Poi un signore cileno, in vacanza con la sua famiglia, ci dice che siamo sulla via giusta, che la riserva Punta Curiñanco è proprio un luogo spettacolare! Ok, abbiamo capito che non andiamo al Parco Oncol, ma speriamo bene perché ci facciamo circa un'ora di bus in piedi, pieno di gente che va al mare. Siamo gli ultimi a scendere e oltre non si può andare. Un mare blu cobalto ci dà il benvenuto e noi dimentichiamo qualsiasi altra meta fosse stata prevista precedentemente. La riserva è un'area protetta gestita dall'organizzazione non governativa CODEFF (Comité pro defensa de la fauna y flora) che dall'anno 2000 ha come scopo la tutela della biodiversità, la promozione della ricerca e lo sviluppo del turismo eco-sostenibile. Per la ricchezza naturale che essa rappresenta nella riserva non sono state previste aree di camping o pic nic, anzi bisogna stare attenti a trattare con cura i luoghi che si attraversano, è proibito fumare, bere alcol, fare il fuoco e neppure entrare con animali domestici.
Ci procuriamo delle empanadas per il pranzo e un po' di acqua, poi ci inoltriamo in un passaggio tra le case e dopo un centinaio di metri arriviamo all'ingresso della riserva protetta, la cui entrata costa circa tre euro. Il custode ci spiega tutto il percorso, un sentiero circolare tra il bosco e il mare. L'area comprende una superfice di 80 ettari e si può visitare attraverso quattro facili sentieri: Sendero Mirador Chungungo, Sendero Costero, Sendero Bosque Olivillos y Sendero Los Melies, per un totale di circa 10 chilometri di passeggiata, dove si possono vedere diversi tipi di flora e fauna.
La salita è tranquilla, il percorso è ben delineato, sono circa due ore di cammino dove gli occhi non si stancano mai. Imperdibile il bosco di olivillos, alberi antichi di circa 700 anni, unici in Cile, che raggiungono i 30 metri di altezza coprendo tutto il cielo. Questo bosco è un luogo sacro per il popolo Mapuche, per la presunta esistenza di un primitivo cimitero indigeno. E' anche poco conosciuto, così non c'è quasi nessuno e si sentono solo i suoni della natura, dagli uccelli che cantano, al vento leggero, al mare sulle rocce.
Una meraviglia! In uno dei miradores si può vedere "el ojo de piedra", un suggestivo buco in una roccia a strapiombo nell'acqua, nell'ultimo invece riusciamo a intravedere le lontre marine di Valdivia che nuotano tra le onde.
Partendo, al mattino, non sapevamo dove stavamo andando ma la fortuna ci ha portato a scoprire un altro angolo di meraviglie del Cile.
Mentre torniamo indietro notiamo un camping dove noleggiano barchette per pochi euro e mi sembra una fantastica idea godersi una felice mezz'ora romantica sul fiume li vicino. Voglio remare io, mi piace portare la barca, ma all'inizio faccio una fatica tremenda: possibile che abbia così poca forza nelle braccia? Ehm ehm … dopo un po' ci accorgiamo che siamo partiti con l'ancora in acqua!! Pensavo che remare non fosse proprio il mio forte, ma dopo aver scoperto l'arcano impedimento invece... uguale! Giravo solo in tondo, che brutta figura! Cosi sono arresa, ho lasciato il duro lavoro a Brian e mi sono goduta la brezza del vento e il sole caldo prima di tornare in città!
Le foto sono dell'autore.