"Luca prova ad aprire gli occhi, ma non ci riesce.
Secrezioni incrostate sulle palpebre, muco nel naso. Il mal di testa non è una sorpresa, il resto sì.
Ieri sera, Luca ha violato una regola della comunità: non gli è consentito pensare ai fatti suoi per più di 45 minuti di fila, perché le risorse intellettuali scarseggiano ancora più dei viveri. Da quando l’effetto serra ha trasformato il pianeta in una immensa Somalia, con guerre e carestie endemiche, l’uso di qualunque risorsa è razionato. L’autismo è punito con la pena di morte. Chi si chiude troppo nel proprio cervello invece di produrre pensieri utili, viene punito con emicranie artificiali, scatenate da elettrodi impiantati alla nascita nel cranio di ogni cittadino."
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Luca sparato come un geyser, in un luogo dove i video game la fanno da padrone. Estate torrida, voglia di emergere pari a zero.
La porta sfondata da pugni di rabbia repressa.
Bottiglie di birra sparse sul biliardo, toccato da stecche spezzate sulla schiena di poveri malcapitati.
Luca si siede sullo sgabello davanti a se che ha odore di ruggine, come le monete color rame che fruga nelle proprie tasche. Inserisce il gettone in un cabinato anni 80, sguardi nel vuoto, la testa è altrove.
Luca sente voci fragorose come se provenissero dall'aldilà, dove tutto ha una continuità a questa vita vuota. Luca deve cercare di vincere quella partita, uscire dal labirinto in cui è entrato, inseguito dai propri fantasmi.
Ricordi di bambino, quando aveva dovuto combattere con la morte del padre, improvvisa, fragorosa, aveva tirato su la famiglia, ora si era fatto una famiglia.
Oggi si trova senza lavoro e ma ogni giorno si mette su a colpire la tastiera come quelle palle di biliardo in quella sala giochi.
Parole che gli fanno guadagnare il pane, che gli permetteranno un giorno di sfamare la sua famiglia grazie alle criptovalute, grazie a Steemit.