Mi ricordo che da bambino, avevo il piacere di leggere la settimana enigmistica che, puntualmente ogni settimana, trovavo in casa. Mi destavano curiosità ed interesse, piccole notizie che si proponevano ai lettori, raccolte qua e là, senza badare ad un ordine prestabilito, balzando da un argomento all'altro, da leggere senza grande concentrazione.
Un appuntamento periodico, per destare la vostra curiosità, proponendovi spigolature sul mondo delle api, come un'ape bottinatrice che salta da fiore in fiore.
Buona spigolatura.
Avvistata alla stazione di Roma Tiburtina un’Ape regina. Se ne stava
seduta sulla panchina aspettando il treno per la Sicilia. Ha saputo che in
quella terra i fiori sbocciano tutto l’anno e ha deciso di portarci le sue Api
bottinatrici. Chissà su quali fiori si poseranno e che sapore e quale
profumo avrà il loro miele …. di Asfodelo, di Aneto, di Ferla, di Carrubo ….
Le Api:
Quando raggio di sole
per piccola fessura
dell’api entrando nella casa oscura,
al dolce tepor le riscalda e desta
escono accese di novella cura
per la vaga foresta,
predando dispose or questa or quella
specie di fior di che la terra è adorna.
Qual esce fuor, qual torna
carca di bella et odorata preda;
qual sollecita e stringe,
se avvien che alcuna oziosa all’opra veda;
altri il vil fuco spigne,
che invan l’altrui fatica goder vuole.
Così di vari fior, di fronde e d’erba
saggia e parca fa il miel, qual di poi serba
quando il mondo non ha rose e viole.
Lorenzo de’ Medici ….
Le Api:
Quando raggio di sole
per piccola fessura
dell’api entrando nella casa oscura,
al dolce tepor le riscalda e desta
escono accese di novella cura
per la vaga foresta,
predando dispose or questa or quella
specie di fior di che la terra è adorna.
Qual esce fuor, qual torna
carca di bella et odorata preda;
qual sollecita e stringe,
se avvien che alcuna oziosa all’opra veda;
altri il vil fuco spigne,
che invan l’altrui fatica goder vuole.
Così di vari fior, di fronde e d’erba
saggia e parca fa il miel, qual di poi serba
quando il mondo non ha rose e viole.
Lorenzo de’ Medici ….
…. "Vorrei che tutti potessero ascoltare il canto delle coturnici al sorgere
del sole, vedere i caprioli sui pascoli in primavera, i larici arrossati
dall'autunno sui cigli delle rocce, il guizzare dei pesci tra le acque chiare dei
torrenti e le api raccogliere il nettare dai ciliegi in fiore. In questi racconti
scrivo di luoghi paesani, di ambienti naturali ancora vivibili, di quei
meravigliosi insetti sociali che sono le api, ma anche di lavori antichi che
lentamente e inesorabilmente stanno scomparendo. Almeno qui, nel
mondo occidentale. Nella prima parte leggerete ricordi di tempi assai tristi,
quando, da giovani ci trovammo coinvolti in quella che dalla storia viene
definita Seconda guerra mondiale. Leggendo più avanti troverete anche
storie di animali selvatici e di uomini che vivevano e qualcuno ancora vive
in un ambiente sempre più difficile da conservare. I miei brevi racconti non
parlano di primavere silenziose, di alberi rinsecchiti, di morte per cancro,
ma di cose che ancora si possono godere purché si abbia desiderio di vita,
volontà di camminare e pazienza di osservare” ….
…. Segnalo
“Le api e le regine. Vizi e virtù del lavoro degli italiani” Giuseppe Carelli - Francesco Angeli Edizioni 2008 ….
“Le api e le regine. Vizi e virtù del lavoro degli italiani” Giuseppe Carelli - Francesco Angeli Edizioni 2008 ….
…. Lo sapevate che gli antichi egizi hanno appreso la tecnica della mummificazione proprio dalle nostre care apette?
Difatti quando un animale come una lucertola o un calabrone e comunque un’ospite indesiderato si introduce nell’alveare, le Api con i loro pungiglioni lo colpiscono fino alla morte, a questo punto non potendosi liberare facilmente dell’intruso e, per evitare possibili conseguenze dovute dalla sua decomposizione, lo ricoprono completamente di propoli, potente antisettico, che serve per sterilizzare e trasformare in una mummia la carcassa ….
…. "Ho giocato con le api fin dai primi anni della mia infanzia.
Mi pungevano in continuazione perché imitavo mio padre che curava gli alveari in un prato vicino a casa. Dopo la guerra, la mia famiglia aveva deciso di affiancare al lavoro della campagna e delle vigne – quasi distrutte dalla fillossera – una produzione di miele del Roero. Era un mezzo come altri per uscire dalla miseria di quegli anni, per integrare il salario. Quando vedevo mio padre alzare i telaini pieni di miele e sorridere riconoscevo che il suo, più che un lavoro, era la passione che avrebbe voluto tramandare alla sua famiglia e il nostro progetto per il futuro”….
…. ”Capii che un uomo, oltre a vivere per il proprio bene personale, deve inevitabilmente contribuire
al bene degli altri: se dobbiamo prendere un paragone dal mondo degli animali, allora occorre prenderlo dal mondo degli animali sociali, come le api"
Lev Tolstoj ….
…. Qualcuno si chiederà perché mai l’Ape dopo aver punto muore. Presto detto. Dovete sapere che il nostro
insetto è dotato di un pungiglione conformato a piccoli uncini il quale è collegato al suo apparato digerente. Di conseguenza, pungendo l’Ape lascia sulla pelle oltre al pungiglione anche il suo apparato digerente e ciò ne determina la morte ....
….La pittrice slovena Nevenka Gorjanc, ama dipingere le Api. Le ritrae in voli pindarici ed approdi su coloratissimi fiori. Vive in una casa di riposo per anziani ed è paralizzata. Non può dipingere con le mani e allora lo fa tenendo i pennelli tra le labbra. I risultati sono di notevoli per qualità pittorica e poetica ....
Immagine di mia proprietà, realizzata da @pab.ink un ringraziamento speciale al team di @DaVinci.art
Quest’oggi il dolce che vi propongo è abbastanza semplice e non richiede tempi lunghi.
Torta di miele, noci e nocciole. Ingredienti: * 300 g di farina *150 g di miele di castagno * 150 g di burro * 100 g di zucchero *1 tazzina da caffè di liquore Strega *3 uova medie * 50 g di noci *50 g. di nocciole *1 bustina lievito per dolci. Preparazione: per prima cosa prendiamo una capiente ciotola e versiamoci lo zucchero ed il burro, fatto a pezzettini, a temperatura ambiente ed incominciamo ad amalgamare dopodiché, versiamo lo Strega e lentamente il miele. Sciolti gli ingredienti uniamo le uova continuando a sbattere energicamente. Quando il tutto sarà ben incorporato, versiamo lentamente la farina senza stancarsi di girare, poi il lievito, le noci e le nocciole. Procediamo nell’imburrare ed infarinare una teglia e versiamo il composto. Inforniamo nel forno, precedentemente portato a 180° e lasciamo cuocere
per circa 35 minuti. Se vi va, in finale una spolveratina di zucchero a velo sulla torta non ci sta male.
Fonti:
- Mario Rigoni Stern – “Uomini, boschi e api” – Enaudi editore 2007
- Il miele nel sangue, sulle spalle, nelle gambe
- http://www.czs.si/objave_podrobno_czs/8136
Tutti i disegni/foto sono di mia proprietà
Immagine di mia proprietà, realizzata da @pab.ink un ringraziamento speciale al team di @DaVinci.art