Il capo della banda si dondolava sulla sedia, guardava Felice che si era fermato in mezzo alla stanza, adorava mettere in imbarazzo le persone, tenendole con il fiato sospeso, dopo averlo squadrato per una decina di secondi, riprese a parlare...
"Ringrazia questo bamboccio alla mia destra, perché gli hai fatto pena, mi ha detto di ridarti la posta di gioco, e, tutto sommato, non ha tutti i torti, ma da quello che ho capito, ti servono soldi, per cui mi è venuta in mente questa idea, seguimi perché non mi piace ripetermi...
A noi piace andare in Croazia nei casinò, fare dei bei week-end tutto droga, troie e poker, ci piace giocare ma non perdere come dei polli, e spesso ritorniamo a casa con le palle svuotate ma anche con i portafogli a secco, non è bello, per cui ti propongo questa cosa.....
Guarda, questi sono i tuoi 20 euro di posta, qui ci sono altri 50 euro, ma per 5 pomeriggi ci devi insegnare qualche trucchetto, mi ho seguito mentre eri al tavolo, sei un bravo giocatore, vogliamo conoscere i tuoi segreti, se non basterà ti daremo altri soldi, 10 euro per ogni lezione, finché lo riterremo opportuno, cosa mi dici, morto di fame??"
Felice rifletteva velocemente su quanto gli aveva detto lo sbruffoncello, guardava i soldi che gli aveva messo sul tavolo, e rapidamente accettò la proposta, non si poteva rifiutare, erano sempre 10 euro al giorno, non per sempre, ma era qualcosa.
"Bene, ci vediamo qui domani alle 4, non mancare, perché ti vengo a cercare, e sarebbero dolori per te..."
"Non ti preoccupare, ci sarò."
Felice intascò i 70 euro, e si diresse verso l'uscita del locale, in fondo in fondo, non era andata poi così male, certo, sarebbe stato costretto ad insegnare a quei balordi le sue tattiche di gioco gratuitamente, almeno per le prime 5 volte, perché aveva vinto regolarmente quella cifra, ma poteva andare molto peggio, per cui si sentiva in un certo qual modo sollevato, ed era anche sicuro che 5 lezioni non sarebbero bastate per passare qualche trucchetto ai somarelli, per cui avrebbe avuto un po' di soldini in più per i suoi sempre pressanti bisogni.
Il pomeriggio seguente, così pure come quello successivo, Felice si presentò puntuale all'appuntamento, mostrando una grande padronanza nel maneggiare le carte, giocavano senza soldi, solo con le fiches, a volte a carte scoperte, spesso analizzando le varie dinamiche di gioco, le 5 lezioni furono letteralmente divorate dai ragazzi, al punto tale che, rendendosi conto dal primo week-end pokeristico seguente del netto miglioramento di rendimento, vollero continuare a ricevere gli insegnamenti, pagando anche le consumazioni a Felice quando si sedeva al tavolo con loro.
Tutto questo movimento strano e insolito non passò inosservato, la fama di Felice che elargiva il suo sapere al tavolo verde si sparse molto velocemente nel piccolo paese, giungendo anche alle orecchie di una persona molto particolare, alla quale difficilmente sfuggiva qualcosa, tal Don Vito, alias Aldembrando Esposito, notissimo esponente malavitoso locale, a capo di un'organizzazione specializzata in affari dediti alla corruzione di dipendenti pubblici al fine di ottenere concessioni per costruzioni edilizie al limite della legalità, e non solo.
Continua...