Con questa Prefazione partecipo al contest "Una Storia Mai Scritta" di @serialfiller.
Una storia mai scritta: Prefazione
L’essere umano ha sempre agognato l’immortalità, aspirando ad essa in ogni epoca coi mezzi a propria disposizione. Se per le civiltà antiche, come quella egizia, l’immortalità si guadagnava nell’aldilà attraverso la mummificazione delle spoglie mortali, culture di epoche più recenti hanno relegato questo compito alla religione prima, ed alla medicina poi, demandandole un indefinito prolungamento della quantità della vita.
Tuttavia, se da un lato il progresso scientifico ha apportato alla vita dell’uomo benefici impensabili anche solo cinquant’anni fa, dall’altro si è pericolosamente avvicinato sempre di più a quello che sembra essere uno sdrucciolevole terreno divino, dove solo a mani onniscienti sembra consentito operare.
Negli anni ’90 la nascita di Dolly, il primo clone di pecora, è stata solo la prima delle successive ricerche sulla clonazione, il cui impronunciabile intento rimane appunto l’aspirazione all’immortalità.
E’ proprio dalla clonazione e dai suoi possibili risvolti che nascono le riflessioni di @serialfiller, il quale, traendo spunto dal tema della settimana del The Neverening Contest di @spi-storychain, ci accompagna, settimana dopo settimana, fuori e dentro la linea del tempo a conoscere un clone che aspira a diventare un paradosso e dissolversi nel limbo di un futuro mai esistito.
Attraverso il flusso di pensieri del clone ed il suo dialogo immaginario con un interlocutore del 2018, scopriamo la proiezione di un mondo distopico, dove la pecora Dolly è la nuova divinità, e l’omologazione la nuova aspirazione. L’umanità è stata schiacciata dal peso della sua stessa infelicità e la sua essenza vivida e magmatica è stata sostituita dalla piattezza della massificazione che la clonazione perpetua dei nuovi abitanti della Terra produce.
Sfuggito ai controlli sulla memoria, il protagonista è un clone che ammira l’umanità mortale, un nostalgico della perfetta imperfezione dell’uomo in grado di creare capolavori in ogni campo della scienza e delle arti. Individuato quello che secondo lui è un punto cruciale del bivio spazio-temporale per la nascita del culto di Dolly e dei suoi fondatori, i Pirati dell’Anima, il clone si avventura attraverso le epoche passate, con l’unico scopo di impedire la propria stessa nascita.
Attraverso digressioni, riflessioni e collegamenti talvolta un po’ rocamboleschi a causa della casualità del tema della settimana, l’autore invita il lettore alla riflessione sul senso della vita e della morte, ed usando espedienti letterari, citazioni colte più o meno evidenti, ed una narrazione spigolosa, singhiozzante e talora eterea (utile per rimanere sul vago in vista dell’imprevedibilità dell’argomento della settimana successiva), il blogger affronta temi di ordine etico e morale che sempre più spesso oggi si pongono alla nostra attenzione di Millennials di un’epoca di transito.
Il mondo sta cambiando velocemente, nel bene e nel male.
Attenzione, sembra dirci il clone, a calcolare bene dove il tiro del progresso arriverà, poiché potrebbe causare un effetto domino tale da ritorcersi come un boomerang contro l’umanità stessa e la sua insensata ricerca dell’immortalità del corpo al di là dello spirito.