto, perché non sapevo bene come stavi, all'ennesima richiesta di fare sesso, perché da tempo non è più amore ma solo uno scarico di umori per lui, mi sono rifiutata, ha recitato la parte del marito-padrone e mi ha quasi strappato gli slip, gli ho urlato che avevo il ciclo ma non c'erano problemi, il suo obiettivo era ugualmente disponibile, e mi ha brutalizzato per l'ultima volta, giuro che non mi avrà mai più, è finita, da tre giorni sono tornata a casa dai miei ed ho già parlato con l'avvocato, se non mi concede il divorzio lo denuncio per maltrattamenti."

"Fammi vedere dove ti ha picchiato."

"No, dai, per favore, non c'è bisogno, sono imbarazzata."

"Sei imbarazzata di me, ma dai, ma fammi il piacere, due minuti fa mi accarezzi il pisello ed ora fai la verginella, dai Marina, non ti fare pregare, non ho segreti per te, lo stesso è per me, vieni qui amore."

Quella parola sulle labbra di Claudio ebbe un effetto magico, Marina si avvicinò sollevando la maglietta, diversi lividi sparsi un po' ovunque, senza contare le lesioni subite nelle parti intime.

"Su una cosa puoi stare certa, non ti toccherà più, devo solo rialzarmi, e rimettermi in piedi, poi la Nemesi Storica si abbatterà con tutta la sua forza su di lui."

Marina si ricompose un attimo, si avvicinò a Claudio per scambiare un bacio nel vero senso della parola, le lingue perlustrarono l'altrui cavità orale per lunghi emozionanti secondi, per finire con un tenero abbraccio, l'ora del triste commiato si stava rapidamente avvicinando, ed alle 21 spaccate l'infermiera malefica si presentò sulla porta, intimando l'uscita alla ragazza.

"Con te ci vediamo più tardi", ringhiò al ragazzo.

"Ciao tesoro, non fare che ti torturi nuovamente, dillo alle sue colleghe."

"No, ancora non mi conosci abbastanza, domani mattina non sarà una grande mattinata, per lei, solo che ancora non lo sa, ciao amore, torna quando vuoi, non mi basti mai."

"Anche tu amore, lascia questo letto d'ospedale al più presto, ci sarò io a prendermi cura di te finché non ti sarai ristabilito."

Un ultimo veloce bacio e la ragazza salutò il suo amore, lasciandolo con un radioso sorriso.

Continua....

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