Spigolature: dal mondo delle api #8

Spigolature: dal mondo delle api #8

Mi ricordo che da bambino, avevo il piacere di leggere la settimana enigmistica che, puntualmente ogni settimana, trovavo in casa. Mi destavano curiosità ed interesse, piccole notizie che si proponevano ai lettori, raccolte qua e là, senza badare ad un ordine prestabilito, balzando da un argomento all'altro, da leggere senza grande concentrazione.
Un appuntamento periodico, per destare la vostra curiosità, proponendovi spigolature sul mondo delle api, come un'ape bottinatrice che salta da fiore in fiore.
Buona spigolatura.

ape più acquilone.jpg

.... La si è vista passare, l'Ape solitaria, con fare gioioso ed operoso e con movenze leggiadre, lungo una strada fatta di mille fiori in un paesaggio fantastico. A noi piace pensare che ci indichi la strada per un mondo che sappia difendersi dalle fonti di inquinamento ambientale, che sappia preservare il suo ecosistema, ci dice anche, che un mondo migliore è possibile. ....


.... “Mi svegliai un'ora e ventidue minuti prima della sveglia. Ero tutto sudato, mi tolsi il piumino di dosso, sapevo che non mi sarei riaddormentato. Era il giorno del controllo delle arnie, la prima visita alla fine dell'inverno. Mi capitava spesso di dormire male la notte che precedeva questa giornata, avevo la testa già dentro le arnie. Cera, telaini e covata occupavano i miei pensieri. Non avevo idea di cosa mi aspettasse quando aprivo un' arnia, mi era capitato di trovarmi davanti a decessi che raggiungevano quasi il cinquanta per cento della popolazione. E quella sensazione, quando scopri che quasi la metà delle arnie è priva di covata e di regina, è una sensazione davvero brutta. Ma l'inverno era stato come sempre, niente da dire. Né particolarmente freddo, né particolarmente caldo. Non c'era alcun motivo per cui le cose non avrebbero dovuto essere nella norma.” ....


.... RovigoOggi.it ci informa della prestigiosa gara nazionale del miele d'eccellenza, il premio “Goccia d'Oro”, che quest’anno ha visto la partecipazione di ben 1123 apicoltori provenienti da tutt’Italia: L’ambito riconoscimento quest’anno se lo è aggiudicato Enrico Romanato con il suo raro miele di colza. Il miele di colza, molto rinomato ed apprezzato all’estero, poco conosciuto in Italia. Dal sapore vegetale, ricorda il cavolo, ha l’aspetto molto chiaro e tende a cristallizzarsi velocemente tanto da avere una consistenza alquanto cremosa. Le sue proprietà risiedono nella sua alta digeribilità e nell’essere molto energetico inoltre, studi specifici hanno dimostrato che rispetto al nostro fegato, ha effetti depurativi. .....


.... Nella poesia, del poeta greco antico Esiodo, l’Ape esempio di laboriosità, viene
contrapposta al Fuco


“ la fame è sempre compagna dell’uomo pigro,
e uomini e dei hanno in odio chi, inoperoso,
vive ai Fuchi senz’arma somigliante nell’indole,
i quali la fatica dell’api consumano in ozio,
mangiando', a te sia caro occuparti di opere adatte
perché del cibo nella sua stagione raccolto ti si empia il granaio “....


..."In un giorno in cui ero particolarmente triste decisi di scambiare due galline per la mia prima arnia di Api jandaira. Quell'anno le api mi diedero mezzo litro di ottimo miele, ma poi durante la stagione secca scapparono. Ne fui deluso, ma decisi di imparare a prendermene meglio cura con l'aiuto di alcuni anziani apicoltori che mi hanno così trasmesso il mestiere e la passione per questi incredibili animali". Francisco Melo Medeiros - agricoltore biologico ed apicoltore delle api senza pungiglione della Comunità del cibo di Cabeço (Joca) ....



.... passeggiando tra le rovine di Pompei, sotto un portico della “casa degli amanti” si può scoprire questa iscrizione di duemila anni fa:

“ Amantes, ut apes, vitam mellita(m) exigunt “
(Gli amanti, come le api, vogliono vivere nel miele) ....


.... Segnalo un celebre affresco, “La Divina Provvidenza”, realizzato da Pietro da Cortona che si può ammirare a palazzo Barberini. Qui, al piano nobile, su un soffitto rettangolare, si manifesta l’affresco, trionfo della cultura barocca. Realizzato per volontà di Papa Urbano VIII per magnificare la supremazia del Papato e dei membri della famiglia Barberini assistiti dalla Divina provvidenza. L’attenzione si sofferma, al centro della scena, perché vi sono rappresentate tre grandi Api dorate simbolo della famiglia Barberini. Nota curiosa, in questi giorni, il rampollo della famiglia Agnelli, Lapo Elkann, attraverso la sua azienda, che personalizza automobili ed oggetti di design di lusso, ha fatto inserire, all’interno del tetto di una vecchia FIAT 600 Multipla, l’opera di Pietro da Cortona ....


....Beh, a questo punto della lettura che dite, ci facciamo un dolcetto? Per farlo, dobbiamo scendere giù per la nostra Penisola ed approdare in Calabria, dove i dolci più noti della tradizione dolciaria calabrese, sono senz’altro i mostaccioli chiamati anche mastazzola o mustazzoli. Sono realizzati con semplici ingredienti come il miele, la farina,l’anice ed il mosto cotto. La loro particolarità sta nell’essere dei biscotti dalle forme fantasiose come persone, animali, soggetti floreali e sui quali vengono applicati pezzetti colorati di carta stagnola. I mostaccioli si possono trovare in ogni fiera paesana dal nord al sud della Calabria anche se va detto, il centro principale di produzione è il paese di Soriano Calabro. Vi do la ricetta come usava farli mia nonna paterna, che amava proporceli in prossimità delle principali feste. INGREDIENTI: *400 gr di miele di castagno *500 gr di farina per dolci * 2 tuorli d’uovo *1/2 bustina di lievito per dolci * 1 bicchiere di liquore all’anice *1 pizzico di sale. PROCEDIMENTO: in una ciotola capiente versare la farina, il lievito ed il miele precedentemente riscaldato a bagnomaria per renderlo più fluido ed, incominciate ad impastare dopodiché, aggiungete un pizzico di sale ed il liquore all’anice. Versate il tutto sulla spianatoia ed continuate ad impastate in modo energico fino a quando il composto sarà omogeneo. Procedere stendendo, con il mattarello, la frolla fino ad ottenere uno spessore di circa 1,5 centimetri. A questo punto non avete che da sbizzarrivi nel realizzare le forme che desiderate applicandovi poi geometrici pezzetti di carta stagnola colorata. Bene, il più è fatto. Occorrerà ora prendere la teglia del forno, stendervi la carta da forno e disporre i nostri mostaccioli. Mettere in forno ad una temperatura di 180° per circa 25 minuti. Naturalmente quando li sfornate non siate impazienti, fateli raffreddare perché più passa il tempo e più sono buoni.

'ndi vidimu.


Fonti


Tutti i disegni/foto sono di mia proprietà


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Immagine di mia proprietà, realizzata da @pab.ink un ringraziamento speciale al team di @DaVinci.art

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