Alcune sere fa mi trovavo sul divano a guardare un programma televisivo sulle onde Mediaset appena poco prima di cena: in uno dei quesiti, tipici di questi format, veniva chiesto se alcuni personaggi storicamente famosi fossero frutto dell'immaginazione letteraria o fossero effettivamente esistiti. Il povero concorrente, aiutato dalla dea bendata indovinò la risposta e la spiegazione da parte del conduttore fece sorgere in me alcuni dubbi: ma quanti personaggi sono diventati famosi grazie al loro ruolo in un importante best seller, senza essere mai esistiti? O ancora, essendo esistiti, ma con trame di vita reale leggermente al di sotto di come lo scrittore le abbia dipinte tra le righe?
Nel post di oggi vi presenterò 6 personaggi, che sono andato a spulciare nel dettaglio per comprendere quanto sia spesso il velo che separa la reale esistenza dalla pura immaginazione romanzesca. Spero sia una lettura curiosa e piacevole e che possiate goderla anche con una certa leggerezza di una facile lettura, che non sempre guasta!
RE ARTU' ed i CAVALIERI DELLA TAVOLA ROTONDA
Artù è al centro di un vasto ciclo di poemi cavallereschi medievali scritti in Bretagna (Francia) dopo l'anno 1100. Si tratta dunque di un personaggio di fantasia che ha comunque avuto modo di essere conosciuto in tutto il mondo per le grandi gesta cavalleresche: la figura del leggendario re di Babilonia era tramandata dai cantori e dai bardi fin dal VII secolo ed ogni volta la storia raccontata prendeva e veniva plasmata a seconda del gusto della voce narrante.
Ad ogni modo anche se gli storici sono certi che non sia mai esistito, in quanto la sua tomba ed il palazzo di Camelot non sono mai stati trovati, c'è chi si dice certo che dietro la figura di Artù si celi in realtà Artnù, un capo britanno del VI secolo, divenuto famoso per le sue campagne difensive contro l'invasione degli Angli e dei Sassoni provenienti da nord.
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TARZAN
L'uomo selvaggio, vestito di pelli di leopardo, che vola appeso alle liane tra gli alberi della giungla ed è stato cresciuto dagli animali della foresta è un'invenzione dello scrittore americano Edgar Rice Burroughs (1875-1950): egli fu il primo a raccontare di questo personaggio in una sua avventura pubblicata nel 1912 negli Stati Uniti. Appena due anni dopo il libro "Tarzan delle scimmie" riscosse un enorme successo e con esso la fama del suo personaggio chiave.
La storia di Tarzan, bimbo bianco nato nella foresta africana, rimasto orfano ed allevato dai gorilla, potrebbe ad ogni modo essere ispirata ai casi dei "ragazzi selvaggi" cresciuti lontano dalla civiltà in un habitat estremamente rurale, tipici degli anni dell'800. Inoltre Tarzan era stato preceduto da un altro documento letterario, Mowgli, il fanciullo allevato dai lupi, creato nel 1893 da Rudyard Kipling (1865-1936), divenuto poi estremamente famoso in seguito grazie ad una delle prime produzioni animate del mito di Walt Disney. Giusto per la cronaca anche Tarzan ha poi seguito le orme di Mowgli, diventando anch'esso un cartone animato della collana disneyana, molti anni dopo e con tecniche molto diverse di carattere più tecnologico.
ROMEO (e GIULIETTA)
I due campioni dell'amore contrastato furono creati dal drammaturgo inglese William Shakespeare intorno al 1595: la vicenda è ambientata a Verona ed è tutta letteraria, ma le famiglie dei due amanti sono invece esistite. I Capuleti (la famiglia di Giulietta) e Montecchi (quella di Romeo) sono effettivamente esistite, tanto da essere infatti citati, tra gli altri, dal Sommo Poeta Dante Alighieri nella sua massima opera "La Divina Commedia", come famiglie contrapposte dall'odio politico (incontreremo infatti Romeo e Giulietta lungo il cammino del mio progetto "A spasso con Dante..."). Nell'Italia del Trecento la famiglia di Giulietta era guelfa (favorevoli al papa) e quella di Romeo era ghibellina (a favore dell'imperatore) e proprio per questa discriminante politica lo stesso Dante sceglie di inserire i due amanti nel suo poema.
E' giusto riconoscere comunque che solo i Montecchi fossero veronesi al 100%, dato che i Capuleti avevano invece origini bresciane.
BARBALU'
Il sanguinario personaggio di Barbablù è frutto della fantasia dello scrittore Charles Perrault, il quale in una fiaba racconta quella che è la figura di questo assassino: egli era l'omicida delle proprie moglie.
La sua storia però, da quanto ci raccontano alcune fonti storiche, sarebbe ispirata a quella del barone Gilles de Rais, vissuto nella prima metà del '400 e condannato poi a morte con l'accusa di stregoneria e per aver rapito e seviziato decine di bambine e ragazzi. Una persona veramente ignobile, che con la sua anomala personalità ha nei decenni ammaliato tantissimi lettori. In un intreccio da leggenda e realtà è particolare raccontare che la cattiva fama di quest'uomo gli conferì tra il popolo il nomignolo di "Barbe-Bleue", sinonimo di *mostro.
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ROBINSON CRUSOE
Probabilmente uno dei personaggi più famosi della letteratura inglese, fu creato dallo scrittore Daniel Defoe nel 1719: egli è il protagonista letterario che dà il nome all'omonimo romanzo d'avventura. Lo scrittore anche in questo caso prese ispirazione da una storia vera: quella del marinaio scozzese Alexander Selkirk, che visse 4 anni in totale solitudine sull'isola di Juan Fernandez, al largo del Cile. Quest'uomo però, al contrario di come Defoe dipinse il suo personaggio, non fu un naufrago, ma fu lui a chiedere di essere sbarcato dal vascello su cui navigava, dato che lo considerava insicuro in quei mari. Selkirk ebbe ragione, visto che quel vascello poi affondò e tutto l'equipaggio rimase per giorni in mare, mentre lui stesso riuscì a tornare alla civiltà con l'aiuto di un'altra nave nel 1709 e raccontare la propria storia, che divenne poi un tassello chiave nella produzione letteraria del XVIII secolo.
DAVY CROCKETT
Questo eroe del Far West appartiene alla storia, anche se poi è entrato nella leggenda: come spesso accade la storia realmente accaduto viene poi tramandata di voce in voce e con il tempo anche resa più ricca, ma allontanandosi dai fatti realmente accaduti. Crockett era nato nel 1786 nel Tennessee in una poverissima famiglia di coloni e passò gran parte della sua gioventù viaggiando in lungo ed in largo per la frontiera americana, vivendo delle attività di cacciatore e guida: proprio a questo periodo risale l'usanza da parte sua di indossare un cappello di pelliccia con tanto di coda.
Intraprese in seguito la carriera militare, partecipando in prima persona alla guerra contro gli indiani per la conquista del West. Nel 1821 fu eletto per la prima volta dal congresso e morì il 6 Marzo del 1836 difendendo Fort Alamo in Texas assediato dai messicani.
"The fall of Alamo" di Robert Jenkins Onderdonk con un Davy Crockett in prima fila contro i nemici messicani
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