Un ultimo bacio

Gli appoggio una mano sulla spalla. Il suo volto è rigato dalle lacrime, il suo guardo perso.
Sono certa che stiamo pensando la stessa cosa.
È quasi il momento dell'accensione.
Chiudo gli occhi.

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Immagine Creative Commons cc0, fonte

Mi afferra per le anche e mi tira su, mi abbraccia forte.
Non ci vedevamo da quasi un mese, ero stata fuori per lavoro.
Avevamo appuntamento quel martedì mattina per prenderci subito un caffè insieme. Poi avremmo deciso cosa fare per il resto della giornata.
Mio fratello è sempre stato qualcosa di più per me che un semplice fratello.
È stato il mio migliore amico, il mio mentore, il mio sostegno quando da piccoli abbiamo perso nostra madre, è stato un padre quando siamo stati abbandonati da quello vero.
Quel mese era stato molto pesante, non eravamo mai stati separati così a lungo.
Ero andata in Giappone per seguire una nuova casa di moda che voleva espandersi anche a New York.
Grazie agli sforzi di mio fratello, al suo dedicarsi a tre lavori diversi, ero riuscita a frequentare una buona scuola ed entrare poi nell'alta moda.
Vivevamo a Roswell, ma due anni prima avevamo deciso di trasferirci a New York per aver maggiori prospettive.
Ma non solo. Amavamo entrambi quella città così gioiosa, caotica e piena di persone.
Era stata una decisione presa insieme e, devo ammettere, ci servì molto cambiare aria. Fu un nuovo inizio e riuscimmo a metterci alle spalle la difficile giovinezza che avevamo avuto.

Vivemamo insieme ed eravamo finalmente felici.
Uscivamo insieme, sia con le comitive di amici, sia da soli. Spesso gli estranei ci scambiavano per fidanzati e la cosa ci divertiva molto.
Il nostro era un amore che andava al di là di qualsiasi sentimento descrivibile. Il nostro amore era senza confini, senza limiti. Era amore puro.
Jack era fidanzato da quasi un anno con Monika, una bella canadese. Lei mi piaceva molto, era solare e molto intelligente.
Quella mattina affrontammo il discorso e gli dissi che presto avrei lasciato l'appartamento, in modo che loro potessero vivere insieme senza di me tra i piedi.
Non sarei andata molto lontano comunque, avevo trovato un piccolo appartamento ad un isolato di distanza, che avrei condiviso con la mia collega e amica.
"Va bene. Mi hai spiazzato, devo ammetterlo. Ma hai ragione. È il momento che chieda a Monika di vivere insieme! Credo che abbia iniziato a pensare che tu fossi compresa nel pacchetto!"
Ci guardammo e ridemmo di cuore!
Appoggio il mio caffè con il marshmallow che galleggia e gli salto addosso.
"Io sono il tuo pacchetto completo! Solo perché mi sposto un isolato più in là, non vuol dire che non vi starò più tra i piedi eh!"

Lo abbracciai come non mai. Sapevamo che sarebbe stato comunque l'inizio di un nuovo momento delle nostre vite.

Mi strinse e mi feci piccola piccola tra le sue braccia. Mi baciò la fronte.
Ricordo ancora le sue labbra carnose e calde. E salate, insaporite dalle lacrime che le circondavano.

L'ultimo bacio.
Il suo ultimo bacio.
Il mio ultimo bacio.

Avvenne tutto talmente in fretta che non ricordo nemmeno benissimo tutto.

Abbiamo sentito un boato e urla.
Ho visto Jack saltare, prendermi per mano e correre.
Poi tutto è crollato.
Mi ricordo di cercare la mano di mio fratello ma di non averla trovata.

Sono passati dieci anni da quel giorno.

La vita ha voluto giocare l'ennesimo brutto tiro per mio fratello.
Jack è sopravvissuto. Un brutto trauma ai polmoni, sì, ma passato dopo qualche mese.

Io invece...sono tra i dispersi. Il mio corpo non è stato ritrovato.
E Jack non si dava pace, almeno all'inizio.
Non sappiamo né io né lui, come abbiamo fatto a separarci.
Si sente in colpa.
L'ho sentito tante sere piangere e disperarsi sul letto con Monika.
Meno male che c'è quella donna al suo fianco. A proteggerlo e sorreggerlo.
Io non posso più farlo.

Io mi trovo in questo limbo, morta ma non pronta ad andarmene.
Credo.

Jack stringe tra le sue braccia la piccola Hope mentre abbraccia Monika. Accanto a loro tutta New York. E non solo. Tutto il mondo.

Il volto di mio fratello è rigato dalle lacrime, lo sguardo perso.
So che stiamo pensando alla stessa cosa.

Proprio in questo momento si accendono le luci e il Tribute in Light prende vita.

Hanno tutti gli occhi puntati al cielo e su quei due fasci di luci che sostituiscono le Torri Gemelle.
Stanno piangendo adesso. Mio fratello. Monika. Tutti.
Vedere mio fratello e la sua famiglia, la mia famiglia, abbracciati, mi scalda il cuore.
Ce la faranno. Hanno qualcosa per cui lottare, qualcosa per andare avanti, qualcosa che lenisce in qualche modo il loro dolore.
Guardo il volto delle altre persone. È un sentimento comune. Tutti loro ce la faranno.

Mi metto davanti a mio fratello e tocco delicatamente il volto della mia piccola Hope. Ha gli occhi di Jack. Ha i miei occhi.
Piango dalla felicità.
Adesso sono pronta.
Gli occhi di Jack sono fissi sui miei. Se solo potesse davvero guardarmi.
Mi avvicino ancora e poggio le mie labbra sulla sua fronte. Qualche secondo.

Chiude gli occhi e so che mi sente.

Lo sfioro un attimo ancora, mi volto e raggiungo quei fasci di luci.

Sono pronta.


Partecipo con questo racconto al theneverendingcontest n° 23 S3-P5-I1 di @spi-storychain.

Tema: Ultimo Bacio
Ambientazione: New York, 11 Settembre 2001

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