IL LUPO E LA CIOCCOLATA

Era una fredda mattina invernale, quando entrai da Squisitezz, il negozio di dolciumi che si trovava nelle vicinanze di casa mia. Era splendido: aveva un'insegna luminosa all'esterno con una torta rossa e bianca che si muoveva. Agli occhi di ogni bambino come me, non poteva che avere l'effetto di un'autentica attrazione. Ero abbagliato dalla sua bellezza e come una calamita, ogni volta che tornavo da scuola mi fermavo a comprare delle caramelle o dei cioccolatini.
Amavo entrare lì e la proprietaria, un'anziana signora sovrappeso, mi salutava anche per nome.
Ero un grande amante di alcune tipologie di cioccolatini: li chiamavamo con un nomignolo, grazie al quale ci rendeva facile capirci. Le CiocoCaramelle erano in assoluto i miei preferiti: caramelle con il cuore di cioccolato, ricoperte di altra cioccolata. Una vera goduria!

Ogni giorno, quando tornavo a casa ne prendevo sempre un sacchetto e prima di arrivare a destinazione il sacchetto era già finito. Quanto erano buone. Avevo sempre pronti i miei soldi precisi, con i quali pagare le CiocoCaramelle.
Li tenevo nel taschino della giacca ed ero solito prepararli nelle ore più noiose di lezione a scuola.
Anche quel giorno d'inverno erano lì, i soldini, al loro posto.
Come ogni giorno aprii la porta di Squisitezz passando sotto l'insegna luminosa, salutai la proprietaria e mi diressi verso le CiocoCaramelle. La proprietaria mi chiamò, ma io come un robottino programmato non mi feci distrarre da nulla. Il mio obiettivo era chiaro. Girai tra i vari scaffali e scorrendo arrivai di fronte ai miei cioccolatini preferiti...ma...

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...ma le CiocoCaramelle non c'erano!
Erano state banalmente sostituite da alcune caramelle gommose a forma di HelloKitty.
Rimasi immobile, quasi impietrito a fissare quello spazio sottratto ingiustamente ai miei favoriti.
Al mio fianco giunse la proprietaria: sentii che stava cercando di darmi una spiegazione, ma la mia rabbia, mista a delusione e odio, non mi permise di capire cosa stesse dicendo. Mi porse una mano sulla spalla, ma non sapeva cosa stessi facendo!
Con un colpo scostai la sua mano, le detti un calcio in uno stinco ed iniziai a correre ed urlare per il negozio.
Tutto ciò che avevo a potata di mano cadeva a terra, con me che assomigliavo più ad Attila che ad un semplice bambino.
Una furia in un negozio. Un elefante in una cristalleria.
Tutto a terra, in un mix di plastica, vetri, dolciumi e caramelle. Avevo perso la bussola e probabilmnte non sapevo neppure io cosa stessi facendo.
Ma ad un tratto fui afferrato per il grembiule e sollevato da terra.
L'anziana signora, mi aveva afferrato e con un sonoro schiaffone in faccia mi laciò stordito.
Ero ancora più confuso di prima...




Mi risvegliai...tanta luce intorno a me...riconobbi in modo chiaro un forte dolore alla bocca.
Si svegli signor Necchi, abbiamo finito! Ancora una carie rimossa! Certo che se non smette di mangiare cioccolata e caramelle, non le rimarrà neppure un dente! Questa è già la terza seduta in pochi mesi, stia più attento!
L'effetto dell'anestesia era finito ed il dottor Di Biagio ancora un volta aveva fatto il suo ottimo lavoro.

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Uscii dalla stanza e mi diressi verso la scrivania della segretaria all'ingresso, la quale mi disse quanto dovessi pagare per la seduta. Notai sul tavolo una zuppiera ricolma di cioccolatini e caramelle. Non appena la segretaria lasciò la sua postazione ne presi una bella quantità e come un ladroncello infilai il tutto in tasca. La segretaria tornò, mi rilasciò la ricevuta ed io me ne andai, con il dolore ai denti e le tasche piene.

Il lupo perde il "dente", ma non il vizio!

Con questo post partecipo al contest settimanale di @spi-storychain, in cui il tema era capricci e l'ambientazione un negozio di dolci.

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