Avendo capito al volo la situazione, avevo dato disposizione, a scanso di equivoci, alla mia compagna di chiamare il mio avvocato, e se fosse stato disponibile, anche un funzionario della Sisal, in modo da pareggiare idealmente i contendenti, ma era pura pro-forma, mi avevano proprio fatto incazzare di brutto.
"Innanzitutto cominciamo a moderare i termini, altrimenti va davvero a finire male, il fatto che avete una divisa addosso conta fino ad un certo punto, io sono un pubblico gestore, titolare di regolare licenza giochi, rilasciata dall'Amministrazione Finanziaria dello Stato, le quote sono perfettamente regolari, per cui prima di aprire bocca controllate di aver collegato il cervello, cari signori".
"Moderi lei le parole, altrimenti scatta l'offesa a pubblico ufficiale", fu la secca replica.
"Ma mi faccia il piacere, sono io che la denuncio, perché mi ha dato in pubblico dell'incapace e dell'approfittatore della buona fede altrui, mentre deve sapere che sono stati i clienti stessi che mi hanno spinto a realizzare questo sistemone, ed ho sempre specificato a chiunque che le vincite non erano assolutamente garantite, lo sviluppo completo colonnare, che rilascio a ciascuno dei partecipanti, serve proprio a questo, a tutelare il cliente sulla bontà, sulla regolarità e linearità del gioco, per rendere tutto quanto trasparente e solare".
In quel preciso momento apparve la figura del mio avvocato, che riprendendo le mie parole disse....
"Bene bene, dell'incapace ad un gestore di giochi, siamo spicci a parole, proprio spicci".
Come spesso mi è capitato di verificare, nei miei contatti con pubblici ufficiali di ogni genere di Arma statale, uno dei due è più intransigente mentre l'altro è più malleabile, anche in questo caso uno dei due cercava di spegnere l'incendio, avendo capito da tempo che loro erano in torto marcio, ma l'altro nulla, continuava a tenere la testa alta, al punto tale che il mio avvocato partì decisamente all'attacco:
"Bene, sono già stanco, fuori i vostri nomi, che telefono al vostro comandante", e mostrò loro il numero di telefono del loro superiore.
A questo punto anche il fenomeno accusatore era un po' traballante nel suo incedere, per cui, cercando sempre di mostrare fierezza, ma facendo in ogni caso una inequivocabile ritirata, lasciarono il locale, in compagnia del proprietario della quota, che non poté fare a meno di, in un certo qual modo, maledirmi:
"Si ricordi bene che farò di tutto per farle una cattiva pubblicità, perché lei non merita nulla se non di fallire miseramente, lei e la sua ricevitoria della malora".
"Faccia come crede, ma stia attento a quello che dice, perché nella vita non si sa mai, a dire le cazzate prima o poi si paga dazio", chiusi il discorso.
Ringraziai il mio avvocato per il concreto e fattivo aiuto che mi aveva apportato, è quasi superfluo sottolineare che non rividi mai più né i finanzieri, né il cliente accusatore, che tenne comunque fede alla sua promessa, in quanto da più parti mi giunsero voci che sparse tantissimo fango e liquami vari sulla mia persona e sulla mia professionalità.
Una piccola e molto blanda consolazione giunse al concorso successivo, quando il sistemone, che non venne giocato sia perché non aveva vinto nulla sia perché era stato centrato il famoso 6 di Peschici da 86 miliardi di lire, indovinò nuovamente 5 numeri di pronostico, ma questa volta, tanto per cambiare, realizzò la bellezza di 32 colonne da 4 punti ed oltre 200 colonne da punti 3, per un'ipotetica vincita, nel caso che fosse stato giocato, di circa 25 milioni di lire, avrebbe elargito 500 mila lire a quota, e tutti sarebbero stati felici e contenti, ma non è stata purtroppo la mia storia, che fu tappezzata di tanti episodi che possono essere ricondotti nella classica sfera della sfiga nera, anche se razionalmente tutti diciamo che non esiste, ma in diversi momenti ebbi dei seri dubbi a tal proposito, vi proporrò dei casi dove sembrerà realmente che una mano oscura tiri le fila del destino del gioco, le chiamerò semplicemente Le Botte di Sfiga.